Cr: ddl 70, riforma sanità, relatore maggioranza Moras (1)
(ACON) Trieste, 4 dic - MPB - L'Aula affronta l'esame del ddl
n. 70, "Riorganizzazione dei livelli di assistenza, norme in
materia di pianificazione e programmazione sanitaria e
sociosanitaria e modifiche alla legge regionale 6/2006 e alla
legge regionale 26/2015" a partire dagli interventi dei relatori,
primo a intervenire per la maggioranza Ivo Moras (Lega).
"La riforma che ci apprestiamo a votare rappresenta la logica
conseguenza del cammino intrapreso solo un anno fa, con
l'approvazione della Legge 27/2018 con la quale venivano gettate
le basi per la programmazione e riorganizzazione del sistema
sanitario friulano".
Con questa premessa Moras riassume le tematiche sulle quali è
imperniato il disegno di legge n.70, ovvero: far evolvere il
sistema in coerenza con l'evoluzione dei bisogni; assumere come
punto di riferimento la persona e le sue relazioni; valorizzare
le buone prassi già presenti nel territorio regionale, in materia
sociosanitaria.
"I fattori considerati - elenca il relatore - sono il progressivo
invecchiamento della popolazione, la necessità di integrazione
socio-sanitaria e assistenziale come logica di gestione dei casi
complessi, il ruolo del Distretto quale Centro per Committenza,
Controllo, Integrazione e Presa in Carico, il modello HUB&SPOKE
come logica di differenziazione e specializzazione della rete
ospedaliera, le reti quali strumenti di progettazione
dell'articolazione dei servizi, finalizzata alla presa in carico
e al coinvolgimento attivo di tutti gli attori istituzionali e
non istituzionali, il ruolo - infine - del terzo settore in una
logica di sussidiarietà orizzontale (coprogettazione e
coproduzione).
Il fatto di mettere al centro la domanda di salute del cittadino
è un cambiamento di prospettiva che dall'ottica del "pacchetto di
servizi" si sposta alla pianificazione di una risposta flessibile
ed articolata, basata sui bisogni dell'individuo e del suo
contesto di vita: una risposta personalizzata che verrà
concretizzata attraverso il budget di cura ed il budget di salute.
E' un impegno - ha spiegato Moras - che si realizzerà con
gradualità per rendere sostenibile il processo di cambiamento sia
in termini economici che culturali, con un progressivo
spostamento di risorse dall'ospedale al territorio attraverso
differenziazione e specializzazione e che permetterà un controllo
delle Liste di attesa migliorando progressivamente la capacità di
Governo della Domanda; il modo di procedere avviene attraverso
una delegificazione della materia e il rinvio allo strumento
dell'atto amministrativo; la riforma pertanto è una legge
generale e astratta, in grado di rispondere alle effettive
esigenze - ha detto ancora il relatore - affidando il compito di
fornire la risposta a chi è maggiormente a conoscenza del
problema.
E se uno degli obbiettivi perseguiti è quello di consapevolizzare
l'individuo nel seguire corretti stili di vita e percorsi di
prevenzione, l'intero ddl è improntato all'innovazione continua
dei servizi per la produzione di benessere, dalla dimensione
sanitaria, a quella relazionale, sociale, economica e ambientale,
in un impianto che coinvolge il pubblico e il privato
convenzionato, puntando a formare rete partendo dai medici di
medicina generale di assistenza primaria e di continuità
assistenziale, sino a giungere alle farmacie convenzionate in
quanto luoghi che possono assurgere a primi punti salute;
definendo con precisione il Governo della presa in carico e la
funzione della relativa centrale operativa, affrontando anche
temi fondamentali come quelli della sanità digitale e dello
sviluppo tecnologico; dando ampio spazio alla pianificazione e
programmazione sanitaria e sociosanitaria, con la definizione
degli obiettivi strategici e il coinvolgimento degli enti locali,
delle università regionali, delle organizzazioni maggiormente
rappresentative del settore sanitario e sociale, gli organismi di
tutela dei diritti dei cittadini e gli enti del terzo settore.
(immagini alle tv, foto su www.consiglio.regione.fvg.it)
(segue)