Citt: Centis, Via Seta e Porto Trieste, impegnata la Giunta
(ACON) Trieste, 3 dic - COM/MPB - Via della Seta e Porto di
Trieste sono tornati di attualità in Consiglio regionale dove
oggi, grazie alla mozione a suo tempo presentata dai Cittadini (i
primi a porre l'attenzione sulla delicata questione), si è
tornati a discutere sul tema, anche senza arrivare ad un impegno
condiviso all'unanimità dall'Aula. La maggioranza, infatti, ha
emendato il documento che è passato con i soli voti del
centrodestra, mentre la mozione originaria non è passata.
L'azione politica dei Cittadini è comunque servita ad addivenire
a un risultato: il Consiglio ha dato mandato al presidente
Fedriga affinché si attivi con il Governo nazionale per conoscere
le fasi attuative del "Memorandum of understanding (Mou)" in
relazione alle ricadute concrete che potrà avere sulla regione a
tutela del sistema imprenditoriale e più in generale
dell'economia del territorio, mantenga un costante contatto con
le categorie economiche per individuare obiettivi e compatibilità
condivise in grado di assicurare al nostro sistema economico
prospettive di reale e duraturo sviluppo, coinvolga costantemente
l'Aula convocando periodicamente l'Autorità di Sistema Portuale
dell'Adriatico Orientale a riferire in merito. Richieste e
preoccupazioni legittime, ispirate dal documento presentato a suo
tempo dai Cittadini e da due atti analoghi arrivati
successivamente in Consiglio, documenti sfociati alla fine nella
mozione unitaria approvata.
"L'importanza del Porto di Trieste, primo in Italia per
tonnellaggio totale (oltre 62 milioni) e primo porto ferroviario
con quasi 10.000 treni movimentati - ha spiegato il capogruppo
dei Cittadini, Tiziano Centis - appare evidente per lo sviluppo
del sistema economico della nostra regione e dell'intero
territorio nazionale. Tutte le implicazioni derivanti
dall'essere considerato uno dei terminali della "Via della seta"
devono dunque essere attentamente valutate, tenendo presenti sia
le opportunità sia i pericoli che potrebbero derivare da un
accordo con la Cina in un'ottica di medio-lungo periodo.
"Peccato che Forza Italia, per un'impuntatura ideologica, non
abbia mostrato la flessibilità necessaria ad ottenere un
documento condiviso e un voto unanime che avrebbe maggiormente
giovato al raggiungimento dell'obiettivo".