Cr: incontro con il settore edile, i commenti (2)
(ACON) Trieste, 15 nov - RCM - Prendendo la parola all'incontro
con i rappresentanti del settore edile regionale, Roberto
Cosolini (Pd) ha detto che vanno accelerate le partite delle
infrastrutture e dell'importanza del criterio della
cantierabilità delle opere: le risorse devono essere indirizzate
solo laddove i Comuni sono in grado di cantierarle rapidamente.
Ha, poi, sottolineato l'importanza che avrebbero degli accordi
con il sistema imprenditoriale locale per l'ammodernamento delle
reti dell'acqua e del gas.
Per il capogruppo di Patto per l'autonomia, Massimo Moretuzzo,
bisogna lavorare in maniera trasversale e capire dove vanno messe
le risorse per non suddividerle in mille rivoli; in particolare,
va capita la capacità degli interventi pubblici di mobilitare
capitali privati. Anche perché le aziende che stanno fallendo
sono, paradossalmente, quelle che hanno a che fare con opere
pubbliche.
Mariagrazia Santoro (Pd) ha accusato la Regione di non
intervenire ai tavoli di lavoro con lo Stato per quanto riguarda
i fondi per la velocizzazione della tratta ferroviaria
Trieste-Venezia e il completamento della Sacile-Sequals-Gemona;
sui lavori pubblici, non crede ci sia bisogno di un accentramento
bensì di una rete di stazioni appaltanti, e manca il personale
tecnico dedicato; le direttive vincolanti già esistono perciò non
servono nuove norme; per gli investimenti privati nella
ristrutturazione e per il riuso dei capannoni aziendali, la
Regione ha stanziato zero risorse. La sua proposta, infine, è che
siano le associazioni di categoria a farsi garanti della bontà
delle aziende.
Furio Honsell (OoenFVG) ha detto categoricamente che i soldi per
i Comuni ci sono, ma troppi poi non li utilizzano per
rallentamenti di diversa natura. Il grande tema è quello della
riqualificazione energetica e antisismica, oltre alla
sostenibilità ambientale; si devono cercare incentivi perché
siano eseguite sul patrimonio privato oltre che pubblico. In
merito ai subappalti, ci dovrebbero essere dei controlli
antimafia e di qualità del lavoro lungo tutta la filiera.
Giuseppe Sibau (Progetto FVG/Ar) ha detto delle gare d'appalto al
massimo ribasso, che spesso portano concorrenza sleale e
l'utilizzo di espedienti per sostenere l'importo della gara;
inoltre, si dovrebbe dare la possibilità di porre clausole che
tengano conto di dove è ubicata la sede dell'azienda
appaltatrice, privilegiando quelle regionali.
Lorenzo Tosolini (Lega) ha garantito che le istanze raccolte, che
reputa da sostenere, saranno portate all'attenzione della Giunta
regionale per la loro previsione nei provvedimenti di legge in
atto e ha parlato del percorso comunque già tracciato per
l'edilizia privata, anche attraverso il Piano casa; dello studio
del modello Trentino-Alto Adige; della necessità di disporre di
leggi più snelle e comprensibili, altrimenti la loro complessità
ha il potere di fermare un'opera, come ce l'hanno la burocrazia e
le lungaggini amministrative; del fatto che la Bassanini va
rimodulata.
Sul vero desiderio di rilanciare il territorio con le leggi
approvate ultimamente ha parlato infine in maniera critica Andrea
Ussai (M5S), che ha posto la domanda se sia stato davvero
ascoltato il territorio. Perciò ha chiesto che si continui a
lavorare in maniera trasversale, attraverso tavoli di confronto
come quello odierno. Perché c'è bisogno di opere, anche non
grandi, ma che abbiano una visione verso cui andare.
La sfida è stata raccolta subito dal presidente Zanin, che ha
chiuso l'incontro affermando che se su alcuni argomenti come lo
sviluppo e la salvaguardia dei posti di lavoro c'è un reale
consenso unanime, allora si passi dalle parole ai fatti e si
dimostri la capacità di lavorare per ottenere obiettivi comuni,
perché - ha chiosato - è finito il tempo della contrapposizione
fine a se stessa.
(foto su www.comsiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
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