VI Comm: audizione prefetti su gestione accoglienza migranti
(ACON) Trieste, 26 set - CMC - Gestione dell'accoglienza e
procedure di redistribuzione e di rimpatrio dei migranti presenti
in Friuli Venezia Giulia. E' il tema sul quale la VI Commissione
consiliare, presieduta da Giuseppe Sibau (Progetto FVG/Ar), ha
convocato in audizione, alla presenza dell'assessore regionale
Pierpaolo Roberti, i quattro prefetti della regione, Valerio
Valenti (Trieste), Angelo Ciuni (Udine), Massimo Marchesiello
(Gorizia) e Rosaria Maiorino (Pordenone).
Dalle relazioni dei rappresentanti degli uffici territoriali del
Governo sono emersi prima di tutto alcuni dati relativi al 2019:
2.951 è il numero dei richiedenti asilo presenti in regione al 16
settembre (erano 3.651 al 1° luglio), una presenza diminuita
negli ultimi mesi grazie anche al piano di distribuzione che
contempla la dislocazione verso altri territori: al 24 settembre
risultavano trasferiti 1.262 migranti verso altre regioni.
La rotta balcanica però - ha riferito il prefetto Valenti -,
continua a essere aperta e viene percorsa da migranti - si tratta
in prevalenza di cittadini che provengono da Afghanistan e
Pakistan - che giungono in Italia attraversando altri Paesi Ue
(Slovenia e Croazia). Questa situazione ha portato nel corso
dell'anno a un incremento delle attività di pattugliamento e
controllo lungo l'asse confinario, che hanno prodotto risultati
apprezzabili. Dei 5.526 migranti entrati in Italia attraverso i
confini del Friuli Venezia Giulia, 3.509 sono stati intercettati
grazie all'attività delle Forze dell'ordine, 2.017 sono invece
coloro che, eludendo i controlli, hanno formulato successivamente
la richiesta di asilo.
Si tratta di un'attività difficile - è stato osservato - per le
caratteristiche morfologiche dell'area confinaria, il numero
esteso di valichi, il flusso migratorio che si adegua
costantemente alle capacità di contrasto del fenomeno, tanto che
non si può escludere che una quota di persone continui a sfuggire
ai controlli, rafforzati anche grazie alla presenza di pattuglie
miste organizzate in collaborazione con la vicina Slovenia, la
cui sperimentazione cesserà tuttavia il 30 settembre, salvo
diversa determinazione del ministero competente.
Sul fronte dell'accoglienza il prefetto Valenti ha riferito di
una situazione che a Trieste è sotto controllo, dove il fenomeno
migratorio è gestito in modo da non creare disagi alle comunità e
nel rispetto delle norme vigenti.
Nel capoluogo giuliano si è scelto di chiudere le strutture
collettive di accoglienza e di mantenere viva e operativa la
cosiddetta accoglienza diffusa, mentre a Udine restano attivi
anche i centri di grande accoglienza, come la caserma
Cavarzerani, come ha riferito il prefetto Ciuni. In Friuli, sul
fronte della nazionalità dei migranti emerge che degli 873
accolti tra Udine e provincia, 712 sono i cittadini pakistani.
A Pordenone - ha detto Rosaria Maiorino - sono presenti 409
richiedenti asilo (dati riferiti al 24 settembre),
prevalentemente adulti e di sesso maschile e anche in questo caso
provenienti in prevalenza dal Pakistan (342). Le domande di
rimpatrio assistito sono state 9, mentre 99 sono stati i
richiedenti trasferiti in altre regioni e 87 i migranti
trasferiti da Trieste.
Anche a Gorizia la situazione è sotto controllo - riferisce
Massimo Marchesiello -: le presenze (390 persone in accoglienza)
sono in calo, ma si registra negli ultimi tempi più
frequentemente, come a Trieste, la presenza di gruppi di persone
che valicano il confine.
Ulteriori dati forniti alla Commissione hanno riguardato la
Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione
internazionale, con sede a Trieste, che attualmente ha 1.710
istanze di richiedenti asilo politico da esaminare e 1.473 nuove
istanze formalizzate, mentre risultano esaminate 1.850 istanze.
L'assessore Roberti ha commentato positivamente l'attività svolta
durante quest'anno, sviluppata anche in collaborazione e in
sinergia con l'amministrazione regionale e la diminuzione delle
presenze sul territorio regionale, condizione legata
all'intensificarsi dei controlli e dei conseguenti rintracci.
Sono quindi seguite numerose domande da parte dei consiglieri su
tempi e modalità delle istanze dei richiedenti, strutture di
accoglienza, controllo della situazione sanitaria, criticità
legate all'ordine pubblico e modalità di integrazione soprattutto
in riferimento ai nuclei familiari giunti sul territorio.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)