Pd: Da Giau, su nomina Garante FVG nessuna condivisione
(ACON) Trieste, 1 ott - COM/CMC - "Chinare il capo a Fedriga e
alla Lega è una pratica sempre più costante. Oggi, in occasione
del parere sulle candidature per l'elezione del Garante regionale
dei diritti della persona, Zanin ha consegnato le chiavi del
Consiglio a Fedriga che anche su questo tema ha voluto apporre il
suo imprimatur, con incomprensibili ragioni di necessità e
opportunità, spazzando via ogni annunciata ma non praticata
condivisione".
A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Chiara Da Giau a
margine della seduta della Giunta nomine, riunita per il parere
sulle candidature pervenute per l'elezione del Garante regionale
dei diritti della persona.
Secondo Da Giau, "il metodo sulla nomina del nuovo Garante è
deplorevole, purtroppo in linea con il motivo per il quale siamo
arrivati a questo punto. Ed è la volontà di censura dei
precedenti Garanti che ha portato un anno fa alla modifica della
legge per la loro destituzione e oggi a una candidatura della
sola maggioranza ostinatamente e inspiegabilmente indisponibile
alla riconferma della Garante uscente. Platealmente smentita
quindi, la motivazione del presidente Zanin alla riapertura dei
termini per le candidature in vista della ricerca della massima
condivisione su un organo di garanzia di estrema importanza.
"Su questa premessa - prosegue - ci si sarebbe attesi la ricerca
dell'assenso anche dei gruppi di minoranza così come avvenuto per
l'elezione del Difensore civico. In realtà, poiché gli organi di
garanzia sono emanazione del Consiglio regionale, il presidente
Zanin è stato ancora una volta esautorato dal suo ruolo e
nonostante il presidente Fedriga sia anche consigliere, stride
istituzionalmente l'intervento diretto nell'indicazione di un
nome di suo gradimento e sul quale le minoranze non hanno avuto
alcun ruolo".