Cr: approvato Referto Corte dei conti su procedure di verifica (4)
(ACON) Trieste, 29 ott - RCM - L'Aula ha ascoltato le relazioni
del Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione
sul "Referto della Corte dei conti sulle procedure volte a
verificare gli effetti della legislazione regionale", documento
poi approvato a larga maggioranza con la sola astensione di
Cittadini e Open-Sinistra FVG.
Nel programma delle attività per il 2018 - ha spiegato per primo
il presidente stesso del Comitato, Franco Iacop (Pd) -, la
Sezione di controllo del Friuli Venezia Giulia della Corte dei
conti ha introdotto un controllo sullo stato di attuazione delle
procedure regionali volte alla rilevazione e valutazione degli
effetti prodotti dalle leggi regionali.
Un approfondimento relativo alle attività di controllo
sull'attuazione delle leggi e di valutazione delle politiche
regionali era già inserito nella relazione allegata alla
parificazione del Rendiconto 2013, mentre è stato in questo caso
predisposto un referto autonomo, considerata la specificità degli
argomenti trattati.
Nelle premesse - ha reso noto ancora Iacop -, la Corte precisa
che il referto "non interferisce in alcun modo con la funzione
legislativa del Consiglio, né lede in alcun modo le prerogative e
l'autonomia degli organi consiliari. L'attività ha infatti una
finalità immediatamente ed esclusivamente ausiliaria, finalizzata
a stimolare una sistematica attività di autoanalisi da parte del
Consiglio regionale", e questo per "prevenire possibili questioni
di legittimità costituzionale e, soprattutto e più in generale,
di migliorare l'efficacia delle politiche regionali". E osserva
che la Direzione generale della Regione non ha presentato alcuna
nota, nonostante la situazione di grave ritardo nelle procedure
di valutazione in buona parte dipendesse proprio dalla tempistica
delle informative che l'Amministrazione è tenuta per legge a
presentare.
Le considerazioni che la Sezione sottopone al Consiglio regionale
riguardano in primo luogo i contenuti delle clausole valutative:
"L'attività che viene svolta in attuazione delle clausole
valutative da parte degli organi consiliari ha i prevalenti
contenuti di un'attività di controllo circa l'attuazione della
legge e di verifica dei risultati conseguiti", mentre le
valutazioni sugli effetti prodotti dalle politiche regionali
"sono episodiche e si rivengono nell'ambito di alcune missioni
valutative".
I quesiti previsti dalle clausole valutative - ha evidenziato
l'esponente del Pd - si sono nel tempo maggiormente indirizzati
al controllo sull'attuazione anche in considerazione della
possibilità di effettuare la valutazione degli effetti solo in
determinate circostanze (deve cioè essere possibile misurare la
differenza tra quanto è accaduto dopo l'attuazione di un
intervento e quanto sarebbe accaduto se l'intervento non fosse
stato realizzato). Questo referto della Corte, dunque, segna un
richiamo alla responsabilità politica che il Consiglio regionale
deve assegnare al processo di valutazione degli effetti e
dell'efficacia del proprio corpus legislativo.
Prima del voto favorevole dell'Aula, il secondo relatore sul
"Referto della Corte dei conti sulle procedure volte a verificare
gli effetti della legislazione regionale", Mauro Di Bert
(Progetto FVG/Ar), ha evidenziato quanto affermato dalla Corte
dei conti in merito allo stato di attuazione degli adempimenti
informativi, ovvero che "gli effetti del controllo
sull'attuazione della legge possono essere più intensi nella
misura in cui il controllo viene periodicamente aggiornato, in
modo tale che gli esiti delle precedenti rilevazioni
costituiscano parametro di riferimento per le valutazioni
successive. Ciò richiede il rispetto delle tempistiche previste
dalle clausole valutative" ma "le procedure di valutazione
previste dalle clausole segnano invece significative
incompletezze e ritardi, che determinano l'inosservanza delle
tempistiche previste dalla legge".
Alla data del 31 dicembre 2018 - ha reso noto Di Bert -, su 107
adempimenti informativi scaduti, relativi a 26 leggi regionali
vigenti (le clausole valutative prevedono la presentazione di
relazioni a scadenze periodiche), sono infatti pervenute dalla
Giunta regionale solo 33 relazioni informative, relative a 20
leggi. "Il significativo ritardo nello svolgimento delle
procedure - così la Corte - richiederebbe che venga fatta
chiarezza sui motivi che lo determinano (contenuto delle domande
valutative, eccessivo numero delle clausole, tempistiche
insufficienti, carenze organizzative degli uffici interessati) e
che vengano adottate misure che, a regime, garantiscano un
regolare svolgimento delle procedure".
In merito a tale osservazione, però, si evidenzia che la Corte -
ha sostenuto il relatore - non analizza le tempistiche di
trasmissione delle informative da parte della Giunta, che hanno
registrato un notevole incremento nella seconda parte della
scorsa legislatura: sono la metà del totale le relazioni
pervenute in tale periodo (in particolare 10 relazioni nel 2016 e
5 nel 2017, con un successivo rallentamento nel 2018,
concomitante al cambio di legislatura), anche a seguito
dell'intensificarsi dei solleciti trasmessi dal Comitato di
controllo alla Giunta regionale.
"L'incompletezza procedurale - così ancora la Sezione - si
estende anche alla discussione in Aula degli esiti delle
informative e delle corrispondenti valutazioni svolte dal
Comitato". Delle 33 relazioni informative pervenute, 27 sono
state esaminate dal Comitato e/o dalla Commissione di merito, ma
solo per 10 di queste l'esame si è concluso con il passaggio in
Aula.
La Corte rileva pure che il coinvolgimento del Consiglio
regionale nella procedura di controllo delle leggi contenenti
clausole valutative è migliorato, ma "detto coinvolgimento è
stato attivato solamente a partire dall'esercizio 2016".
Le considerazioni della Corte si estendono, infine, anche ai
contenuti delle valutazioni sulla qualità della legislazione, che
viene prevalentemente "rilevata sotto il profilo del modo e dei
contenuti attraverso i quali la legge si manifesta e non in
relazione agli effetti che essa ha prodotto". Essa rimane infatti
"letteralmente circoscritta al solo ambito del Rapporto annuale
sulla legislazione e con un riferimento limitato agli aspetti
intrinseci della legge (omogeneità, semplicità, chiarezza,
proprietà della formulazione e alla sua efficacia ai fini della
semplificazione e del riordino della legislazione, in
applicazione del principio della certezza del diritto) e non con
riferimento al suo impatto sulla realtà e ai suoi concreti
effetti".
In conclusione, Di Bert ha aggiunto che si ritiene quanto mai
necessaria una sinergia fra Consiglio regionale e Comitato di
controllo, organismo che opera in nome e per conto del Consiglio
stesso. "Non una sinergia da intendere come un limite, né come un
mero atto formale - ha spiegato -, quanto piuttosto come
un'opportunità di collaborazione con il fine di ottenere un corpo
legislativo rispondente alle esigenze e alle istanze dell'intera
comunità regionale".
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)