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Cr: approvato Referto Corte dei conti su procedure di verifica (4)

29.10.2019
12:48
(ACON) Trieste, 29 ott - RCM - L'Aula ha ascoltato le relazioni del Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione sul "Referto della Corte dei conti sulle procedure volte a verificare gli effetti della legislazione regionale", documento poi approvato a larga maggioranza con la sola astensione di Cittadini e Open-Sinistra FVG.

Nel programma delle attività per il 2018 - ha spiegato per primo il presidente stesso del Comitato, Franco Iacop (Pd) -, la Sezione di controllo del Friuli Venezia Giulia della Corte dei conti ha introdotto un controllo sullo stato di attuazione delle procedure regionali volte alla rilevazione e valutazione degli effetti prodotti dalle leggi regionali.

Un approfondimento relativo alle attività di controllo sull'attuazione delle leggi e di valutazione delle politiche regionali era già inserito nella relazione allegata alla parificazione del Rendiconto 2013, mentre è stato in questo caso predisposto un referto autonomo, considerata la specificità degli argomenti trattati.

Nelle premesse - ha reso noto ancora Iacop -, la Corte precisa che il referto "non interferisce in alcun modo con la funzione legislativa del Consiglio, né lede in alcun modo le prerogative e l'autonomia degli organi consiliari. L'attività ha infatti una finalità immediatamente ed esclusivamente ausiliaria, finalizzata a stimolare una sistematica attività di autoanalisi da parte del Consiglio regionale", e questo per "prevenire possibili questioni di legittimità costituzionale e, soprattutto e più in generale, di migliorare l'efficacia delle politiche regionali". E osserva che la Direzione generale della Regione non ha presentato alcuna nota, nonostante la situazione di grave ritardo nelle procedure di valutazione in buona parte dipendesse proprio dalla tempistica delle informative che l'Amministrazione è tenuta per legge a presentare.

Le considerazioni che la Sezione sottopone al Consiglio regionale riguardano in primo luogo i contenuti delle clausole valutative: "L'attività che viene svolta in attuazione delle clausole valutative da parte degli organi consiliari ha i prevalenti contenuti di un'attività di controllo circa l'attuazione della legge e di verifica dei risultati conseguiti", mentre le valutazioni sugli effetti prodotti dalle politiche regionali "sono episodiche e si rivengono nell'ambito di alcune missioni valutative". I quesiti previsti dalle clausole valutative - ha evidenziato l'esponente del Pd - si sono nel tempo maggiormente indirizzati al controllo sull'attuazione anche in considerazione della possibilità di effettuare la valutazione degli effetti solo in determinate circostanze (deve cioè essere possibile misurare la differenza tra quanto è accaduto dopo l'attuazione di un intervento e quanto sarebbe accaduto se l'intervento non fosse stato realizzato). Questo referto della Corte, dunque, segna un richiamo alla responsabilità politica che il Consiglio regionale deve assegnare al processo di valutazione degli effetti e dell'efficacia del proprio corpus legislativo.

Prima del voto favorevole dell'Aula, il secondo relatore sul "Referto della Corte dei conti sulle procedure volte a verificare gli effetti della legislazione regionale", Mauro Di Bert (Progetto FVG/Ar), ha evidenziato quanto affermato dalla Corte dei conti in merito allo stato di attuazione degli adempimenti informativi, ovvero che "gli effetti del controllo sull'attuazione della legge possono essere più intensi nella misura in cui il controllo viene periodicamente aggiornato, in modo tale che gli esiti delle precedenti rilevazioni costituiscano parametro di riferimento per le valutazioni successive. Ciò richiede il rispetto delle tempistiche previste dalle clausole valutative" ma "le procedure di valutazione previste dalle clausole segnano invece significative incompletezze e ritardi, che determinano l'inosservanza delle tempistiche previste dalla legge".

Alla data del 31 dicembre 2018 - ha reso noto Di Bert -, su 107 adempimenti informativi scaduti, relativi a 26 leggi regionali vigenti (le clausole valutative prevedono la presentazione di relazioni a scadenze periodiche), sono infatti pervenute dalla Giunta regionale solo 33 relazioni informative, relative a 20 leggi. "Il significativo ritardo nello svolgimento delle procedure - così la Corte - richiederebbe che venga fatta chiarezza sui motivi che lo determinano (contenuto delle domande valutative, eccessivo numero delle clausole, tempistiche insufficienti, carenze organizzative degli uffici interessati) e che vengano adottate misure che, a regime, garantiscano un regolare svolgimento delle procedure".

In merito a tale osservazione, però, si evidenzia che la Corte - ha sostenuto il relatore - non analizza le tempistiche di trasmissione delle informative da parte della Giunta, che hanno registrato un notevole incremento nella seconda parte della scorsa legislatura: sono la metà del totale le relazioni pervenute in tale periodo (in particolare 10 relazioni nel 2016 e 5 nel 2017, con un successivo rallentamento nel 2018, concomitante al cambio di legislatura), anche a seguito dell'intensificarsi dei solleciti trasmessi dal Comitato di controllo alla Giunta regionale.

"L'incompletezza procedurale - così ancora la Sezione - si estende anche alla discussione in Aula degli esiti delle informative e delle corrispondenti valutazioni svolte dal Comitato". Delle 33 relazioni informative pervenute, 27 sono state esaminate dal Comitato e/o dalla Commissione di merito, ma solo per 10 di queste l'esame si è concluso con il passaggio in Aula.

La Corte rileva pure che il coinvolgimento del Consiglio regionale nella procedura di controllo delle leggi contenenti clausole valutative è migliorato, ma "detto coinvolgimento è stato attivato solamente a partire dall'esercizio 2016".

Le considerazioni della Corte si estendono, infine, anche ai contenuti delle valutazioni sulla qualità della legislazione, che viene prevalentemente "rilevata sotto il profilo del modo e dei contenuti attraverso i quali la legge si manifesta e non in relazione agli effetti che essa ha prodotto". Essa rimane infatti "letteralmente circoscritta al solo ambito del Rapporto annuale sulla legislazione e con un riferimento limitato agli aspetti intrinseci della legge (omogeneità, semplicità, chiarezza, proprietà della formulazione e alla sua efficacia ai fini della semplificazione e del riordino della legislazione, in applicazione del principio della certezza del diritto) e non con riferimento al suo impatto sulla realtà e ai suoi concreti effetti".

In conclusione, Di Bert ha aggiunto che si ritiene quanto mai necessaria una sinergia fra Consiglio regionale e Comitato di controllo, organismo che opera in nome e per conto del Consiglio stesso. "Non una sinergia da intendere come un limite, né come un mero atto formale - ha spiegato -, quanto piuttosto come un'opportunità di collaborazione con il fine di ottenere un corpo legislativo rispondente alle esigenze e alle istanze dell'intera comunità regionale".

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



Iacop (Pd) prende la parola in Aula (foto Acon)
Di Bert (Progetto FVG/Ar) prende la parola in Aula (foto Acon)