Lega: Bordin/Bernardis, depositato quesito referendum in Cassazione
(ACON) Trieste, 30 set - COM/RCM - "Quella odierna è una
giornata molto importante per la democrazia in Italia: grazie
alla Lega, sono stati creati i presupposti affinché si possa far
tornare la parola al popolo italiano. Dopo i giochi di palazzo
del Pd e del M5S che hanno impedito agli elettori di poter
esprimere la propria posizione, costringendoli ad accettare un
Governo lontano dalle persone e dal cuore degli italiani, siamo
intenzionati a porre fine a questa politica dell'inciucio e utile
solo al mantenimento delle poltrone".
Lo dichiara il capogruppo della Lega in Consiglio regionale,
Mauro Bordin, che assieme al collega Diego Bernardis ha
depositato presso la Corte di cassazione il quesito referendario
che chiede l'abolizione della parte di proporzionale contenuta
nella legge elettorale nota come Rosatellum.
A tal proposito, Bordin aggiunge: "Riteniamo che i cittadini
abbiano il diritto di potersi esprimere attraverso il voto per
decidere chi deve governare il Paese. Il deposito del quesito
referendario è stato un'iniziativa molto importante e testimonia
la forte determinazione a rialzare la testa dopo il recente
ribaltone politico. Gli italiani chiedono di poter scegliere chi
deve governare, sulla base di un programma chiaro e di una
distinzione univoca dei contenuti proposti, senza che delle forze
politiche che hanno passato gli ultimi anni a insultarsi
pesantemente possano poi decidere di allearsi per mere logiche di
mantenimento del potere e di rendita politica".
Il consigliere Bernardis, che è anche presidente della V
Commissione consiliare dove il quesito referendario è stato
esaminato inizialmente, prosegue: "Il deposito della richiesta
referendaria è un chiaro segnale politico, sia dal punto di vista
legislativo sia rappresentativo. Il fatto che otto Regioni
abbiano depositato il quesito referendario dimostra che una buona
fetta dell'elettorato italiano chiede a gran voce di poter
scegliere i propri rappresentanti.
"La politica - conclude Bernardis - deve tornare ad essere
espressione della volontà popolare e non il frutto di giochetti
di palazzo e di accordicchi utili solo al mantenimento della
poltrona".