Pd: Santoro, su riforma sanitaria estromesso il Consiglio regionale
(ACON) Trieste, 31 ott - COM/RCM - "Siamo passati dalla
chiusura del punto nascita di Palmanova per norma, a una sorta di
legge delega che scarica alle Aziende sanitarie e agli atti della
sola Giunta regionale tutte le scelte strategiche. Questa
impostazione è pericolosa, sia perché non metterà il Consiglio
regionale nelle condizioni di dare indirizzi chiari che poi
dovranno essere attuati, sia perché si scaricheranno una serie di
decisioni dall'organo legislativo ad atti aziendali della
dirigenza e alla Giunta".
A dirlo è la consigliera regionale del Pd Mariagrazia Santoro,
commentando la riforma sanitaria contenuta nel disegno di legge
n. 70, illustrata in III Commissione dall'assessore alla Salute,
Riccardo Riccardi.
"Non si comprende in quale modo verrà attuata questa legge, dal
momento che viene tutto demandato ad atti successivi, dal numero
dei centri di salute mentale alle caratterizzazioni dei diversi
ospedali, dalla modalità di interazione tra i medici di base e
gli altri professionisti alla definizione dei percorsi di
promozione della salute e di prevenzione".
Inoltre, Santoro sottolinea "una questione non di poco conto, che
riguarda i tempi di applicazione della riforma e dei principi
generali in essa contenuti. Si parla spesso infatti di gradualità
nell'attuazione delle varie previsioni, ma chi deciderà le
priorità? Cosa viene prima e cosa dopo?
"Manca un ancoraggio e un rapporto con la riforma degli enti
locali: perdere una simmetria organizzativa tra l'assetto della
sanità e quello dei servizi dei Comuni rappresenta un forte passo
indietro", conclude l'esponente dem.