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Cr: ddl minoranze linguistiche, relatore Iacop (6)

30.10.2019
13:15
(ACON) Trieste, 30 ott - RCM - Di duplice identità del disegno di legge n. 68, ha parlato il relatore di minoranza Franco Iacop (Pd): "Se per la parte slovena e tedesca si limita ad alcuni aggiornamenti conseguenti ai cambiamenti dell'assetto istituzionale e territoriale della Regione, per la parte legata alle modifiche della legge regionale di tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana (Lr 29/2007) presenta alcune trasformazioni sostanziali".

Entrando nello specifico del ddl, per Iacop nulla da eccepire sul rimborso delle spese di viaggio ai componenti della Commissione consultiva, così come sulla previsione che sia la Giunta regionale a ripartire il fondo di accantonamento e non più il Consiglio con legge regionale di assestamento di bilancio; sulle integrazioni all'art. 19 bis, ove si aggiunge all'Ufficio centrale per la lingua slovena anche il servizio di traduzione e revisione linguistica nonché l'attività di normazione terminologica e coordinamento linguistico a uso del personale negli enti locali; sulla riscrittura dell'art. 22, con la possibilità di finanziare le associazioni di questi territori anche se non risultano iscritte all'albo.

Sulla parte relativa alla lingua tedesca, invece, non si prevede l'istituzione dell'albo delle associazioni, ma i criteri per il riconoscimento (in capo alla Giunta regionale) sono simili a quelli presenti nelle altre due leggi di tutela. La novità sostanziale - per Iacop - è l'introduzione della Conferenza regionale sulla tutela (art.17 bis), da convocare da parte del presidente del Consiglio ogni 5 anni, così come previsto anche per quella slovena e friulana.

In merito alla lingua friulana, una convocazione troppo frettolosa ha privato della presenza, in Commissione consiliare, di tutte le realtà coinvolte nella tutela, promozione e valorizzazione di tale lingua. Ma la criticità maggiore emerge sulla riscrittura completa dell'art. 24 della Lr 29/2007 con cui è istituto l'Albo regionale sulla matrice di quella che già esiste per le associazioni della comunità linguistica slovena e viene cancellato l'elenco nominale delle realtà associative riconosciute ex lege in vigore attualmente; realtà, queste, che hanno un'esperienza pluridecennale nella tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana. Si tratta di un'autentica declassazione di un patrimonio di esperienze e competenze previsto in legge e finora tutelato.

Inoltre, come previsto dalla sostituzione integrale dell'art. 16, viene assegnata all'Agenzia regionale Arlef un'importante attività didattica che al momento difficilmente potrà garantire di svolgere con le risorse di cui dispone.

In conclusione, per Iacop ci troviamo di fronte a una grave lesione di una delle dimensioni principali che costituiscono l'identità friulana. Pertanto ha chiesto lo stralcio del Capo II del ddl, nonché una discussione più ampia e soprattutto condivisa con tutti gli attori che operano nella comunità linguistica friulana.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



Il relatore Franco Iacop del Pd (foto Acon)