Incontro istituzionale pres. Zanin con presidente Senato Casellati
(ACON) Udine, 4 nov - MPB - Commemorare il nostro passato
cercando di interpretare al meglio la forza evocativa delle
celebrazioni per l'Unità d'Italia e al tempo stesso volgere lo
sguardo al futuro del nostro Paese, delle sue regioni e dei sui
territori, tenendo vivo il ricordo di tutte le vittime militari e
civili, dell'odio, delle persecuzioni e dei conflitti che hanno
diviso e lacerato il nostro Paese.
Questo il senso della visita della presidente del Senato della
Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati in Friuli Venezia
Giulia, che ella stessa ha spiegato nell'incontro istituzionale a
Udine con le autorità regionali e gli amministratori locali, a
Palazzo Antonini Belgrado, ricevuta dal presidente del Consiglio
regionale Piero Mauro Zanin e dal sindaco della città Pietro
Fontanini, presenti autorità civile e militari, numerosi
consiglieri regionali e una quarantina di sindaci dei territori
udinese e prodenonese.
Guardare al futuro e farlo con responsabilità significa favorire
ogni opportunità di confronto costruttivo con chi il territorio
lo vive e lo anima nelle sue quotidiane dinamiche politiche,
amministrative economiche e sociali - ha detto Casellati
sottolineando che il dialogo tra i diversi livelli istituzionali
e tra le istituzioni e i cittadini è e sarà sempre la strada per
quel clima indispensabile per favorire le nostre realtà
produttive, le nostre economie e le nostre società.
Guardare al Friuli e alle sue ammministrazioni, alle sue aziende,
alle piccole e medie imprese, all'artigianato locale, al turismo
significa guardare a una Italia operosa e produttiva, che si
rimbocca le maniche, con effetto trainante per il Paese.
Per Casellati a dirlo sono i dati economici più recenti, a
cominciare dal report della Banca d'Italia pubblicato a giugno,
ma anchele statistiche realizzate tanto da istituti privati
quanto pubblici che continuano a collocare le province di questa
regione tra le prime in Italia per la qualità della vita di
cittadini, fino al bilancio del l'Ue sulla capacità del FVG di
utilizzare i fondi strutturali ben al di sopra della media
nazionale e comunitaria.
Dati ragguardevoli che devono aiutare per continuare a essere
protagonisti, continuando a investire in formazione umana,
culturale e professionale per le nuove generazioni, puntando a
una maggiore sostenibilità tanto nell'ambito delle politiche del
lavoro quanto sul piano ambientale ed economico.
Tutto questo richiede che le istituzioni diano un convinto
segnale di sostegno e di attenzione a cominciare da quelle
locali. Governare il territorio significa amministrarlo con
responsabilità, dare attuazione alle norme ai programmi e agli
obiettivi di crescita e di sviluppo fissati a livello nazionale e
comunitario.
Un compito che pone gli amministratori locali fra i più preziosi
interlocutori del Governo, del Parlamento e dell'Ue - ha aggiunto
la presidente del Senato parlando dei rapporti tra l'Unione
europea, le regioni e gli enti locali e sul loro peso nell'ambito
dei processi decisionali. Occorre una Europa più sensibile alle
profonde differenze tra le economie e le realtà aziendali delle
varie nazioni che partecipano al mercato comune e che possono
accedere alle sue risorse; una Europa che dia più spazio e
maggiori responsabilità a chi è in prima linea nell'attuazione
del diritto dell'Unione e che si apra a un confronto più attento
con le regioni, con gli enti locali già nella fase di definizione
e programmazione delle sue linee di intervento.
Oggi questo non succede, oggi il Friuli come ogni altra regione è
tagliato fuori dai processi decisionali e dalle strategiche fasi
di elaborazione delle politiche di coesione. Ecco perché - ha
detto infine Casellati guardo con particolare favore ai lavori
del Comitato europeo per le Regioni per lo sviluppo di una
sussidiarietà attiva nell'auspicio che si traducano quanto prima
in una più funzionale revisione degli ambiti di competenza di
tutti i soggetti coinvolti.
"Parole di prospettiva e coraggio", ha detto il presidente del
Consiglio regionale Piero Mauro Zanin portando il saluto
dell'Assemblea regionale, rappresentata da numerosi consiglieri,
e dei molti sindaci presenti, che "rappresentano l'elemento più
importante della tenuta costituzionale e civile della nostra
realtà regionale e nazionale", ma che "sentono un po' la
lontananza del Paese".
"Forse, per i motivi più disparati - la crisi economica e la
crisi morale ed etica, le difficoltà del rapporto tra la vita
politica e la vita comune - sono stati lasciati un po' soli ad
affrontare una battaglia quotidiana che è quella per la tenuta e
la coesione delle proprie comunità, sempre in prima fila sempre
vigili sentinelle di quella che è la convivenza civile".
Rivolgendo loro il plauso del Consiglio regionale, Zanin ha
sottolineato che "né la Regione, né lo Stato deve segnare la
distanza da questi servitori dello Stato: se dal loro lavoro
quotidiano riusciremo e recuperare un insegnamento potrà essere
limitata la distanza che oggi c'è tra politica e società civile".
Zanin ha quindi parlato del Friuli Venezia Giulia come di una
regione antesignana nei rapporti delle comunità regionali, con
l'esperienza della Comunità di lavoro Alpe Adria fondata su una
visione politica che nasce dalla collaborazione e che ha risposto
agli ideali di Altiero Spinelli, Konrad Adenauer e Robert
Schuman, che pensavano a una Europa che, dopo i due conflitti che
l'avevano dilaniata, capace di preservare la pace.
"Una idea che l'Europa economico finanziaria di oggi ha un po'
perso, nella ricerca di meccanicismi che di fatto hanno fermato
l'ascensore sociale, puntando l'attenzione sulla speculazione
economica e non più sulla produzione di beni e servizi - ha
aggiunto -. Recuperare quell'idea è la giusta risposta all'Europa
di cui abbiamo bisogno e che deve essere di comunità e di popoli
e non di Stati. Una risposta che non può essere trovata nella
chiusura negli egoismi nazionali, ma in principi di sussidiarietà
che traccia l'idea di una convivenza sostenibile per le nostre
comunità".
Zanin ha fatto anche un forte richiamo anche alla competenza,
"fondamentale - ha detto - se si vuole la tenuta sociale della
nostra comunità". Un bisogno di competenza che ha collegato alla
commemorazione del 4 novembre, e alla figura del milite ignoto e
dei dieci militi ignoti le cui spoglie riposano ancora ad
Aquileia: "quei giovani militi rappresentano i valori di onestà,
di senso del dovere, di generosità che danno speranza a cui
attingere anche oggi perché il nostro Paese sia degno del loro
sacrificio, abbia la dirittura morale che lo ha fatto grande per
continuare a esserlo anche nel futuro.
E' quindi intervenuto il sindaco di Udine Pietro Fontanini che ha
ricordato l'articolo 6 della Costituzione, evidenziando che il
Friuli rappresenta la minoranza linguistica più numerosa in
Italia ed ha auspicato il sostegno delle istituzioni dello Stato
perchè a Udine trovi sede l'Agenzia europea per le lingue
regionali.
(immagini alle tv; foto su www.consiglio.regione.fvg.it).