V Comm: ddl riforma enti locali, il dibattito generale (1)
(ACON) Trieste, 6 nov - RCM - La V Commissione consiliare
presieduta da Diego Bernardis (Lega) ha dibattuto per oltre tre
ore sui contenuti del disegno di legge n. 71 sull'esercizio
coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli
Venezia Giulia e l'istituzione degli enti di decentramento
regionale, come presentato dall'assessore Pierpaolo Roberti.
Giudizio totalmente negativo di Furio Honsell (OpenFVG), per cui
si è passati da una visione sin troppo innovativa con le Uti a
una retrograda, che non porterà sviluppo; non è un processo
convinto e teso all'aggregazione e alla coesione dei Comuni, ma
basato solo sulla convenienza, quello che esce dal ddl n. 71, per
Franco Iacop (Pd) che trova anche svilito il peso dei Consigli
comunali; svuotamento dell'interesse dei Comuni a stare insieme e
di sostenere uno sviluppo di area vasta anche per Tiziano Centis
(Citt), che ravvede quale obiettivo principale del centrodestra
quello di riportare in vita le Province quali enti intermedi tra
i Comuni e la Regione; tanta ordinarietà nel ddl e senza una
visione complessiva, per Francesco Russo (Pd), che denuncia anche
la scarsezza di risorse per i Comuni che impedisce sul nascere
ogni riforma, e viene lasciata troppa discrezionalità ai sindaci;
non si capisce quale dovrebbe essere il beneficio, per un
sindaco, di entrare a far parte di una Comunità, così come non è
chiaro chi avrà il compito di impegnarsi per le politiche di area
vasta, per Massimo Moretuzzo (Patto) e per il collega Giampaolo
Bidoli non si va al di là di suggerire una intenzione, mentre si
dovrebbe indicare una strategia avendo una visione complessiva di
futuro della Regione; l'elemento della obbligatorietà non può
bastare, per Chiara Da Giau (Pd), per bocciare le Uti.
Di altra opinione Lorenzo Tosolini (Lega), che trova che le
amministrazioni comunali ritornino ad essere protagoniste delle
proprie scelte, i singoli Comuni possono costruirsi il proprio
futuro mentre prima erano stati spogliati di ogni decisione per
le Uti, e in particolare le piccole realtà troveranno molte
risposte ora che la Regione si spoglia di alcune funzioni; Mauro
Di Bert (Progetto FVG/Ar) trova il ddl perfettibile, ma anche
dalle audizioni svoltesi con i soggetti maggiormente coinvolti è
emerso che non vi è contrarietà totale alle nuove disposizioni,
l'invito a chi le critica è di presentare proposte da esaminare
trasversalmente; a Mauro Capozzella (M5S) sfugge il quando lo
strumento della Comunità dovrebbe essere utilizzato dagli enti
locali se quel momento non è scritto in legge, così come mancano
i termini affinché la Comunità diventi un vero matrimonio tra
Comuni e non un eterno fidanzamento; Igor Gabrovec (Ssk) ha
espresso parere positivo alla riforma in quanto supera l'aspetto
odioso dell'imposizione, però effettivamente mancano risorse e
personale adeguati, per il momento il suo sarà un voto di
astensione; per Emanuele Zanon (Progetto FVG/Ar) nessuna riforma
può dare tutte le risposte e riassumere i desiderata di tutti gli
amministratori, va poi perseguito il criterio della
semplificazione perché troppi organismi che devono interloquire
tra loro alla fine significa più burocrazia e maggiori costi, ma
negativa anche una semplificazione troppo spinta perché
l'eliminazione dell'ente intermedio ha già dimostrato di
complicare il sistema, un dubbio invece resta sull'elezione
diretta del presidente e dei componenti del Comitato esecutivo;
Franco Mattiussi (FI) ha espresso una perplessità sull'articolo 8
inerente la fusione di Comuni e la previsione della nascita di
municipi.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)
La V Commissione consiliare presieduta da Bernardis (Lega), presente l'assessore Roberti (foto Acon)
La V Commissione consiliare presieduta da Bernardis (Lega), presente l'assessore Roberti (foto Acon)