Lega: Bernardis, Comuni protagonisti e liberi di scegliere
(ACON) Trieste, 13 nov - COM/RCM - "Questa riforma arriva a
pochi anni di distanza dalla famigerata legge regionale n. 26 del
2014 con le oltre 20 modifiche legislative, per porre rimedio a
quello che si è rivelato un disastro organizzativo e
amministrativo. La 26 è una legge rimasta incompiuta, che ha
prodotto notevoli disagi agli enti, al personale coinvolto e
senza alcun beneficio per le comunità".
Lo ha affermato Diego Bernardis (Lega) in Aula, durante la
discussione sul disegno di legge n. 71 in materia di funzioni e
servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia.
"Non voglio parlare del passato - ha aggiunto Bernardis -, ma di
questo disegno di legge di riordino dell'organizzazione regionale
degli enti locali, una proposta normativa basata sui principi
della libera associazione e della salvaguardia delle specificità
delle singole comunità locali, senza l'utilizzo di misure
coercitive penalizzante.
"La Lr 26/2014 sulle Unioni territoriali intercomunali (Uti) è
stata contestata, anche dal sottoscritto come amministratore di
uno dei cosiddetti 'Comuni ribelli', per l'obbligo di adesione
attraverso penalizzazione finanziaria. Ecco perché - ha spiegato
ancora l'esponente leghista - il disegno di legge n. 71 diventa
fondamentale e perfettamente condiviso e condivisibile,
rimettendo alla libera riflessione dei sindaci e delle
amministrazioni la scelta e l'autonomia di individuare il
percorso da intraprendere.
"Da presidente della V Commissione consiliare, ho ascoltato con
favore varie espressioni di soddisfazione e di apprezzamento per
la nuova proposta sia da parte delle rappresentanti sindacali,
sia da parte delle istituzioni. Su questa legge - ha proseguito -
è necessaria trasversalità. Raccogliamo e raccoglieremo criticità
e indicazioni, senza paura di adottare nuovi provvedimenti
legislativi. La riforma in questa fase, infatti, riguarda la
governance ed è creata, come ricorda l'assessore Roberti, per
migliorare i servizi erogati ai cittadini del Friuli Venezia
Giulia senza aumentare i costi, in quanto le risorse verranno
riallocate in parte ai Comuni e in parte alla disponibilità del
bilancio regionale e utilizzate per la costituzione dei quattro
enti regionali.
"La 26, nonostante i proclami, non ha sortito alcun tipo di
risparmio, basti pensare al costo del personale. Non possiamo
accettare lezioni da chi ha fallito miseramente nei fatti,
creando 18 nuove Uti e per giunta obbligatorie. Da sindaco ho
criticato e contestato aspramente la precedente riforma, da
rappresentate regionale invece accolgo con favore questo percorso
riformatore, se non fosse altro per l'ascolto verso gli attori
protagonisti, i Comuni, e per il fattore non coercitivo che lo
caratterizza", ha concluso Bernardis.