Cr: ddl 70, riforma sanità, relatore minoranza Liguori (5)
(ACON) Trieste, 4 dic - MPB - La relatrice di minoranza Simona
Liguori (Cittadini) focalizza l'attenzione sulle scelte che
secondo l'esecutivo marcano la discontinuità e la novità rispetto
all'attuale assetto del sistema sanitario e sociosanitario del
Friuli Venezia Giulia. E precisa che "ciò che ci divide nel
giudizio su questo provvedimento non è rappresentato da una
diversa visione degli elementi di contesto generale - demografico
ed epidemiologico - che anche nella nostra regione evidenza la
crescente e preponderante rilevanza delle patologie croniche e
delle polipatologie", e che, "visto che il risultato di salute
sui nostri cittadini è ciò che più ci preme, non possiamo essere
divisi sulle finalità che il legislatore regionale deve
perseguire e che sono correttamente rappresentate all'articolo 2
del DDL 70".
Se, dunque, le distinzioni politiche non sussistono sul piano
delle finalità, avverte Liguori, diverso è il discorso quando si
analizzano i modelli che vengono proposti per il raggiungimento
degli obiettivi prefissati. Così, "il tema centrale è quale
modello debba essere sviluppato affinché "gli utenti e le loro
famiglie siano supportati nell'organizzazione dell'accesso ai
servizi e alle prestazioni previsti nel percorso di cura" come si
legge nella relazione della Giunta allegata al ddl. Poiché la
nostra Regione ha compiuto passi avanti nel corso degli ultimi
venti anni - sottolinea - avrei trovato opportuno che il modello
proposto dalla Giunta regionale, qualificato dalla stessa come
innovativo, trovasse un primo fondamento in un'analisi
approfondita delle principali criticità della situazione attuale.
All'opposto, nonostante le stesse linee di gestione 2019
prevedessero momenti di ricognizione, analisi, valutazione e
proposta, propedeutici anche al futuro assetto delle attività
distrettuali, di tutta questa attività nulla è dato a sapere, e
neppure vi è accenno alle esperienze delle altre regioni.
Tuttavia il modello proposto presenta degli elementi di
originalità. E la vera novità di questo DDL sul versante
dell'assistenza territoriale, è la necessità di separare
l'attività di produzione - cioè l'erogazione vera e propria
dell'assistenza - dal Distretto ed affidarla ad una nuova
struttura aziendale, il Dipartimento di assistenza distrettuale
(DAD), struttura alla quale però non è dedicato neppure un
articolo.
Dunque, ciò che ci viene proposto, purtroppo, è un modello
improvvisato per tre ordini di motivi: non poggia su una compiuta
analisi critica del modello esistente, non si confronta con le
esperienze delle altre regioni e, ultimo - ma primo per
importanza -, perché nega, nel passaggio in Commissione,
l'elemento su cui pretendeva di fondare la propria originalità
ovvero una configurazione del Distretto concentrato sulle
funzioni di governo della domanda e di presa in carico con
conseguente spostamento dell'erogazione dei servizi ad altro
Dipartimento.
Il carattere di improvvisazione della proposta trova ulteriore
conferma nel fatto che, qualora istituiti, ai Dipartimenti di
assistenza distrettuale, si aggancerebbero anche le funzioni di
committenza e controllo.
Liguori inoltre si dichiara in disaccordo con la scelta della
Giunta di non scrivere in legge le funzioni delle diverse
tipologie di presidi ospedalieri, e ciò perchè ritiene che il
Consiglio non possa accettare di essere esautorato su materia
tanto delicata e debba invece assumersi pienamente la
responsabilità delle scelte sulla tipologia e numero di presidi
ospedalieri nonché sulle funzioni che gli stessi devono
esercitare. Evidenzia al proposito il paradosso per cui il
principio di delegificazione invocato dalla Giunta funzioni a
geometria variabile, atteso che all'integrale abrogazione della
LR 17/2014 fa eccezione (art.66, comma 2) la disposizione che
prevede l'elenco delle funzioni che sono assicurate nel presidio
ospedaliero di base "spoke" di Latisana e Palmanova.
Su questo tema non guasterebbe un minimo di confronto con quanto
accade altrove, visto che altre normative regionali non hanno
delegificato il tema delle funzioni ospedaliere, conclude Liguori
citando molti altri temi rilevanti come la salute mentale, il
sistema urgenza-emergenza, le strutture per anziani che sono
state oggetto di cronaca nelle ultime settimane, le professioni
sanitarie, le liste di attesa, le difficoltà per i professionisti
di lavorare a compartimenti separati in ospedale e, vieppiù, sul
territorio.
(immagini alle tv; foto su www.consiglio.regione.fvg.it)
(segue)