Cr: pdln prevenzione danni fauna selvatica, relatrice Dal Zovo (7)
(ACON) Trieste, 29 ott - CMC - "Siamo all'ennesima discussione
su caccia e fauna selvatica". Esordisce così Ilaria Dal Zovo
(M5S), relatrice di minoranza per l'Aula della pdln n. 9, e
aggiunge: "Se volessimo sdrammatizzare la serietà del tema, con
una battuta potremmo dire che abbiamo approvato una legge per
sparare alle nutrie, vogliamo dal Governo una deroga per sparare
ai lupi e adesso tocca ai cinghiali: chi sarà il prossimo?"
Sempre più spesso - prosegue la consigliera - la fauna selvatica
è associata alla parola "problema" considerato anche il loro
avvicinamento a parchi e giardini di molte città e periferie, un
avvicinamento che deriva innanzitutto dalla continuità sempre più
grande tra urbano e rurale. Il confine tra città e aree naturali
è spesso indefinito, costituito da frange di un sistema urbano
proiettato verso l'esterno, che creano aree in bilico tra
antropizzato e naturale, tra domestico e selvatico.
Dal Zovo cita poi i dati del ministero dell'Ambiente: dal 1980 a
oggi i cervi sono aumentati del 700 per cento, i cinghiali del
400 per cento e i caprioli del 350 per cento, percentuali che
evidenziano come tutti gli animali che sono prede siano in forte
incremento per molteplici ragioni e tra queste la scarsità, se
non l'inesistenza, dei predatori.
I cinghiali, si stima che ne circolino circa un milione nel
nostro Paese, furono importati sul territorio per scopi venatori,
un'operazione nefasta - prosegue Dal Zovo - eseguita senza
tenere in alcun conto che predatori naturali del cinghiale non ce
n'erano quasi più.
L'invito, di fronte a una situazione come quella attuale è quello
di legiferare in maniera nuova, con uno sguardo sistemico,
valutando le interconnessioni tra le diverse componenti, a lungo
termine e sulla base di evidenze scientifiche.
"Già con la legge sull'eradicazione della nutria - prosegue -
abbiamo perso un'occasione: invece che un regolamento di caccia
avremmo potuto costruire assieme una legge organica sulla
gestione delle specie aliene invasive e sulla conservazione della
biodiversità, prevedendo, oltre alle misure di contenimento,
misure di educazione che aumentassero la consapevolezza dei
cittadini sui pericoli e sugli impatti a lungo termine delle
introduzioni, anche accidentali, delle specie aliene invasive in
natura".
"Con questa legge - aggiunge - affrontiamo il problema
dell'eccessiva presenza di cinghiali in alcune aree della nostra
regione 'rattoppando' il problema, cioè sparando a un certo
numero di individui che consideriamo in sovrannumero, senza
cogliere la possibilità di affrontare il problema in maniera
sistemica e con una visione a lungo termine".
La conservazione della biodiversità per Dal Zovo, è strettamente
interconnessa con la pianificazione e la tutela del territorio e
la gestione della fauna selvatica e passa per misure di
contenimento della 'dispersione' delle aree urbane, per misure di
sostegno alle aree rurali affinché lì vi si mantengano vitalità e
presenza.
Meglio sarebbe stato quindi, afferma la consigliera, prevedere
ulteriori misure specifiche di abbattimento selettivo da parte
del Corpo forestale (tra l'altro, usando munizioni con materiale
composito evitando l'introduzione di altro piombo nell'ambiente)
unicamente nelle aree della nostra regione di forte sofferenza
dove la densità dei cinghiali è eccessiva e insostenibile per
l'agricoltura. Nel contempo sarebbe stato utile avviare una
formazione e un sostegno specifico per gli agricoltori, che
rispetto alle mutate condizioni ormai non più considerabili come
emergenza, non possono esimersi dall'installare recinzioni,
dissuasori acustici e visivi, cani da guardia, protezioni
elettriche a bassa intensità e altri presidi di difesa.
Auspicate poi anche misure di educazione dei cittadini alla
convivenza con specie selvatiche, che tali devono rimanere.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)