M5S: Sergo su depuratore di Lignano
(ACON) Trieste, 11 ott - COM - Nota del consigliere regionale
del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo, relativamente alle
dichiarazione della società che gestisce il depuratore di Lignano
sul presunto corretto funzionamento dell'impianto: "Rimaniamo
alquanto perplessi di fronte all'ennesima difesa d'ufficio del
Cafc. I documenti parlano chiaro: in questi due anni, per
avvalorare questa tesi, prima si è detto che i campionamenti di
Arpa FVG non sono rappresentativi, poi che gli sforamenti sono
stati solo occasionali. Ora che, invece, la non conformità degli
sversamenti è certificata in 6 rilevamenti su 15 in due anni (e 2
su 3 nel 2019), si sostiene che il problema riguarda solo alcuni
parametri: prima o poi gli specchi su cui arrampicarsi finiranno".
Il consigleire pentastellato si chiede, nella sua nota, in quale
modo tali affermazioni da parte del Cafc si concilino con altre
evidenze: "Mi riferisco in particolare a quanto accertato dal
quinto rapporto di prova, sui 14 emessi da Arpa FVG dal 2017 al
Giugno 2019, che stabilisce la non conformità dei reflui che
vengono scaricati in mare, proprio dall'impianto di Lignano.
Stiamo parlando del 36% dei campioni prelevati. Ma non è ancora
tutto: un ulteriore prelievo che ha portato la statistica dei
rapporti non conformi al 40% nel biennio.
"Nel corso dell'audizione in Commissione dello scorso 17 luglio,
oltre alle parole rassicuranti dell'assessore regionale
Scoccimarro e del sindaco Fanotto, dall'esposizione dei certivi
del Cafc è anche emerso che l'impianto, il cui progetto del 2008
prevedeva entro il 2016 la realizzazione di 4 lotti di cui sono
stati realizzati soli i primi due lotti del 2015, non è ancora
mai stato collaudato - aggiunge l'esponente del M5S -. Nel
frattempo il depuratore ha passato l'ennesima estate con le sue
solite problematiche, evidentemente ancora irrisolte nonostante i
lavori del 2015 e del 2018, e contemporaneamente gli sforamenti
dei vari valori prescritti non hanno interessato solo il
parametro dell'escherichia coli, ma anche dell'azoto nitroso,
mettendo in discussione non solo la disinfezione dei reflui, ma
l'intero processo del loro trattamento biologico.
"Sempre in quell'audizione, abbiamo ricordato che dopo aver visto
alcuni rapporti di prova del 2017 che attestavano sversamenti di
escherichia coli in quantità pari anche a 630 volte i limiti di
legge autorizzati, ci siamo anche preoccupati di capire cosa
questo potesse comportare per il Mare Adriatico - ricorda Sergo
-. Ci è stato ribattuto che in provincia di Udine non c'è solo il
depuratore di Lignano che sversa in Laguna e in mare, così come
ci è stato detto che gli sforamenti non sono un fatto eccezionale
per di depuratori. Pertanto abbiamo chiesto ad Arpa FVG di
rendere pubblico quali altri impianti siano stati sanzionati
dall'Agenzia negli ultimi anni. Con nostro stupore è emerso,
tuttavia, che l'unico impianto oggetto di verbali e sanzioni per
illecito amministrativo e inquinamento di corpo idrico in tutta
la provincia di Udine è stato il depuratore di Lignano Sabbiadoro.
"Concludiamo dicendo che queste sanzioni vengono pagate due volte
dagli utenti e possono arrivare ad una cifra che ormai si
aggirerebbe intorno ai 200mila euro - conclude Sergo -. In tutta
questa vicenda la buona notizia è che il depuratore di Lignano,
pur essendo l'unico della provincia ad essere stato sanzionato
negli ultimi anni, non è mai stato tra i depuratori oggetto di
procedura di infrazione comunitaria, altrimenti ci sarebbe
costato ancora di più".