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V Comm: ddl riforma enti locali, il dibattito generale (1)

06.11.2019
13:31
(ACON) Trieste, 6 nov - RCM - La V Commissione consiliare presieduta da Diego Bernardis (Lega) ha dibattuto per oltre tre ore sui contenuti del disegno di legge n. 71 sull'esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e l'istituzione degli enti di decentramento regionale, come presentato dall'assessore Pierpaolo Roberti.

Giudizio totalmente negativo di Furio Honsell (OpenFVG), per cui si è passati da una visione sin troppo innovativa con le Uti a una retrograda, che non porterà sviluppo; non è un processo convinto e teso all'aggregazione e alla coesione dei Comuni, ma basato solo sulla convenienza, quello che esce dal ddl n. 71, per Franco Iacop (Pd) che trova anche svilito il peso dei Consigli comunali; svuotamento dell'interesse dei Comuni a stare insieme e di sostenere uno sviluppo di area vasta anche per Tiziano Centis (Citt), che ravvede quale obiettivo principale del centrodestra quello di riportare in vita le Province quali enti intermedi tra i Comuni e la Regione; tanta ordinarietà nel ddl e senza una visione complessiva, per Francesco Russo (Pd), che denuncia anche la scarsezza di risorse per i Comuni che impedisce sul nascere ogni riforma, e viene lasciata troppa discrezionalità ai sindaci; non si capisce quale dovrebbe essere il beneficio, per un sindaco, di entrare a far parte di una Comunità, così come non è chiaro chi avrà il compito di impegnarsi per le politiche di area vasta, per Massimo Moretuzzo (Patto) e per il collega Giampaolo Bidoli non si va al di là di suggerire una intenzione, mentre si dovrebbe indicare una strategia avendo una visione complessiva di futuro della Regione; l'elemento della obbligatorietà non può bastare, per Chiara Da Giau (Pd), per bocciare le Uti.

Di altra opinione Lorenzo Tosolini (Lega), che trova che le amministrazioni comunali ritornino ad essere protagoniste delle proprie scelte, i singoli Comuni possono costruirsi il proprio futuro mentre prima erano stati spogliati di ogni decisione per le Uti, e in particolare le piccole realtà troveranno molte risposte ora che la Regione si spoglia di alcune funzioni; Mauro Di Bert (Progetto FVG/Ar) trova il ddl perfettibile, ma anche dalle audizioni svoltesi con i soggetti maggiormente coinvolti è emerso che non vi è contrarietà totale alle nuove disposizioni, l'invito a chi le critica è di presentare proposte da esaminare trasversalmente; a Mauro Capozzella (M5S) sfugge il quando lo strumento della Comunità dovrebbe essere utilizzato dagli enti locali se quel momento non è scritto in legge, così come mancano i termini affinché la Comunità diventi un vero matrimonio tra Comuni e non un eterno fidanzamento; Igor Gabrovec (Ssk) ha espresso parere positivo alla riforma in quanto supera l'aspetto odioso dell'imposizione, però effettivamente mancano risorse e personale adeguati, per il momento il suo sarà un voto di astensione; per Emanuele Zanon (Progetto FVG/Ar) nessuna riforma può dare tutte le risposte e riassumere i desiderata di tutti gli amministratori, va poi perseguito il criterio della semplificazione perché troppi organismi che devono interloquire tra loro alla fine significa più burocrazia e maggiori costi, ma negativa anche una semplificazione troppo spinta perché l'eliminazione dell'ente intermedio ha già dimostrato di complicare il sistema, un dubbio invece resta sull'elezione diretta del presidente e dei componenti del Comitato esecutivo; Franco Mattiussi (FI) ha espresso una perplessità sull'articolo 8 inerente la fusione di Comuni e la previsione della nascita di municipi.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



La V Commissione consiliare presieduta da Bernardis (Lega), presente l'assessore Roberti (foto Acon)
La V Commissione consiliare presieduta da Bernardis (Lega), presente l'assessore Roberti (foto Acon)