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Lega: Bernardis, Comuni protagonisti e liberi di scegliere

13.11.2019
17:53
(ACON) Trieste, 13 nov - COM/RCM - "Questa riforma arriva a pochi anni di distanza dalla famigerata legge regionale n. 26 del 2014 con le oltre 20 modifiche legislative, per porre rimedio a quello che si è rivelato un disastro organizzativo e amministrativo. La 26 è una legge rimasta incompiuta, che ha prodotto notevoli disagi agli enti, al personale coinvolto e senza alcun beneficio per le comunità".

Lo ha affermato Diego Bernardis (Lega) in Aula, durante la discussione sul disegno di legge n. 71 in materia di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia. "Non voglio parlare del passato - ha aggiunto Bernardis -, ma di questo disegno di legge di riordino dell'organizzazione regionale degli enti locali, una proposta normativa basata sui principi della libera associazione e della salvaguardia delle specificità delle singole comunità locali, senza l'utilizzo di misure coercitive penalizzante.

"La Lr 26/2014 sulle Unioni territoriali intercomunali (Uti) è stata contestata, anche dal sottoscritto come amministratore di uno dei cosiddetti 'Comuni ribelli', per l'obbligo di adesione attraverso penalizzazione finanziaria. Ecco perché - ha spiegato ancora l'esponente leghista - il disegno di legge n. 71 diventa fondamentale e perfettamente condiviso e condivisibile, rimettendo alla libera riflessione dei sindaci e delle amministrazioni la scelta e l'autonomia di individuare il percorso da intraprendere. "Da presidente della V Commissione consiliare, ho ascoltato con favore varie espressioni di soddisfazione e di apprezzamento per la nuova proposta sia da parte delle rappresentanti sindacali, sia da parte delle istituzioni. Su questa legge - ha proseguito - è necessaria trasversalità. Raccogliamo e raccoglieremo criticità e indicazioni, senza paura di adottare nuovi provvedimenti legislativi. La riforma in questa fase, infatti, riguarda la governance ed è creata, come ricorda l'assessore Roberti, per migliorare i servizi erogati ai cittadini del Friuli Venezia Giulia senza aumentare i costi, in quanto le risorse verranno riallocate in parte ai Comuni e in parte alla disponibilità del bilancio regionale e utilizzate per la costituzione dei quattro enti regionali.

"La 26, nonostante i proclami, non ha sortito alcun tipo di risparmio, basti pensare al costo del personale. Non possiamo accettare lezioni da chi ha fallito miseramente nei fatti, creando 18 nuove Uti e per giunta obbligatorie. Da sindaco ho criticato e contestato aspramente la precedente riforma, da rappresentate regionale invece accolgo con favore questo percorso riformatore, se non fosse altro per l'ascolto verso gli attori protagonisti, i Comuni, e per il fattore non coercitivo che lo caratterizza", ha concluso Bernardis.



Il consigliere regionale della Lega Diego Bernardis mentre interviene in Aula (foto Acon)