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Cr: ddl 70, riforma sanità, relatore minoranza Liguori (5)

04.12.2019
11:45
(ACON) Trieste, 4 dic - MPB - La relatrice di minoranza Simona Liguori (Cittadini) focalizza l'attenzione sulle scelte che secondo l'esecutivo marcano la discontinuità e la novità rispetto all'attuale assetto del sistema sanitario e sociosanitario del Friuli Venezia Giulia. E precisa che "ciò che ci divide nel giudizio su questo provvedimento non è rappresentato da una diversa visione degli elementi di contesto generale - demografico ed epidemiologico - che anche nella nostra regione evidenza la crescente e preponderante rilevanza delle patologie croniche e delle polipatologie", e che, "visto che il risultato di salute sui nostri cittadini è ciò che più ci preme, non possiamo essere divisi sulle finalità che il legislatore regionale deve perseguire e che sono correttamente rappresentate all'articolo 2 del DDL 70".

Se, dunque, le distinzioni politiche non sussistono sul piano delle finalità, avverte Liguori, diverso è il discorso quando si analizzano i modelli che vengono proposti per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Così, "il tema centrale è quale modello debba essere sviluppato affinché "gli utenti e le loro famiglie siano supportati nell'organizzazione dell'accesso ai servizi e alle prestazioni previsti nel percorso di cura" come si legge nella relazione della Giunta allegata al ddl. Poiché la nostra Regione ha compiuto passi avanti nel corso degli ultimi venti anni - sottolinea - avrei trovato opportuno che il modello proposto dalla Giunta regionale, qualificato dalla stessa come innovativo, trovasse un primo fondamento in un'analisi approfondita delle principali criticità della situazione attuale. All'opposto, nonostante le stesse linee di gestione 2019 prevedessero momenti di ricognizione, analisi, valutazione e proposta, propedeutici anche al futuro assetto delle attività distrettuali, di tutta questa attività nulla è dato a sapere, e neppure vi è accenno alle esperienze delle altre regioni.

Tuttavia il modello proposto presenta degli elementi di originalità. E la vera novità di questo DDL sul versante dell'assistenza territoriale, è la necessità di separare l'attività di produzione - cioè l'erogazione vera e propria dell'assistenza - dal Distretto ed affidarla ad una nuova struttura aziendale, il Dipartimento di assistenza distrettuale (DAD), struttura alla quale però non è dedicato neppure un articolo.

Dunque, ciò che ci viene proposto, purtroppo, è un modello improvvisato per tre ordini di motivi: non poggia su una compiuta analisi critica del modello esistente, non si confronta con le esperienze delle altre regioni e, ultimo - ma primo per importanza -, perché nega, nel passaggio in Commissione, l'elemento su cui pretendeva di fondare la propria originalità ovvero una configurazione del Distretto concentrato sulle funzioni di governo della domanda e di presa in carico con conseguente spostamento dell'erogazione dei servizi ad altro Dipartimento.

Il carattere di improvvisazione della proposta trova ulteriore conferma nel fatto che, qualora istituiti, ai Dipartimenti di assistenza distrettuale, si aggancerebbero anche le funzioni di committenza e controllo.

Liguori inoltre si dichiara in disaccordo con la scelta della Giunta di non scrivere in legge le funzioni delle diverse tipologie di presidi ospedalieri, e ciò perchè ritiene che il Consiglio non possa accettare di essere esautorato su materia tanto delicata e debba invece assumersi pienamente la responsabilità delle scelte sulla tipologia e numero di presidi ospedalieri nonché sulle funzioni che gli stessi devono esercitare. Evidenzia al proposito il paradosso per cui il principio di delegificazione invocato dalla Giunta funzioni a geometria variabile, atteso che all'integrale abrogazione della LR 17/2014 fa eccezione (art.66, comma 2) la disposizione che prevede l'elenco delle funzioni che sono assicurate nel presidio ospedaliero di base "spoke" di Latisana e Palmanova.

Su questo tema non guasterebbe un minimo di confronto con quanto accade altrove, visto che altre normative regionali non hanno delegificato il tema delle funzioni ospedaliere, conclude Liguori citando molti altri temi rilevanti come la salute mentale, il sistema urgenza-emergenza, le strutture per anziani che sono state oggetto di cronaca nelle ultime settimane, le professioni sanitarie, le liste di attesa, le difficoltà per i professionisti di lavorare a compartimenti separati in ospedale e, vieppiù, sul territorio.

(immagini alle tv; foto su www.consiglio.regione.fvg.it)

(segue)



  • La consigliera regionale dei Cittadini, Simona Liguori
    La consigliera regionale dei Cittadini, Simona Liguori