Patto: Moretuzzo, sì a nostra mozione su beni comuni
(ACON) Trieste, 1 ott - COM/MPB - Nella seduta odierna del
Consiglio regionale è stata discussa e approvata, dopo alcune
modifiche, la mozione n. 88 ("La Regione si impegni nella difesa
dei beni comuni") di iniziativa dei consiglieri del Gruppo
Consiliare del Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo e
Giampaolo Bidoli. Con questa mozione i consiglieri proponevano
alla Regione di sostenere le azioni del Comitato popolare di
difesa dei Beni Comuni, Sociali e Sovrani "Stefano Rodotà", che
ha avviato una campagna di sensibilizzazione sul tema dei beni
comuni attraverso una raccolta firme a sostegno di una legge di
iniziativa popolare che riproponga al Parlamento la proposta
uscita dalla Commissione Rodotà. Un percorso avviato più di dieci
anni fa, e precisamente nel 2007, ma che, per diversi motivi, non
ha ancora visto la luce.
"È un tema di estrema importanza, anche dal punto di vista
economico - osserva il capogruppo di Patto per l'Autonomia
Massimo Moretuzzo -, basti ricordare il premio Nobel per
l'economia assegnato nel 2009 a Elinor Ostrom proprio per le sue
ricerche sui commons, che hanno dimostrato che il modo migliore
per tutelare ecosistemi a rischio passa proprio per una gestione
caratterizzata da un forte coinvolgimento delle comunità locali,
una gestione in grado di superare le categorie di pubblico e
privato. Ma molto più vicini a noi sono gli esempi virtuosi delle
Comunelle nel Carso e delle Vicinie in Friuli, la cui risposta
nata nel passato vive tutt'oggi attraverso comunità
autorganizzate, che in molti casi sono anche le uniche risposte
concrete in aree definite a fallimento di mercato".
"Con questa mozione - continua Moretuzzo - auspichiamo che la
Regione si schieri in prima linea al fianco dell'azione di
riconoscimento dei beni comuni nonché ispirando le proprie
politiche proprio alla loro tutela e salvaguardia. Ormai è chiaro
che il nostro sistema socio-economico è di fronte a un
cambiamento di paradigma radicale ed è impensabile affrontarlo
senza un adeguamento giuridico, ossia senza l'introduzione di una
categoria volta a tutelare proprio quelle risorse che non ci
appartengono, ma che dobbiamo solo gestire in attesa di
consegnarle a chi verrà dopo di noi, o vogliamo fare come il
presidente del Brasile Bolsonaro che pensa e dichiara che la
foresta amazzonica è di proprietà del Brasile e quindi può
disporne a piacimento?".
"Spiace - conclude Moretuzzo - che l'assessore Callari abbia
posto come vincolo per l'approvazione la richiesta di eliminare
dalla mozione l'impegno della Giunta a sostenere il Comitato
Rodotà, che rimane comunque in tutte le premesse della mozione.
Noi, come Patto per l'Autonomia, continueremo a stare a fianco
del Comitato e a raccogliere le firme a sostegno della legge di
iniziativa popolare".