News


Cr: ddl cooperazione, relatore di minoranza Da Giau (2)

22.10.2019
10:36
(ACON) Trieste, 22 ott - CMC - Presentato in Commissione come un provvedimento necessario per aggiornare la legge 19/2000, il ddl 63 è in realtà un testo che, al di là di alcune correzioni di termini, non tutte in realtà precise, esplica la sua ragion d'essere in una abituale retorica sulla gestione dell'immigrazione e nell'altrettanto abituale contrazione degli strumenti di partecipazione dei portatori di interesse.

Esordisce così la consigliera Chiara Da Giau (Pd) nella sua relazione all'Aula e aggiunge che anche in questa circostanza il legislatore cede alla necessità propagandistica ogni qualvolta, in qualsivoglia circostanza e merito si sfiori il tema dello straniero, non comprendendo come la gestione delle migrazioni non sia in realtà materia attinente alla cooperazione allo sviluppo.

Si assiste, secondo la consigliera, a un reale indebolimento della rete e alla mancanza di un coordinamento più significativo tra i portatori di interesse: ne è un esempio il Comitato che la Giunta intende snellire e la Conferenza regionale che viene cancellata per essere sostituita da non meglio precisate iniziative di coordinamento lasciate alla discrezionalità della Giunta.

Si tratta di semplificazioni - afferma Da Giau - che tendono a eliminare la fatica, ma insieme la ricchezza del confronto, alle quali purtroppo abbiamo assistito e assistiamo spesso in questi mesi. L'ascolto tanto proclamato come carattere distintivo, è più che altro un esercizio retorico.

Con questi presupposti - conclude Da Giau - anche il confronto in Commissione è stato per l'ennesima volta esempio di un progressivo svilimento del ruolo di consiglieri e organismi consiliari, oramai convocati in batteria nel tempo residuale degli impegni degli assessori e delle sedute d'Aula.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



La consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd)