Cr: ddl minoranze linguistiche, relatore Iacop (6)
(ACON) Trieste, 30 ott - RCM - Di duplice identità del disegno
di legge n. 68, ha parlato il relatore di minoranza Franco Iacop
(Pd): "Se per la parte slovena e tedesca si limita ad alcuni
aggiornamenti conseguenti ai cambiamenti dell'assetto
istituzionale e territoriale della Regione, per la parte legata
alle modifiche della legge regionale di tutela, valorizzazione e
promozione della lingua friulana (Lr 29/2007) presenta alcune
trasformazioni sostanziali".
Entrando nello specifico del ddl, per Iacop nulla da eccepire sul
rimborso delle spese di viaggio ai componenti della Commissione
consultiva, così come sulla previsione che sia la Giunta
regionale a ripartire il fondo di accantonamento e non più il
Consiglio con legge regionale di assestamento di bilancio; sulle
integrazioni all'art. 19 bis, ove si aggiunge all'Ufficio
centrale per la lingua slovena anche il servizio di traduzione e
revisione linguistica nonché l'attività di normazione
terminologica e coordinamento linguistico a uso del personale
negli enti locali; sulla riscrittura dell'art. 22, con la
possibilità di finanziare le associazioni di questi territori
anche se non risultano iscritte all'albo.
Sulla parte relativa alla lingua tedesca, invece, non si prevede
l'istituzione dell'albo delle associazioni, ma i criteri per il
riconoscimento (in capo alla Giunta regionale) sono simili a
quelli presenti nelle altre due leggi di tutela. La novità
sostanziale - per Iacop - è l'introduzione della Conferenza
regionale sulla tutela (art.17 bis), da convocare da parte del
presidente del Consiglio ogni 5 anni, così come previsto anche
per quella slovena e friulana.
In merito alla lingua friulana, una convocazione troppo
frettolosa ha privato della presenza, in Commissione consiliare,
di tutte le realtà coinvolte nella tutela, promozione e
valorizzazione di tale lingua. Ma la criticità maggiore emerge
sulla riscrittura completa dell'art. 24 della Lr 29/2007 con cui
è istituto l'Albo regionale sulla matrice di quella che già
esiste per le associazioni della comunità linguistica slovena e
viene cancellato l'elenco nominale delle realtà associative
riconosciute ex lege in vigore attualmente; realtà, queste, che
hanno un'esperienza pluridecennale nella tutela, valorizzazione e
promozione della lingua friulana. Si tratta di un'autentica
declassazione di un patrimonio di esperienze e competenze
previsto in legge e finora tutelato.
Inoltre, come previsto dalla sostituzione integrale dell'art. 16,
viene assegnata all'Agenzia regionale Arlef un'importante
attività didattica che al momento difficilmente potrà garantire
di svolgere con le risorse di cui dispone.
In conclusione, per Iacop ci troviamo di fronte a una grave
lesione di una delle dimensioni principali che costituiscono
l'identità friulana. Pertanto ha chiesto lo stralcio del Capo II
del ddl, nonché una discussione più ampia e soprattutto condivisa
con tutti gli attori che operano nella comunità linguistica
friulana.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)