Pd: Santoro-Cosolini, pochi fondi per interventi privati
(ACON) Trieste, 15 nov - COM/RCM - "Questo sia il primo di
molti altri incontri nei quali le esigenze del comparto possano
interfacciarsi con il lavoro dei legislatori, per aggiornare e
approfondire nel concreto le misure più utili a un settore in
grande sofferenza".
E' l'auspicio formulato dalla consigliera regionale Mariagrazia
Santoro (Pd) al termine dell'incontro che si è tenuto a Trieste,
in Consiglio regionale, con le rappresentanze sindacali dei
lavoratori dell'edilizia e con le associazioni di categoria dei
costruttori, cui ha partecipato anche il consigliere Roberto
Cosolini.
La consigliera dem ha in primo luogo evidenziato "un problema di
rapporto della Regione con lo Stato in merito a opere quali la
velocizzazione della linea ferroviaria Trieste-Venezia sulla
quale ci sono 1,8 miliardi di euro, la strada statale 52 bis
Carnica sulla quale nel 2017 sono stati allocati 63 milioni che
devono essere realmente impiegati e non andare ad allungare la
lista delle opere bloccate, o il completamento della
Sacile-Gemona, su cui non c'è per ora alcuna garanzia per le
risorse necessarie al prolungamento della tratta".
Riguardo la gestione dei lavori pubblici della Regione, per la
Santoro "non serve un accentramento, perché non ci sarà mai una
centrale appaltante in grado di raggiungere i cantieri più
piccoli e periferici. E' importante dare supporti - ha
puntualizzato - non figure sostitutive", aggiungendo che "manca
il personale tecnico che realizzi le opere pubbliche, che è da
assumere".
La consigliera ha quindi parlato degli investimenti privati,
indicando che "nelle ultime leggi di valenza finanziaria di
questa legislatura, al riuso è stato dato zero e così pure alla
demolizione dei capannoni. Pochi sono anche i fondi regionali per
le progettazioni, laddove solo la buona progettazione di un'opera
pubblica crea una buona filiera". Per la Santoro, "si devono
incrociare i bisogni dei nostri imprenditori, che non chiedono
assenza di regole, ma regole chiare", mentre "è anche necessario
che le associazioni di categoria si responsabilizzino: la
reputazione torni a essere un elemento di scelta. Un punto questo
su cui Ance e sindacati possono fare un patto".
Cosolini ha rilevato che le richieste portate all'attenzione del
Consiglio regionale sono "ragionevoli e condivisibili",
sottolineando che "bisogna accelerare la partita delle grandi
infrastrutture, dato che sul nostro territorio non ci sono opere
che scatenano polemiche, ma in primo luogo nodi di collegamento
ferroviario, sostenibili e da cantierare il prima possibile".
Evidenziando che "l'edilizia pubblica ha una responsabilità molto
importante", Cosolini ha pure constatato che "troppo spesso ci
capita di riesumare finanziamenti dati anni parecchi anni prima e
mai spesi, procedendo di proroga in proroga. Una parte importante
delle risorse che si stanno impiegando sul nostro territorio - ha
indicato il consigliere dem - riguarda l'ammodernamento delle
reti di acqua e gas. Sono grandi investimenti che durano anni e
sul cui impiego bisogna verificare se sia possibile esercitare
una sorta di moral suasion da parte della mano pubblica.
"Le vicende di questi giorni - ha concluso Cosolini - dimostrano
che gli investimenti per la tutela del territorio sono una delle
grandi partite per il mantenimento della qualità della vita nei
prossimi anni".