M5S: Capozzella, riforma enti locali povera, Comunità superflue
(ACON) Trieste, 14 nov - COM/RCM - "Abbiamo cercato, con le
nostre proposte, di dare corpo alle Comunità introdotte dal
disegno di legge n. 71. Purtroppo, però, è stato uno sforzo vano
e alla fine ne verrà fuori una normativa povera e poco incisiva".
Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Mauro
Capozzella, relatore di minoranza della riforma degli enti locali.
"I nostri emendamenti, respinti dalla maggioranza e dalla Giunta,
intendevano dare una struttura alle Comunità - spiega Capozzella
-. Abbiamo proposto di dare loro un senso, prevedendo almeno tre
funzioni da svolgere assieme. Invece il centrodestra ha voluto
mantenere l'impostazione iniziale, impoverendo questi strumenti.
"La legge afferma che le fusioni tra Comuni costituiscono 'lo
sviluppo dei processi di collaborazione istituzionale', ma nulla
in questa riforma porta davvero a questo risultato - sostiene
l'esponente del M5S -. La nostra proposta era quella di avviare
il processo di fusione dopo 5 anni di gestione comune di funzioni
attraverso la Comunità, ma anche in questo caso la risposta è
stata negativa, rendendo di fatto la possibilità delle fusioni un
corpo estraneo rispetto alla legge.
"Le Comunità non servono a nulla, visto che anche laddove sono
obbligatorie, come nel caso della montagna, non escludono che i
Comuni possano gestire le funzioni con altri enti locali
attraverso una convenzione - aggiunge il consigliere regionale -.
Il dubbio che sia un'operazione per moltiplicare le poltrone è
forte. Oltretutto per una stessa funzione ci si dovrà
interfacciare con tre o quattro uffici tra Regione, Comunità e
Comune, senza contare il livello nazionale e comunitario.
"Ci si riempie troppo spesso la bocca con la semplificazione -
conclude Capozzella -, ma qui si finisce invece per sconvolgere
la vita dei cittadini".