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III Comm: iniziato esame su riforma sanità (1)

19.11.2019
13:20
(ACON) Trieste, 19 nov - CMC - Iniziato in III Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Ivo Moras (Lega) e alla presenza dell'assessore regionale Riccardo Riccardi, l'esame del disegno di legge n. 70 su "Riorganizzazione dei livelli di assistenza, norme in materia di pianificazione e programmazione sanitaria e sociosanitaria e modifiche alla legge regionale 6/2006 e alla legge regionale 26/2015".

Nel dibattito che ha preceduto l'analisi dei singoli articoli e relativi emendamenti, il consigliere Andrea Ussai (M5S) ha osservato come la legge stia per essere affrontata dal Consiglio senza dati legati alla precedente riforma e quindi senza avere la possibilità di compiere una valutazione su quali aspetti abbiano funzionato e quali invece necessitino di correttivi. Il testo - ha aggiunto - contiene principi apprezzabili, ma non declina la loro attuazione quasi fosse una legge ancora da riempire di contenuti.

Anche Simona Liguori (Cittadini) ha mosso critiche di tipo metodologico rilevando che l'Aula sarà chiamata ad esprimersi senza essere stata messa a conoscenza delle prestazioni raggiunte dal modello attuale, mentre Furio Honsell (Open Sinistra FVG) ha definito l'impianto privo dei criteri valutativi necessari a stabilire se gli obiettivi enunciati saranno effettivamente raggiunti.

Critiche sono state mosse anche dai consiglieri del Pd Roberto Cosolini e Mariagrazia Santoro che hanno manifestato preoccupazione per l'indebolimento delle professionalità nella sanità pubblica e hanno chiesto quale sia in realtà il risultato atteso di questa riforma, su quali criticità reali intenda effettivamente intervenire.

Antonio Lippolis (Lega) ha invece chiesto delucidazioni su futuro assetto del 112 e del Cup.

Replicando alle osservazioni dei consiglieri, giudicate utili e costruttive, l'assessore Riccardi ha quindi approfondito alcuni elementi cardine cui si ispira la riforma, come il raggiungimento dell'equità nell'erogazione dei servizi che oggi si differenziano nelle varie aree territoriali di riferimento. Il testo - ha aggiunto - supera il modello di interazione basato sull'esercizio separato delle proprie competenze nell'ambito delle rispettive organizzazioni e riconosce nell'integrazione sociosanitaria la nuova formula organizzativa di produzione unitaria di salute e benessere.

La moderna configurazione del distretto, ridefinendo il rapporto tra pianificazione e programmazione, assegna maggiori responsabilità al suo direttore nella definizione degli obiettivi e nel dare risposte alle esigenze di salute provenienti dal territorio.

La legge - ha concluso - stabilisce indirizzi e criteri, ma non entra direttamente nella gestione sanitaria e non indica compiti puntuali, segnando così un deciso cambio di passo rispetto al passato.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



I lavori della III Commissione del Consiglio regionale