M5S: Ussai, centrodestra porterà a smantellamento sanità pubblica
(ACON) Trieste, 6 dic - COM/CMC - "L'apertura al privato voluta
dal centrodestra porterà a lungo termine allo smantellamento
della sanità pubblica in Friuli Venezia Giulia".
Lo ha dichiarato il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle,
Andrea Ussai, commentando la riforma della sanità approvata nella
notte dall'Aula con voto contrario del Gruppo pentastellato.
"Mi sarebbe piaciuto votare una riforma quadro - ha affermato
Ussai - ma questa è a malapena una legge cornice, peraltro
abbastanza vuota nonostante sia stata riempita durante la
giornata di ieri anche con alcune nostre proposte che sono state
accettate. Mi riferisco in particolare alla valorizzazione delle
professioni sanitarie che aiuterà la presa in carico delle
persone più fragili e con cronicità, a cui un lavoro di équipe, e
quindi il ruolo del fisioterapista e dell'infermiere di comunità
e di famiglia, potrà dare un apporto fondamentale".
"Il nostro atteggiamento non è stato mai strumentale e abbiamo
valutato ogni proposta nel merito, trovando però alcune scelte
che non potevano che portarci a un voto negativo - ha spiegato il
consigliere M5S -. La prima riguarda i Dipartimenti per le
dipendenze, dimenticati in un primo momento e poi accorpati a
quelli per la salute mentale. Una soluzione che non crea alcun
vantaggio ma solo confusione".
"Un'altra forte criticità riguarda il sistema dell'emergenza -
urgenza, su cui neanche in maggioranza erano tutti d'accordo -
sottolinea Ussai -. In una legge che posticipa moltissime scelte
a successive delibere di Giunta, non si capisce perché non
rimandare anche questa per consentire di chiarire il modello da
proporre, considerato che quello che si è voluto mantenere è
profondamente diverso da quanto promesso dal centrodestra in
campagna elettorale".
"E, naturalmente, c'è la questione legata al privato. Se
sull'organizzazione del distretto fortunatamente si è fatto un
passo indietro, l'emendamento che porta al 6% la possibilità di
ricorso al privato ha svelato le carte. Siamo quindi di fronte a
una riforma 'Serracchiani 2.0' che lascia sostanzialmente
invariata l'impostazione voluta dalla precedente Giunta, compresi
i tagli portati alla rete ospedaliera, e che rischia di
smantellare la sanità pubblica e di renderne insostenibili i
costi".