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IV Comm: audizione ass. Bini su dragaggi a Monfalcone e in laguna

03.10.2019
18:56
(ACON) Trieste, 3 ott - RCM - Tutto fermo causa non unanimi interpretazioni normative che al momento bloccano i lavori di manutenzione delle vie navigabili monfalconesi, perciò la Regione attende un chiarimento da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per capire come poter proseguire.

E' quanto si è appreso dall'audizione l'assessore Sergio Bini in IV Commissione consiliare presieduta da Lorenzo Tosolini (Lega), in merito all'escavo del canale di accesso al porto di Monfalcone e più in generale sulla problematica degli escavi nella laguna di Grado e Marano, richiesta dai consiglieri dem Diego Moretti, Mariagrazia Santoro e Nicola Conficoni.

Il tema del canale di Monfalcone è ultradecennale - aveva spiegato Moretti in apertura di seduta -, infatti il primo finanziamento regionale di una certa entità risale al 1998. Quest'anno c'è stata una delibera in cui si sono date delle tempistiche abbastanza certe, che parlano di lavori a fine settembre e inizio di ottobre 2019; è il caso di sapere se le si stanno rispettando. Per la laguna, invece, la questione è sulle competenze per una zona di acque interne soggetta a particolarità ambientali, infatti ogni estate sussistono problemi di dragaggio, e occorre capire se ci può essere un'attività più sistemica.

Da parte dell'assessore Bini, titolare della questione solo da un mese in quanto prima trattata dal punto di vista ambientale e ora invece per l'aspetto economico-turistico, la notizia relativa ai lavori di approfondimento del canale di accesso e del bacino di evoluzione del porto di Monfalcone per portare la quota dei fondali a -12,5 metri (l'opera ha un quadro economico di 18 milioni di euro e un importo lavori di circa 14,3 milioni di euro con il dragaggio di 937mila metri cubi di sedimenti) è che la Regione ha individuato sei soggetti aventi diritto a continuare la procedura di gara (indetta l'8 giugno scorso, con presentazione delle domande per il 15 luglio) in attesa che dal Governo, come detto, arrivino alcune delucidazioni in particolare per quanto attiene l'istituto della consegna delle aree demaniali marittime. Nel frattempo, sono in corso da marzo scorso - e dureranno per tre anni - operazioni di monitoraggio faunistico eseguite in cassa di colmata con cadenza mensile.

Per Marano Lagunare, invece - ha sottolineato Bini - il problema è più complicato perché non c'è solo l'aspetto della gara d'appalto ma anche quello della qualità del materiale. C'è una influenza antropica sulla qualità dei sedimenti, dovuta alle attività di gestione e manutenzione interne al porto, che comporta dettami normativi, maggiori attenzioni, nonché costi di dragaggio che aumentano anche di oltre 10 volte, passando da 7 euro al metro cubo sino a 120.

A oggi, la Regione condivide la richiesta avanzata dal Comune a settembre scorso di effettuare un'analisi sull'intero assetto delle vie navigabili della laguna, secondo un programma di manutenzione volto al ripristino dei fondali in sicurezza con interventi che limitino il fenomeno dell'insabbiamento. Al momento, dopo aver eseguito una serie di rilievi, si sta procedendo con una campagna di prove su tutto l'assetto idroviario del porto di Marano per definire lo stato chimico-tossicologico dei fondali ed è in corso un piano di analisi pluriennale con Arpa FVG.

Saranno fatti accordi misti pubblico/privato per Lignano grazie alla legge 16/2002 per gli interventi di interesse misto - ha detto ancora Bini -, visto proprio l'interesse turistico che esiste per l'approdo e l'utilizzo delle darsene. Mentre per Grado siamo effettivamente in ritardo sui lavori per abbassare i fondali, soprattutto dopo alcune criticità emerse a Porto Buso.

Da parte dei consiglieri è quindi giunta una richiesta unanime all'assessore: farsi carico, anche con il presidente Fedriga, di sostenere a livello ministeriale e di Commissione paritetica Stato/Regione le necessità di una manutenzione continua delle vie d'acqua lagunari regionali, per un territorio che chiede da 20 anni opere che vengono bloccate.

Più nello specifico, la Santoro (Pd) ha chiesto se anche il Piano morfologico della laguna si presenta con delle difficoltà nella sua attuazione e quali interlocuzioni siano intercorse tra la Regione e lo Stato nell'ultimo anno e mezzo; Nicoli (FI) ha chiesto del canale Est-Ovest di accesso a Monfalcone ricordando che rappresenta una fonte di lavoro per 1.700 persone; Sergo (M5S) ha domandato delle attività per il fiune Corno e per Porto Buso.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)



La seduta della IV Commissione presieduta da Tosolini (Lega), con l'ass. Bini (foto Acon)