Patto: Moretuzzo, giovani Fridays for future in Cr su nostra proposta
(ACON) Trieste, 25 set - COM/CMC - Era il 17 aprile quando il
Consiglio regionale approvava la mozione del Gruppo consiliare
del Patto per l'Autonomia con la quale si chiedeva alla Regione
un urgente cambio di passo al fine di contrastare i cambiamenti
climatici con misure puntuali, impegnandola anche ad incontrare
tutte le associazioni attive nel settore per un confronto sul
tema, a partire dai giovani di "Fridays For Future" e oggi, 25
settembre, una delegazione del Friuli-Venezia Giulia è stata
ricevuta in Consiglio regionale, accolta dal presidente Piero
Mauro Zanin e da alcuni rappresentanti dei Gruppi consiliari
(assenti quelli di Lega e Fratelli d'Italia), iniziando a dare
finalmente seguito alla mozione.
Lo riferisce in una nota, esprimendo soddisfazione, il capogruppo
del Patto per l'Autonomia in Consiglio regionale, Massimo
Moretuzzo, promotore dell'incontro, elogiando l'impegno delle
ragazze e dei ragazzi di "Fridays For Future", che "hanno capito
perfettamente che il tema ambientale è centrale e decisivo per il
futuro e ne hanno preso coscienza prima di chi ha la
responsabilità di decidere. Ascoltarne le istanze è stata una
opportunità importante", ha spiegato Moretuzzo, che ha
sollecitato nuovi incontri nella sede istituzionale.
Da parte loro, le ragazze e i ragazzi del FFF hanno chiesto che
"lo stato di emergenza climatica, ambientale, ecologica e delle
biodiversità venga riconosciuto e dichiarato pubblicamente e si
concretizzino azioni volte a un cambiamento sostenibile nel
rispetto dell'ecosistema complesso che ci ospita", illustrando
quindi una serie di punti programmatici - dall'investire più
fondi nella riqualificazione energetica degli edifici allo stop
al consumo del suolo, dalla promozione locale di filiere di
economia solidale alla definizione di un Piano regionale rifiuti
zero -, sintetizzati in un documento lasciato ai rappresentanti
del Consiglio regionale.
Puntuali le osservazioni dei giovani su alcune criticità sul
territorio, un'attenzione apprezzata da Moretuzzo, perché "si può
essere cittadini del proprio territorio e poi cittadini del
mondo, ma non si può essere cittadini del mondo senza essere
cittadini del proprio territorio".