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FI: Piccin, no doppia preferenza di genere per Consiglio regionale

22.10.2019
18:53
(ACON) Trieste, 22 ott - COM/RCM - "Resto convinta che la doppia preferenza di genere in ambito elettivo danneggi le donne. Non servono aiutini: quando le donne decidono di impegnarsi seriamente per un obiettivo, lo raggiungono e riescono ad arrivare sino in fondo".

La consigliera regionale Mara Piccin (FI) ha motivato così, in Aula, la sua contrarietà alla proposta di legge n. 10 che intendeva modificare l'articolo 25 della Lr 17/2007.

"La discussione in Aula - continua la Piccin - ha dimostrato come la posizione del Pd sul tema dell'introduzione della doppia preferenza di genere per l'elezione del Consiglio regionale sia pura speculazione propagandistica, nel tentativo di ergersi a paladino di un diritto che è già garantito alle donne".

L'esponente forzista aggiunge: "Mi sono pervenute alcune lettere-appello affinché votassi a favore, ma il loro contenuto mi ha alquanto delusa. Alcune sostengono la necessità di intervenire per agevolare l'ingresso delle donne in Consiglio e in politica, dall'altra il contrario, che non si tratta di corsie preferenziali. Tutto e il contrario di tutto. Alle quante, nelle ultime ore, hanno lanciato questi appelli, molte delle quali rivestono ruoli di primo piano nella società, dico: se sentite che la vostra grande esperienza possa essere messa a disposizione di tutti, candidatevi e cercate il consenso per essere elette grazie alla forza delle vostre idee e delle vostre comprovate capacità, come può fare chiunque. Non serve alcuna agevolazione".

Sulla sua esperienza personale in politica, la Piccin puntualizza: "Personalmente, sono alla terza legislatura e non vedo alcuna necessità di aiutini che tutto garantiscono fuorché la dignità. Aver sperimentato nel corso della mia esperienza in un Comune dov'è applicata questa norma (Pordenone, dove sono stata eletta consigliere comunale), ha contribuito a portarmi a una considerazione negativa su questa proposta. Accade spesso, infatti, che una coalizione di donne non esperte nella raccolta del consenso, coalizzate intorno a un elemento maschile, possano portargli preferenze ma non essere elette".

E ricorda infine che "il record di preferenze in Regione è stato stabilito nel 1998 da Alessandra Guerra (12.948) e la scorsa legislatura vedeva una presidente donna, Debora Serracchiani. Nella X legislatura, su 60 consiglieri, solo 3 erano donne, nella scorsa 10 (compresa la presidente) su 49 consiglieri, ora sono 6. A legge invariata, il numero è cambiato e non sempre a sfavore del rapporto donne/uomini. L'aumento della presenza femminile in Consiglio regionale potrà essere garantito solo con una maggiore considerazione delle donne da parte della politica e quindi dei partiti".



La consigliera regionale di FI Mara Piccin (foto Acon)