Cr: ddl difesa boschi da incendi, relatrice di minoranza Da Giau (2)
(ACON) Trieste, 30 ott - MPB - Per la relatrice di minoranza
Chiara Da Giau (Pd) si tratta di un ddl di natura tecnica, fin
troppo corposo se si considerano, da un lato, i margini limitati
di manovra dettati dalla supremazia della legge nazionale 353 e,
dall'altro, che la vera efficacia dell'attività antincendio e
della sua gestione è rimandata a un successivo regolamento e al
Piano regionale antincendio boschivo, anche se da Giau sottolinea
positivamente l'estesa sezione dedicata alle definizioni e la
fotografia che emerge dello stato di fatto della gestione degli
incendi boschivi in regione, fatta eccezione per l'introduzione
del concetto di "principio d'incendio" e dello strumento del
"fuoco prescritto".
Per questo, secondo la relatrice, il testo poteva essere
semplificato integrando le sue disposizioni nelle norme che
regolano la gestione delle risorse boschive così come avviene in
altre realtà regionali.
Consapevoli che l'articolato costituisce una sorta di indirizzo
generale entro cui innestare l'operatività di Regolamento e
Piano, abbiamo comunque ritenuto utile - spiega Da Giau - che
potessero essere inserite alcune indicazioni per dare forma già a
quella stessa operatività.
La nostra attenzione si è posata innanzi tutto sugli aspetti
della formazione che abbiamo chiesto venga inserita come
contenuto del Piano perché abbiamo rilevato la necessità di una
forte professionalizzazione (anche pensata attraverso
l'individuazione di due livelli e ruoli diversi) degli operatori
volontari di cui gli stessi sentono il bisogno.
In tema di attribuzione di funzioni e competenze, all'articolo 4,
abbiamo chiesto di citare esplicitamente il coinvolgimento del
volontariato delle squadre comunali o di altre associazioni
aventi simile finalità, di valutare l'introduzione di un tavolo
tecnico riconosciuto e valorizzato che coinvolga anche la
componente dei volontari, con il compito di esprimere valutazioni
tecniche non vincolanti per l'amministrazione regionale
sull'intera attività di antincendio boschivo che interessa il
volontariato stesso e che almeno alcuni elementi chiave delle
modalità di coordinamento ed interfaccia dei diversi soggetti
implicati nell'attività antincendio siano tracciate in legge pur
essendo poi oggetto di regolamento.
Altro suggerimento quello che, oltre alla definizione delle
attività di previsione, prevenzione, monitoraggio degli incendi
boschivi, sia esplicitamente citato all'articolo 5 il
coinvolgimento a supporto di altri enti regionali in grado di
offrire dati ed analisi per sviluppare, ad esempio, indici di
rischio e carte di pericolosità o altri strumenti predittivi.
Riconoscendo all'assessore la disponibilità, fin dall'avvio
dell'iter della norma, alla valutazione delle proposte citate, Da
Giau ha infine ricordato che le soddisfacenti risposte ad
ulteriori chiarimenti ottenute in Commissione hanno determinato
il voto di astensione da parte del Pd; voto che - ha annunciato -
potrà tradursi in pieno appoggio qualora siano accolti i
suggerimenti avanzati.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)