Lega: Spagnolo, necessaria e urgente messa in sicurezza Tagliamento
(ACON) Trieste, 3 dic - COM/CMC - Piena condivisione delle
istanze del Latisanese per la messa in sicurezza del Tagliamento,
sono state espresse dalla consigliera regionale della Lega
Maddalena Spagnolo, all'incontro con l'Autorità di Bacino
tenutosi sul tema del Piano di gestione del rischio alluvioni a
Udine.
"Le recenti dichiarazioni dei rappresentanti politici del medio
corso del fiume sull'asserita aprioristica sufficienza dei lavori
nel basso corso del fiume per garantirne la sicurezza afferma -
sono terrapiattiste e totalmente prive di fondamento
scientifico".
"La competenza nella programmazione, progettazione ed
effettuazione delle opere spetta allo Stato e alla Regione -
prosegue Spagnolo -, mentre le amministrazioni locali, coinvolte
in sede consultiva, ove intendano espletare funzioni di
informazione, dovranno farlo attraverso canali che consentano di
apprezzare i dati tecnico scientifici e non impressioni
personali, troppo spesso atte solo a provocare un'alterazione
dell'opinione pubblica sviandola dalle oggettive problematiche e
dalle soluzioni di questo delicatissimo problema.
"Avendo ricoperto per molti anni la carica di consigliere
comunale e assessore di Latisana - afferma -, sono consapevole di
quanto il tema della sicurezza fluviale stia a cuore a tutta la
comunità, fortemente scossa dal ricordo delle alluvioni del 1965
e 1966. All'atto della mia elezione a consigliere regionale, al
fine di approfondire e perfezionare le mie conoscenze giuridiche,
tecniche e amministrative relative al tema Tagliamento, ho
iniziato a raccogliere e catalogare tutti gli studi, gli atti, le
relazioni delle varie commissioni e dei vari enti che si sono
occupati del problema.
"La soluzione del problema Tagliamento - spiega l'esponente della
Lega - è necessariamente legata a interventi da realizzarsi in
tutta l'asta del fiume, e risulta impossibile gestire il corretto
deflusso con soli interventi nel basso corso. Serve mettere in
sicurezza il territorio procedendo all'attuazione d'interventi di
laminazione nel medio e alto corso del fiume, al completamento
dei lavori nel basso corso ed alla costante manutenzione di tutta
l'asta fluviale, che riguardi i sedimenti dell'alveo fluviale, la
stabilità delle sponde e ogni altro aspetto in grado di
ostacolare il deflusso delle acque.
"Latisana deve avere la garanzia di poter far defluire una
quantità d'acqua che la struttura orografica consente senza
mettere a rischio le popolazioni ed i territori limitrofi. Questa
quantità è stata individuata da vari studi in circa 4.000 mc/sec.
Il surplus d'acqua proveniente dal bacino del fiume deve pertanto
essere gestito a monte della stretta di Latisana, come
riconosciuto dai tavoli tecnici e previsto dall'attuando Piano di
gestione del rischio di alluvioni.
"Detta quantità (4.000 mc/sec.) - ricorda Spagnolo - è stata già
ampiamente superata durante le alluvioni del 1965 e del 1966, e
almeno altre due volte in questi anni abbiamo rischiato un nuovo
disastro. Siamo in una fase di variazione climatica che porta a
prevedere precipitazioni di portata eccezionalmente grande.
L'assessore alla Protezione Civile, Riccardo Riccardi, ha
riportato un dato drammatico: a inizio mese di novembre, in
un'area della nostra Regione, sono caduti in 24 ore 500 mm
d'acqua. Un fenomeno del genere all'interno dei 2.500 kmq del
bacino del Tagliamento avrebbe un impatto disastroso.
"All'altezza dell'abitato di Latisanotta, nel segmento dell'asta
del Tagliamento in cui cessa di essere un fiume torrentizio -
aggiunge -, riducendosi l'ampiezza del suo alveo, si concentrano
gli effetti idraulici di tutta l'asta e, insieme all'acqua, qui
vengono convogliati tutti i rifiuti vegetali trasportati dalla
corrente, frutto di scarse manutenzioni delle sponde e dell'alveo
di tutto il bacino. Si tratta di un problema all'interno del
problema".
Spagnolo conclude ribadendo il suo impegno in ogni sede, affinché
si possa garantire, con precisi interventi di laminazione, che
nella stretta di Latisana non giungano quantità d'acqua superiori
a quelle che possono essere smaltite.