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Incontro istituzionale pres. Zanin con presidente Senato Casellati

04.11.2019
20:41
(ACON) Udine, 4 nov - MPB - Commemorare il nostro passato cercando di interpretare al meglio la forza evocativa delle celebrazioni per l'Unità d'Italia e al tempo stesso volgere lo sguardo al futuro del nostro Paese, delle sue regioni e dei sui territori, tenendo vivo il ricordo di tutte le vittime militari e civili, dell'odio, delle persecuzioni e dei conflitti che hanno diviso e lacerato il nostro Paese. Questo il senso della visita della presidente del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati in Friuli Venezia Giulia, che ella stessa ha spiegato nell'incontro istituzionale a Udine con le autorità regionali e gli amministratori locali, a Palazzo Antonini Belgrado, ricevuta dal presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin e dal sindaco della città Pietro Fontanini, presenti autorità civile e militari, numerosi consiglieri regionali e una quarantina di sindaci dei territori udinese e prodenonese.

Guardare al futuro e farlo con responsabilità significa favorire ogni opportunità di confronto costruttivo con chi il territorio lo vive e lo anima nelle sue quotidiane dinamiche politiche, amministrative economiche e sociali - ha detto Casellati sottolineando che il dialogo tra i diversi livelli istituzionali e tra le istituzioni e i cittadini è e sarà sempre la strada per quel clima indispensabile per favorire le nostre realtà produttive, le nostre economie e le nostre società.

Guardare al Friuli e alle sue ammministrazioni, alle sue aziende, alle piccole e medie imprese, all'artigianato locale, al turismo significa guardare a una Italia operosa e produttiva, che si rimbocca le maniche, con effetto trainante per il Paese.

Per Casellati a dirlo sono i dati economici più recenti, a cominciare dal report della Banca d'Italia pubblicato a giugno, ma anchele statistiche realizzate tanto da istituti privati quanto pubblici che continuano a collocare le province di questa regione tra le prime in Italia per la qualità della vita di cittadini, fino al bilancio del l'Ue sulla capacità del FVG di utilizzare i fondi strutturali ben al di sopra della media nazionale e comunitaria.

Dati ragguardevoli che devono aiutare per continuare a essere protagonisti, continuando a investire in formazione umana, culturale e professionale per le nuove generazioni, puntando a una maggiore sostenibilità tanto nell'ambito delle politiche del lavoro quanto sul piano ambientale ed economico.

Tutto questo richiede che le istituzioni diano un convinto segnale di sostegno e di attenzione a cominciare da quelle locali. Governare il territorio significa amministrarlo con responsabilità, dare attuazione alle norme ai programmi e agli obiettivi di crescita e di sviluppo fissati a livello nazionale e comunitario.

Un compito che pone gli amministratori locali fra i più preziosi interlocutori del Governo, del Parlamento e dell'Ue - ha aggiunto la presidente del Senato parlando dei rapporti tra l'Unione europea, le regioni e gli enti locali e sul loro peso nell'ambito dei processi decisionali. Occorre una Europa più sensibile alle profonde differenze tra le economie e le realtà aziendali delle varie nazioni che partecipano al mercato comune e che possono accedere alle sue risorse; una Europa che dia più spazio e maggiori responsabilità a chi è in prima linea nell'attuazione del diritto dell'Unione e che si apra a un confronto più attento con le regioni, con gli enti locali già nella fase di definizione e programmazione delle sue linee di intervento. Oggi questo non succede, oggi il Friuli come ogni altra regione è tagliato fuori dai processi decisionali e dalle strategiche fasi di elaborazione delle politiche di coesione. Ecco perché - ha detto infine Casellati guardo con particolare favore ai lavori del Comitato europeo per le Regioni per lo sviluppo di una sussidiarietà attiva nell'auspicio che si traducano quanto prima in una più funzionale revisione degli ambiti di competenza di tutti i soggetti coinvolti.

"Parole di prospettiva e coraggio", ha detto il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin portando il saluto dell'Assemblea regionale, rappresentata da numerosi consiglieri, e dei molti sindaci presenti, che "rappresentano l'elemento più importante della tenuta costituzionale e civile della nostra realtà regionale e nazionale", ma che "sentono un po' la lontananza del Paese".

"Forse, per i motivi più disparati - la crisi economica e la crisi morale ed etica, le difficoltà del rapporto tra la vita politica e la vita comune - sono stati lasciati un po' soli ad affrontare una battaglia quotidiana che è quella per la tenuta e la coesione delle proprie comunità, sempre in prima fila sempre vigili sentinelle di quella che è la convivenza civile".

Rivolgendo loro il plauso del Consiglio regionale, Zanin ha sottolineato che "né la Regione, né lo Stato deve segnare la distanza da questi servitori dello Stato: se dal loro lavoro quotidiano riusciremo e recuperare un insegnamento potrà essere limitata la distanza che oggi c'è tra politica e società civile".

Zanin ha quindi parlato del Friuli Venezia Giulia come di una regione antesignana nei rapporti delle comunità regionali, con l'esperienza della Comunità di lavoro Alpe Adria fondata su una visione politica che nasce dalla collaborazione e che ha risposto agli ideali di Altiero Spinelli, Konrad Adenauer e Robert Schuman, che pensavano a una Europa che, dopo i due conflitti che l'avevano dilaniata, capace di preservare la pace.

"Una idea che l'Europa economico finanziaria di oggi ha un po' perso, nella ricerca di meccanicismi che di fatto hanno fermato l'ascensore sociale, puntando l'attenzione sulla speculazione economica e non più sulla produzione di beni e servizi - ha aggiunto -. Recuperare quell'idea è la giusta risposta all'Europa di cui abbiamo bisogno e che deve essere di comunità e di popoli e non di Stati. Una risposta che non può essere trovata nella chiusura negli egoismi nazionali, ma in principi di sussidiarietà che traccia l'idea di una convivenza sostenibile per le nostre comunità".

Zanin ha fatto anche un forte richiamo anche alla competenza, "fondamentale - ha detto - se si vuole la tenuta sociale della nostra comunità". Un bisogno di competenza che ha collegato alla commemorazione del 4 novembre, e alla figura del milite ignoto e dei dieci militi ignoti le cui spoglie riposano ancora ad Aquileia: "quei giovani militi rappresentano i valori di onestà, di senso del dovere, di generosità che danno speranza a cui attingere anche oggi perché il nostro Paese sia degno del loro sacrificio, abbia la dirittura morale che lo ha fatto grande per continuare a esserlo anche nel futuro.

E' quindi intervenuto il sindaco di Udine Pietro Fontanini che ha ricordato l'articolo 6 della Costituzione, evidenziando che il Friuli rappresenta la minoranza linguistica più numerosa in Italia ed ha auspicato il sostegno delle istituzioni dello Stato perchè a Udine trovi sede l'Agenzia europea per le lingue regionali.

(immagini alle tv; foto su www.consiglio.regione.fvg.it).



Incontro istituzionale presidente del Consiglio regionale Zanin con presidente del Senato Casellati e sindaco di Udine Fontanini (foto Petrussi)
Il salone di Palazzo Belgrado: i sindaci all'incontro con Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato della Repubblica (foto Petrussi)
Un'altra inquadratura dell'incontro a Palazzo Belgrado (foto Petrussi)