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Cr: approvata delibera integrativa quesito referendario (2)

29.10.2019
12:09
(ACON) Trieste, 29 ott - RCM - L'Aula ha approvato a maggioranza (25 sì del centrodestra, 19 no delle opposizioni, nessuna astensione) la delibera con cui si va a integrare quanto già deliberato lo scorso 25 settembre (allora la votazione fu di 27 favorevoli e 17 contrari) inerente la promozione di un referendum abrogativo per l'abolizione, appunto, "del metodo proporzionale nell'attribuzione dei seggi in collegi plurinominali nel sistema elettorale della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica", secondo la nuova denominazione suggerita dalla Corte di Cassazione.

Ciò si è reso necessario proprio in quanto la Suprema Corte ha ravveduto la necessità che i promotori (oltre al Friuli Venezia Giulia anche Veneto, Piemonte, Lombardia, Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Liguria) integrassero la formulazione del quesito con la trascrizione letterale di tutte le disposizioni di legge delle quali si propone l'abrogazione, oltre - come detto - la ridenominazione della delibera per identificare in maniera esplicita l'oggetto del referendum.

La deliberazione integrativa dovrà essere depositata presso la cancelleria dell'Ufficio centrale per il referendum entro l'8 novembre prossimo.

L'atto di oggi è meramente ricognitivo - ha sottolineato Diego Bernardis (Lega) quale relatore di maggioranza -, ma è indiscutibile che si riferisce a una delibera relativa a una proposta referendaria abrogativa di chiara e netta valenza politica, che il centrodestra intende ribadire così come fatto in seduta di V Commissione prima dei lavori del Consiglio.

E che non sia solo un atto tecnico, un errore di scrittura, lo ha affermato anche il relatore di minoranza, Francesco Russo (Pd), a detta del quale questo testo è sinonimo di un modo di legiferare frettoloso inaccettabile. Bisogna, invece, non far perdere la credibilità a quanto si fa in Aula. Russo ha, quindi, definito scarsissima la qualità dell'attività legislativa del Consiglio regionale e "oggi è anche imbarazzante con questo passo indietro. Allora meno propaganda e prepariamo le norme in maniera non finalizzata solo all'uscita mediatica, ma facciamo sì che servano e che durino nel tempo".

Russo ha, poi, evidenziato che "è la prima volta che dei Consigli regionali sono costretti a normare per obbedire a un diktat di un leader nazionale". A suo dire, questo è un referendum che non si terrà perché verrà bocciato dalla Corte costituzionale.

Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha ribattuto a fine dibattito affermando che non di diktat si tratta, ma di quesito che doveva essere assolutamente identico per tutti i proponenti. "Oggi facciamo correzioni semplicemente di carattere tecnico, suggerite dalla Corta - ha aggiunto -, ma il merito rimane invariato".

Il presidente ha, quindi, ribadito una volta di più che "non è possibile riscrivere una nuova legge elettorale su iniziativa delle Regioni".

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



Fedriga prende la parola sul quesito referendario (foto Acon)
Bernardis (Lega) prende la parola sul quesito referendario (foto Acon)
Russo (Pd) prende la parola sul quesito referendario (foto Acon)