Pd: Conficoni,sanità, 50mln su ospedale PN per sviare da riforma vuota
(ACON) Trieste, 6 dic - COM/MPB - "Presentare lo stanziamento
di 50 milioni per l'ospedale di Pordenone, che è certamente un
fatto positivo, all'indomani dell'approvazione della riforma
sanitaria è un modo per nascondere quanto questa legge sia vuota
e un'occasione mancata per il territorio del Friuli occidentale".
È il commento del consigliere regionale Pd, Nicola Conficoni, a
margine della conferenza stampa del presidente del FVG,
Massimiliano Fedriga e dell'assessore alla Salute, Riccardo
Riccardi, alla presenza dei consiglieri regionali del
centrodestra eletti nel collegio pordenonese.
"Ben venga lo stanziamento dei 50 milioni per l'ospedale di
Pordenone (che con la riforma votata ieri non c'entra nulla),
anche perché sono la conferma che il cantiere avviato dal
centrosinistra, dopo anni di letargo del centrodestra di Tondo, è
arrivato a buon punto", ribadisce Conficoni che sottolinea, però,
il fatto che "non solo i consiglieri del centrodestra eletti nel
collegio dei Friuli occidentale non hanno presentato in Aula gli
emendamenti che il vicesindaco di Pordenone ha detto di avergli
consegnato, ritenendo il territorio penalizzato, ma hanno
bocciato per ordine di scuderia tutti quelli che abbiamo
presentato noi. Spiace che invece di fare squadra i colleghi
pordenonesi di centrodestra abbiano mantenuto un atteggiamento
rinunciatario non certo utile a tutelare l'interesse di un
territorio che merita pari dignità".
Il Pd, rende noto Conficoni, "ha portato in Aula una serie di
richieste importanti e puntuali a partire dall'emendamento che
chiedeva di dare al Santa Maria degli Angeli la stessa dignità
degli ospedali di Udine e Trieste, riconoscendogli la qualifica
di hub di secondo livello. Altro emendamento importante -
continua Conficoni - è quello che chiedeva che la convergenza del
processo di perequazione delle risorse economiche sia monitorato
e accelerato, e quindi far sì, quindi, che i fondi venissero
distribuiti non solo in base alla spesa storica, ma anche in base
alla perequazione".
E infine, conclude Conficoni, "è stata bocciata anche la nostra
richiesta di aprire un tavolo di confronto con il Veneto, proprio
per porre un freno all'offensiva in atto".