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Cr: accolta con voto unanime mozione su Decreto Crescita (5)

03.12.2019
14:37
(ACON) Trieste, 3 dic - MPB - E' urgente una revisione del Decreto Crescita.

E' quanto sostengono i consiglieri regionali Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli (Patto per l'Autonomia) che hanno presentato la mozione n. 107 (poi sottoscritta anche da Pd, Cittadini, Open Sinistra FVG, Progetto FVG/Ar, FdI, M5S e Lega), che l'Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia ha accolto con voto favorevole all'unanimità, impegnando così la Giunta ad attivarsi presso il Governo e il Parlamento affinché "intervengano con immediatezza e sollecitudine per una riscrittura della norma", divenuta legge lo scorso giugno. E ciò "sulla base delle reali esigenze dell'economia del Paese e delle piccole realtà che vi operano contribuendo in modo sostanziale all'arricchimento economico e sociale del nostro territorio".

L'invito che i due consiglieri fanno attraverso la mozione è a individuare "risposte o correttivi applicabili su base regionale volti a sanare o, perlomeno, a mitigare le criticità evidenziate dalle categorie".

Le piccole e medie imprese sono una componente essenziale del tessuto produttivo del FVG e compromettere i loro equilibri economici arrecherebbe danni di rilevante impatto per l'intera economia regionale, evidenziano i due consiglieri.

In particolare Moretuzzo, illustrando il provvedimento, ha ricordato all'Aula le modifiche che il Decreto apporta alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico, prevedendo la possibilità per i soggetti che hanno diritto alle detrazioni di optare, al posto di tali detrazioni, a uno sconto immediato in fattura effettuato da parte delle imprese pari alla percentuale di detrazione spettante e rimborsabile alle imprese sotto forma di credito d'imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque quote annuali. Posto che le imprese non hanno invece la possibilità, a loro volta, di cedere il credito di acquisto a istituti di credito e intermediari finanziari ma eventualmente solo ai loro fornitori di beni e servizi, il meccanismo previsto dal decreto - che può risultare più favorevole per le imprese di grandi dimensioni - comporta invece serie difficoltà per molte attività medio-piccole che non hanno la capacità finanziaria di anticipare lo sconto al cliente né sono in grado di sopportare l'onerosità dell'operazione di cessione del credito.

Al proposito nel testo si evidenziano i risultati del sondaggio effettuato da Confartigianato Udine, dal quale emerge che una elevatissima percentuale di imprese artigiane si sono dichiarate costrette, a fronte dell'eventuale richiesta di applicazione di tale sconto da parte dei clienti, a rinunciare a effettuare il lavoro, e la perdita di fatturato potrebbe determinare un aumento dei prezzi.

Prima del voto dell'Assemblea l'assessore Bini ha unito al sua voce a quella dei consiglieri che nel dibattito hanno espresso preoccupazione, assicurando il suo personale impegno a individuare già in sede di stabilità interventi a sostegno delle piccole e medie imprese.

(immagini alle tv; foto su www.consiglio.regione.fvg.it)

(segue)



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