Cr: accolta con voto unanime mozione su Decreto Crescita (5)
(ACON) Trieste, 3 dic - MPB - E' urgente una revisione del
Decreto Crescita.
E' quanto sostengono i consiglieri regionali Massimo Moretuzzo e
Giampaolo Bidoli (Patto per l'Autonomia) che hanno presentato la
mozione n. 107 (poi sottoscritta anche da Pd, Cittadini, Open
Sinistra FVG, Progetto FVG/Ar, FdI, M5S e Lega), che l'Assemblea
legislativa del Friuli Venezia Giulia ha accolto con voto
favorevole all'unanimità, impegnando così la Giunta ad attivarsi
presso il Governo e il Parlamento affinché "intervengano con
immediatezza e sollecitudine per una riscrittura della norma",
divenuta legge lo scorso giugno. E ciò "sulla base delle reali
esigenze dell'economia del Paese e delle piccole realtà che vi
operano contribuendo in modo sostanziale all'arricchimento
economico e sociale del nostro territorio".
L'invito che i due consiglieri fanno attraverso la mozione è a
individuare "risposte o correttivi applicabili su base regionale
volti a sanare o, perlomeno, a mitigare le criticità evidenziate
dalle categorie".
Le piccole e medie imprese sono una componente essenziale del
tessuto produttivo del FVG e compromettere i loro equilibri
economici arrecherebbe danni di rilevante impatto per l'intera
economia regionale, evidenziano i due consiglieri.
In particolare Moretuzzo, illustrando il provvedimento, ha
ricordato all'Aula le modifiche che il Decreto apporta alla
disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza
energetica e rischio sismico, prevedendo la possibilità per i
soggetti che hanno diritto alle detrazioni di optare, al posto di
tali detrazioni, a uno sconto immediato in fattura effettuato da
parte delle imprese pari alla percentuale di detrazione spettante
e rimborsabile alle imprese sotto forma di credito d'imposta da
utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque quote
annuali. Posto che le imprese non hanno invece la possibilità, a
loro volta, di cedere il credito di acquisto a istituti di
credito e intermediari finanziari ma eventualmente solo ai loro
fornitori di beni e servizi, il meccanismo previsto dal decreto -
che può risultare più favorevole per le imprese di grandi
dimensioni - comporta invece serie difficoltà per molte attività
medio-piccole che non hanno la capacità finanziaria di anticipare
lo sconto al cliente né sono in grado di sopportare l'onerosità
dell'operazione di cessione del credito.
Al proposito nel testo si evidenziano i risultati del sondaggio
effettuato da Confartigianato Udine, dal quale emerge che una
elevatissima percentuale di imprese artigiane si sono dichiarate
costrette, a fronte dell'eventuale richiesta di applicazione di
tale sconto da parte dei clienti, a rinunciare a effettuare il
lavoro, e la perdita di fatturato potrebbe determinare un aumento
dei prezzi.
Prima del voto dell'Assemblea l'assessore Bini ha unito al sua
voce a quella dei consiglieri che nel dibattito hanno espresso
preoccupazione, assicurando il suo personale impegno a
individuare già in sede di stabilità interventi a sostegno delle
piccole e medie imprese.
(immagini alle tv; foto su www.consiglio.regione.fvg.it)
(segue)