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Progetto FVG/Ar: incontro pubblico su riforma enti locali

05.10.2019
14:44
(ACON) Trieste, 5 ott - COM/MPB - Una riforma condivisa che possa raccogliere spunti anche dalle opposizioni e che dia risposte alle necessità di gestione più volte manifestate dai Comuni. Una vera rivoluzione del sistema enti locali da affrontare con coraggio e non una semplice azione di "maquillage" che rischia di essere un boomerang. Queste le intenzioni di Progetto FVG per una Regione Speciale/Ar nell'affrontare l'imminente discussione della bozza di riforma degli enti locali che la Giunta regionale ha predisposto e consegnato un paio di giorni fa ai consiglieri.

Se n'è parlato venerdì sera a Remanzacco nell'ambito di un partecipato incontro che ha visto l'assessore regionale Pierpaolo Roberti presente solo per pochi minuti prima dell'avvio dei lavori e diretto a Trieste per i fatti di sangue accaduti nelle ore precedenti con l'uccisione di due poliziotti, una circostanza che ha visto il pubblico presente all'Auditorium raccolto per un minuto di silenzio dedicato ai due Agenti.

"Enti locali e sanità sono le due riforme strategiche e complesse su cui ci si gioca una legislatura e il nostro Gruppo ha chiesto che non siano delle prove di forza della maggioranza, perché l'esperienza ci insegna che una riforma per funzionare deve essere condivisa e in tal senso abbiamo avuto rassicurazioni dall'assessore".

Così in avvio di serata il presidente del gruppo consiliare, Mauro Di Bert, che ha definito l'incontro di venerdì, vista la numerosa e qualificata platea di amministratori locali, (fra loro anche l'ex presidente della Regione, Alessandra Guerra), un'occasione per raccogliere tutta una serie di istanze utili alla discussione della bozza di legge illustrata nei suoi contenuti, partendo dall'istituzione delle "comunità" su base assolutamente volontaria e di continuità territoriale, senza imporre competenze ma con i Comuni liberi di decidere quali funzioni associare. Un sistema che secondo Progetto FVG/Ar per funzionare ha bisogno però di istituti premianti, che al momento la bozza non prevede.

"E' una scommessa delicata e complessa - ha concluso Di Bert - per questo è importante ascoltare i suggerimenti del territorio, per creare una normativa snella che attribuisca reale autonomia ai sindaci e rimetta al centro i consigli comunali. Senza una sana autonomia non si va da nessuna parte".

"Un passo indietro rispetto all'attuale assetto che ha visto uno svuotamento delle competenze degli enti locali e un accentramento in capo alla Regione: secondo il consigliere Emanuele Zanon semplificare diventa la parola d'ordine, decentrando e sburocratizzando le funzioni e prevedendo degli incentivi per le aggregazioni".

"Da ex amministratore comunale anti Uti il consigliere Edy Morandini ha rimarcato la volontà dei Comuni a collaborare ma con gli strumenti giusti, e il metodo della convenzione con un istituto premiante può essere la risposta".

Riferendosi alle previsioni di riforma per le zone montane il consigliere Giuseppe Sibau ha valutato positivamente la proposta della comunità di vallata ricordando la necessità di interventi mirati in particolare sulle aree più spopolate e degradate.

"Come gruppo stiamo elaborando un disegno di legge sulla montagna - ha anticipato Sibau - attendiamo di capire cosa cambierà con la riforma degli enti locali e poi presenteremo la nostra proposta alla Giunta".

Nella sua analisi della bozza di riforma il coordinatore regionale di Progetto FVG, Ferruccio Saro, ha criticato l'ipotesi di istituire degli enti ai quali affidare la gestione dell'edilizia scolastica che in questa fase di transizione, in attesa della creazione dell'ente intermedio di area vasta, può essere affidata a delle strutture preparate come le Ater. Restando sull'ente di secondo grado secondo Saro dovrà avere tutte quelle funzioni amministrative che oggi sono gestire in maniera inadeguata dalla Regione, organo che in futuro dovrà occuparsi solo di programmazione e governo del territorio. Importante per il coordinatore regionale arrivare al più presto a trovare le giuste soluzioni - in accordo con i sindacati - per trasferire il personale nei Comuni perché il comparto unico è stato istituito per trasferire funzioni e persone e non è pensabile procedere con nuove assunzioni. "Le riforme si fanno se portano a un miglioramento altrimenti sono un boomerang - ha concluso - e più che di riforma in questo momento è giusto parlare di efficientamento dell'ente pubblico, la gente si aspetta che le cose migliorino".



Progetto FVG/Ar e incontro pubblico su riforma enti locali
Il pubblico presente all'incontro