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Cr: ddl 71 riforma enti locali, relatore maggioranza Tosolini (3)

13.11.2019
11:53
(ACON) Trieste, 13 nov - RCM - Primo gennaio 2021: questa è la data del superamento definitivo dell'esperienza fallimentare delle Unioni territoriali intercomunali (Uti). Oggi possiamo finalmente parlare di Comunità, di partecipazione, di volontarietà, di processi aggregativi che si consolidano progressivamente, facendo delle differenze ricchezza. Possiamo finalmente parlare di libertà.

A dirlo all'Aula è stato Lorenzo Tosolini (Lega), relatore di maggioranza del disegno di legge n. 71 "Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzioni degli enti regionali di decentramento amministrativo".

Tosolini ha così parlato di soddisfazione per la valorizzazione delle realtà territoriali; per essere passati dall'uniformità della precedente esperienza a una libera pluralità di scelte; per il metodo utilizzato, fatto di ascolto e apertura.

Cinque la parole caratterizzanti il provvedimento, per Tosolini: autonomia, flessibilità, novità, area montana e realtà collinare, enti di area vasta sub regionale.

Autonomia: il relatore ha ribadito il passaggio deal dirigismo delle Uti a una proposta che rende ciascuna realtà territoriale protagonista principale della propria storia e del proprio futuro.

Flessibilità: il percorso collaborativo proposto nel ddl n. 71 può seguire modelli e livelli di intensità crescenti, passando da forme collaborative e integrative note, quali le convenzioni, le deleghe e le fusioni, a una proposta nuova come la Comunità, la quale, dotata di personalità giuridica, potrà essere costituita su base volontaria per l'esercizio associato di funzioni e servizi, andando a definire il numero dei Comuni partecipanti, il tipo di funzioni e i servizi da condividere.

Novità: non solo per il modello delle Comunità, ma anche sotto il profilo organizzativo e della governance: per favorire il percorso aggregativo e le minoranze, il voto, all'interno dell'Assemblea dei sindaci delle Comunità, sarà regolato dal principio "una testa, un voto"; per la costituzione del Comitato esecutivo quale organo delle Comunità, i suoi componenti potranno essere scelti non solo tra gli amministratori locali, ma anche tra cittadini in possesso dei requisiti per essere eletti alla carica di consigliere comunale.

Area montana e realtà collinare: per la montagna, la partecipazione alle Comunità sarà vincolante, potendo essere modulato, secondo criteri di flessibilità, il solo livello dell'intensità della forma collaborativa, avendo quali limiti imprescindibili quelli dell'esercizio comune delle funzioni di tutela del territorio e della sua promozione dello sviluppo sociale, economico e culturale. Significativa anche l'introduzione, all'interno del Consiglio delle autonomie locali, del Consiglio delle autonomie montane, che sarà chiamato ad esprimersi sulle politiche di sviluppo di quei territori. Considerazioni simili anche per quanto concerne la positiva esperienza del Consorzio comunità collinare del Friuli e dell'Uti Collinare, alla quale succederà obbligatoriamente, in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, la costituenda Comunità Collinare.

Enti di area vasta sub regionale: superamento definitivo dell'esperienza delle Uti, con primo passo attraverso la legge regionale 31/2018, che prevedeva la non obbligatorietà di adesione alle Unioni e la possibilità, per i Comuni, di revocare le deleghe o di recedere. Oggi viene fissato il termine ultimo della loro esistenza, il 31 dicembre 2020, data oltre la quale le Uti esistenti o verranno scolte o potranno, su base volontaria, assumere la più flessibile veste giuridica delle Comunità.

Non solo - ha sottolineato Tosolini -. Questa riforma delinea già, con l'istituzione degli enti di decentramento regionale, la creazione di 4 enti sub regionali di area vasta, che ricalcano, sotto il profilo territoriale, quelli delle ex Province. Tali enti, gestiti temporaneamente in forma commissariale, erediteranno da subito le funzioni ex provinciali gravanti sulle Uti di cui facevano parte i Comuni ex capoluogo di Provincia, in particolare quelle relative all'edilizia scolastica di secondo grado.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



Il consigliere regionale della Lega Lorenzo Tosolini (foto Acon)