FI:Nicoli, investire su infrastrutture portuali di Monfalcone e Trieste
(ACON) Trieste, 29 nov - COM/MPB - Cambiamenti di gestione e
prospettive del sistema portuale e retroportuale di Monfalcone e
Trieste: per il capogruppo di Forza Italia in Consiglio
regionale, Giuseppe Nicoli, "è evidente che ci sono ancora molte
teorie di auspicio sulle possibilità di sviluppo, che spero non
restino tali e a breve si tramutino davvero in concrete
opportunità, perché le aree portuali e retroportuali necessitano
con urgenza di investimenti infrastrutturali importanti".
Nicoli lo ha detto all'assessore regionale alle infrastrutture e
territorio, Graziano Pizzimenti, che ha risposto a
un'interrogazione del forzista circa dettagli e prospettive di
sviluppo derivanti dall'acquisizione, da parte dell'Autorità di
sistema portuale del mare Adriatico orientale, dell'Azienda
speciale per il porto di Monfalcone (di proprietà della Camera di
commercio di Gorizia-Trieste). Un'operazione da circa 15 milioni
di euro che comporta il passaggio della gestione delle aree
portuali monfalconesi.
Martedì 3 dicembre alle 9, nella IV commissione consiliare
permanente, sarà presentata la bozza d'intesa tra Regione e
Autorità di sistema per il subentro nella gestione delle attività
del porto di Monfalcone.
Dopo le risposte dell'assessore a Nicoli, quest'ultimo ha
replicato: "Il porto di Monfalcone ha valenza nazionale e
internazionale. Faccio notare all'assessore che l'escavo di
approfondimento del canale di accesso al porto è diventato
maggiorenne, in quanto è atteso da 19 anni. Le opere marittime
ormai fanno riferimento allo Stato: la speranza è che gli
investimenti annunciati, al momento teorici, diventino concreti
per i porti e retroporti di Monfalcone e Trieste, a favore
dell'operatività delle relative aziende".
Nicoli rimarca che "la Regione non può abdicare al suo ruolo di
programmazione e pianificazione dello sviluppo dell'area portuale
e retroportuale di Trieste e Monfalcone, relegandosi a una
posizione di totale subalternità nei confronti dello Stato,
rappresentato dall'Autorità di sistema. È in gioco la specialità
della Regione Autonoma FVG. Rispetto alle ultime azioni
intraprese il Consiglio Regionale non è stato coinvolto,
nonostante le decisioni siano impattanti su territorio e
popolazione. Anche l'operazione in corso - aggiunge Nicoli - di
unificazione dei Consorzi di sviluppo economico del Monfalconese,
di Gorizia (Csia) e dell'Area giuliana (Coselag) non deve portare
a una perdita di sovranità regionale a favore del centralismo
romano.
"Oltre a vigilare sulla questione, sto lavorando a una riforma
dei consorzi di sviluppo economico locale. Le potenzialità di
infrastrutture, logistica, porti, retroporti e aree devono
restare a disposizione per la crescita dell'intero Friuli Venezia
Giulia".