Cr: ddl 70, riforma sanità, relatore minoranza Bidoli (6)
(ACON) Trieste, 4 dic - MPB - Il ddl della riforma sanità è
costituito da una mole di articoli ma per diversi motivi non
corrisponderanno in termini fattuali agli obiettivi di
riorganizzazione profonda del sistema sanitario regionale che
questa maggioranza si propone.
A dirlo è il relatore di minoranza Giampaolo Bidoli (Patto per
l'Autonomia) che si sofferma su alcune questioni ritenute di
importanza primaria per il futuro della sanità regionale, e che
non trovano un forte riferimento normativo nel presente testo.
Bidoli ricorda l'istituzione, con la legge 27/2018 sull'assetto
istituzionale e organizzativo del SSR, dell'Azienda regionale di
coordinamento per la salute (ARCS) che fungendo da raccordo tra i
singoli enti del sistema e l'Amministrazione poteva essere uno
dei veri grandi protagonisti della riforma per la programmazione
a lungo termine, ma - lamenta il relatore - tutti i dati
analitici e oggettivi a disposizione dell'ARCS non sono stati
tenuti in considerazione e condivisi con i consiglieri regionali
per comprendere su quali aspetti fosse importante concentrarsi
per risolvere le criticità del sistema in termini di qualità dei
servizi e di valorizzazione del grandissimo patrimonio
rappresentato dai professionisti sanitari.
A dire la necessità di una programmazione di ampio respiro c'è il
dato della sempre più elevata età media regionale con aspettative
di vita sempre più lunghe e aumento della spesa sanitaria, ma si
è invece badato a basare la riforma più sui principi generali che
sugli obiettivi concreti da perseguire -lamenta Bidoli che pur
condividendo i principi generali individuati, in primis la
necessità di porre la persona al centro della riforma, evidenzia
come criticità la scarsità di strumenti indicati per perseguire
le finalità fissate, e il fatto che in molti casi la loro
definizione sia rinviata a atti giuntali o aziendali. Il processo
di delegificazione viene in questo modo sicuramente rispettato,
ma - si chiede Bidoli - si pensa veramente che l'approvazione di
questi atti successivi possa essere pressoché indolore o non si
considera che a causa della necessaria negoziazione e
contrattazione con il sistema sanitario globalmente inteso, con
il territorio e le parti sociali si possa arrivare a dilatare i
tempi di attuazione della riforma, finendo in un quadro di
generale indeterminatezza?
Perplessità permangono anche in merito al potenziamento del ruolo
dei distretti, mancando la previsione di una dotazione economica
e organica, e in ordine alle farmacie e al loro ruolo di "punti
salute sul territorio", dopo la difficile esperienza della presa
in carico delle farmacie delle attività di "distribuzione per
conto" e considerando che ciò avviene mentre nelle aree montane
le farmacie stanno chiudendo per sempre i battenti, eliminando di
fatto uno buon servizio sanitario di prossimità fondamentale per
garantire la sopravvivenza di una comunità; allo stesso modo, per
Bidoli, la scelta di addossare ad ARCS il compito di supportare
la Direzione centrale per l'informatizzazione del SSR può essere
strategica dicendo però in che termini sarà garantita la
progressione nell'offerta dei servizi se non la si implementa
economicamente ed organicamente.
E non nascondendo preoccupazioni per quanto riguarda il rapporto
tra pubblico e privato, il relatore indica due scenari opposti
dopo l'approvazione del ddl: o che per realizzare tutto quanto
contenuto in questo ddl si debba prevedere un sostegno economico
finanziario così ingente da renderlo irrealizzabile, o che la
riforma per essere realizzata debba essere sostenuta
economicamente in modo così importante dalle casse regionali da
riversare una fetta sempre più grande del bilancio regionale nel
sistema sanitario.
Nelle scelte politiche si deve ben aver chiari il punto di
partenza, il punto di arrivo e il percorso da fare per
raggiungerlo: il percorso non pare tracciato in quest'ottica -
conclude Bidoli auspicando in aula un atteggiamento di apertura
scevro da pregiudizi e finalizzato a migliorare il testo.
(immagini alle tv; foto su www.consiglio.regione.fvg.it)
(segue)