Cr: in biblioteca disegni su 30 anni di Convenzione diritti bambini
(ACON) Trieste, 20 nov - RCM - C'è il diritto ad avere un nome,
il diritto ad avere diritti, il diritto al gioco e il diritto
allo studio, ma c'è anche il diritto alla noia, nelle richieste
disegnate dai bambini e dai ragazzi che durante lo scorso anno
scolastico si sono impegnati nei "progetti di educazione ai
diritti" proposti dal Garante regionale della persona.
Venti studenti della II A della scuola secondaria di primo grado
Dante Alighieri di Trieste, accompagnati dai professori Simona
Tullio e Domenico Maiello, sono stati ospiti d'eccezione della
Biblioteca Livio Paladin del Consiglio regionale per desiderio
proprio del Garante regionale, Paolo Pittaro, e hanno illustrato
alcuni degli elaborati.
Perché esattamente 30 anni fa, il 20 novembre 1989, l'Assemblea
generale delle nazioni unite approvava la Convenzione
internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, lo
strumento normativo internazionale più importante e completo in
materia di tutela e promozione dei diritti dei fanciulli. Ecco
allora l'idea di "dare corpo, con dei lavori realizzati dagli
alunni con il sostegno degli insegnanti, alla Convenzione di New
York, ai suoi 54 articoli in cui sono sanciti quei diritti
civili, politici, sociali, economici che gli Stati devono
riconoscere, tutelare e promuovere verso i più piccoli. Perché
siete voi - ha detto il Garante - i protagonisti, i titolari del
diritto, gli altri ruotano intorno".
Un concetto espresso anche dalla presidente regionale dell'Unicef
FVG, Lauretta Carlon, che ha ribadito come l'esporre nella
Biblioteca Paladin una parte dei tanti disegni, testi e
segnalibri realizzati dagli studenti sia "un'occasione per
affermare che i diritti non devono essere solo enunciati ma
agiti. Sebbene siano passati 30 anni, spesso la Convenzione è
ancora disattesa. La nostra missione, allora - ha affermato -,
non è solo dire ciò che noi crediamo vada bene per un bambino, ma
far dire direttamente al bambino di cosa ha bisogno".
A dare il benvenuto a tutti è stato il presidente del Consiglio
regionale, Piero Mauro Zanin, assieme al vicepresidente Francesco
Russo e ai componenti dell'Ufficio di presidenza Emanuele Zanon e
Cristiano Shaurli. Zanin ha spiegato brevemente che del Consiglio
fanno parte anche organi di garanzia come il Garante della
persona, il Comitato per le comunicazioni e la Commissione pari
opportunità uomo/donna, luoghi dove i diritti si sedimentano. Le
vostre sono rappresentazioni originalissime - ha aggiunto - e la
speranza è che si tramutino in riflessioni scolpite nella vostra
anima prima ancora che nella vostra testa. Però ricordatevi che
avete anche doveri e non solo diritti, come andare a scuola e
studiare, e poi aiutare chi è in difficoltà con i compiti - ha
scherzato con i ragazzi -.
Zanin ha, quindi, ringraziato i due rappresentanti del
compartimento della Polizia postale e delle comunicazioni del
Friuli Venezia Giulia, intervenuti all'inaugurazione della
mostra, "per il lavoro di informazione, tutela e prevenzione che
state portando avanti nelle scuole spiegando loro i pericoli che
si insidiano nel web e che nascono da un uso sconsiderato dello
smartphone. Grazie per il contrasto a questa nuova frontiera dei
ragazzi con il telefonino sempre acceso".
Noi andiamo nelle scuole - hanno spiegato i due agenti - e
parliamo con i ragazzi, ma un insegnamento deve arrivare anche
dai docenti e senza dubbio prima di tutto dai genitori, sono loro
ad aver il principale compito di controllare i loro figli.
I lavori in mostra sono degli alunni delle scuole dell'infanzia
di Buja e di Porcia, e degli istituti comprensivi di Pordenone,
Chions, Casarsa delle Delizia, Majano, Faedis, Palazzolo dello
Stella, Pagnacco, Udine e Monfalcone. Saranno visitabili sino al
29 novembre, dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 16.30 dal
lunedì al giovedì, al venerdì solo al mattino.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it)