Cr: ddl cooperazione, relatore di maggioranza Turchet (1)
(ACON) Trieste, 22 ott - RCM - Discussione in Aula sul disegno
di legge n. 63, inerente attività di cooperazione allo sviluppo e
partenariato internazionale attraverso modifiche alla legge
regionale 19/2000.
Tra le novità di rilievo apportate dal ddl - ha spiegato il
relatore di maggioranza, Stefano Turchet (Lega) - si segnala
l'inserimento, tra le priorità di cui all'articolo 1, di due
nuove finalità: il diritto a rimanere nel proprio Paese di
origine con adeguate qualità di vita e con la libertà di non
migrare (lettera k); il diritto al ritorno volontario assistito e
alla reintegrazione nella propria terra di origine (lettera l).
Si specifica, poi, che l'azione regionale viene promossa sia
tramite iniziative a regia regionale, sulla base degli obiettivi
strategici per la realizzazione del Programma regionale della
cooperazione allo sviluppo e delle attività di partenariato
internazionale, sia con iniziative realizzate attraverso
specifici bandi a evidenza pubblica destinati a organismi
pubblici e privati operanti sul territorio regionale.
All'articolo 2, invece - ha sottolineato ancora Turchet -, è
evidenziato che l'azione regionale rientra nell'ambito della
cooperazione italiana che ha come destinatari i Paesi partner
individuati in coerenza con i principi condivisi nell'ambito
dell'Unione europea e delle organizzazioni internazionali di cui
l'Italia è parte.
Con l'ultimo articolo, l'8, si modifica la composizione del
Comitato regionale per la cooperazione allo sviluppo e il
partenariato internazionale, organo con funzioni consultive, per
semplificare e rendere più efficace il ruolo del Comitato stesso.
Il relatore di maggioranza ha poi reso noto che "nel corso
dell'esame in VI Commissione il dibattito si è focalizzato sulla
legittimità e sull'opportunità delle due nuove finalità
introdotte all'articolo 1 con le lettere k) e l).
"A riguardo - così ancora Turchet - è stato osservato, da un
lato, come nel dibattito pubblico europeo e internazionale la
materia della cooperazione decentrata trovi elementi di
interazione con il tema della gestione dei fenomeni migratori,
rispetto ai quali può essere chiamata a individuare misure più
idonee a promuovere azioni strutturali ed efficaci sui territori
di provenienza dei flussi medesimi, dall'altro che le nuove
finalità introdotte, allo stesso modo di quelle già definite
dalla norma, rappresentano l'espressione di principi fondamentali
della Carta costituzionale che la Regione può attuare secondo il
quadro legislativo vigente stabilito dalla legge 131/2003
"Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento della Repubblica
alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3".
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)