Lega: Tosolini, Comuni liberi di costruirsi il proprio futuro
(ACON) Trieste, 6 nov - COM/RCM - "Questa riforma rimette al
centro del sistema Regione/autonomie locali i Comuni, che dopo
essere stati relegati a ruolo di comparsa saranno finalmente
liberi di costruirsi il proprio futuro".
A dirlo è il consigliere regionale della Lega Lorenzo Tosolini,
dopo l'approvazione, in V Commissione consiliare, del disegno di
legge n.71 sulla riforma degli enti locali.
"I Comuni non dovranno più subire le scelte obbligatorie
regionali - spiega l'esponente leghista -, ma potranno decidere
le forme aggregative da attivare alla luce degli interessi delle
proprie comunità e dei propri territori.
"Il disegno di legge prevede tre forme di collaborazione e
aggregazione tra le amministrazioni locali: le convenzioni che da
sempre hanno regolato i rapporti tra i Comuni; le Comunità, senza
limiti di numero d'abitanti dove le singole amministrazioni
possono scegliere in modo condiviso quali funzioni comunali
svolgere assieme e con quali modalità, attraverso uno statuto da
loro stilato e sottoscritto; le fusioni.
"Le Comunità montane saranno necessariamente obbligatorie perché
svolgono funzioni demandate dalla Regione al territorio,
tuteleranno e valorizzeranno aree troppo spesso dimenticate che
con questa riforma riavranno la loro dignità. Il Consorzio
collinare - precisi Tosolini - sarà trasformato in Comunità
collinare così da valorizzare un'esperienza pluridecennale di una
libera aggregazione di comuni che per primi hanno dato prova di
un esempio reale di collaborazione tra amministrazioni locali.
"I Consigli comunali ritornano ad essere protagonisti delle
scelte per la comunità e avere un ruolo determinante nella
programmazione dello sviluppo del proprio territorio.
"Con l'assestamento - spiega il consigliere di maggioranza - è
iniziato un percorso che ha come obiettivo primario di dare
ossigeno agli enti locali, offrendo loro la possibilità di
assumere quelle figure professionali che ormai da troppo tempo, a
causa di restrizioni sia nazionali sia regionali, impedivano ai
piccoli Comuni di essere autosufficienti.
"In questi anni, il sistema delle autonomie locali ha mostrato
tutta la sua inefficienza e inattuabilità. Le Unioni territoriali
intercomunali (Uti) e l'abolizione delle Province -continua
Tosolini - hanno creato un peggioramento dei servizi, in
particolar modo nei settori dell'edilizia scolastica, della
viabilità e delle manutenzioni stradali. Le Uti non hanno dato
nessuna risposta ai piccoli Comuni in quanto la carenza di
personale è rimasta invariata soprattutto per quelli che non
hanno aderito alle Unioni. Sicuramente questa amministrazione
regionale, attraverso l'assessore Roberti, ha avuto la capacità
di ascoltare tutte le componenti e i territori interessati,
elaborando un disegno di legge convincente ed efficace, frutto di
condivisione e confronto con i territori per risolvere le
problematiche derivanti dall'inadeguatezza delle Uti.
"Si tratta di un primo passo, il successivo riguarderà
l'individuazione dei perimetri delle aree vaste che andranno a
sostituire le tanto vituperate Province. I confini delle nuove
aree - conclude Tosolini - ricalcheranno invece quelli storici
delle Province di Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia".