Cr: sì unanime mozione per fermare offensiva turca verso i curdi (2)
(ACON) Trieste, 23 ott - CMC - Fermare l'offensiva armata turca
verso i curdi. E' il tema della mozione presentata dai
consiglieri del Pd - primo firmatario Roberto Cosolini (Pd) - e
accolta all'unanimità dall'Aula, con la quale si impegna la
Giunta a far pervenire per vie ufficiali al Governo nazionale la
fortissima preoccupazione della Regione Friuli Venezia Giulia per
il precipitare degli eventi in Siria a causa dell'attacco deciso
dalla Turchia.
Il provvedimento, inoltre, invita l'Esecutivo, ferma restando la
volontà di mantenere i pacifici rapporti bilaterali con la
Turchia, a chiedere al Governo nazionale di esercitare ogni più
efficace pressione nei confronti del Governo turco affinché
interrompa l'offensiva armata in atto e apra canali di dialogo e
a far pervenire al Governo la richiesta di assumere iniziative al
Consiglio europeo e presso la Commissione europea, affinché
l'Unione dimostri la volontà politica e offra la sua capacità
militare a garanzia della pace e della sicurezza nell'area,
chiedendo agli Stati Uniti di fare altrettanto.
Un gesto simbolico e significativo lo ha definito Cosolini che ha
ripercorso quanto avvenuto a partire dal 9 ottobre scorso con
l'inizio dell'operazione militare "Sorgente di pace" contro i
combattenti e la popolazione curda nel nord-est della Siria, il
successivo intervento degli Stati Uniti, l'accordo in agosto tra
Usa e Turchia, le minacce del presidente Erdogan all'Unione
europea in tema di migranti, fino al ritiro dei soldati americani
dal nordest della Siria.
Secondo i firmatari della mozione la conseguenza più rilevante di
un'invasione turca nel nord-est della Siria riguarderebbe l'Isis,
che non è ancora stato completamente sconfitto, né in Iraq né in
Siria: nonostante da diversi mesi non esista più il Califfato,
l'Isis è tornato a organizzarsi in piccole cellule, riattivando
le sue reti di finanziamento, ricominciando a reclutare nuovi
membri, provocando attentati nelle città già liberate.
I miliziani dell'Isis attualmente nelle carceri siriane, che i
curdi stimano in 12 mila oltre i loro 70 mila familiari, sono una
grande e rischiosa incognita, in quanto la necessità di disporre
di tutti gli uomini abili al combattimento sta spingendo le forze
curde a lasciare pressoché incustodite le prigioni in cui sono
rinchiusi decine di migliaia di jihadisti dello Stato islamico.
Il rischio in Siria è che si produca una tragedia umanitaria e
politica dalle conseguenze devastanti per l'intera regione
mediorientale e per l'Europa.
Alla mozione hanno aggiunto la propria firma tutti i Gruppi
presenti in Consiglio regionale.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)