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Cr: l'Aula commemora anniversario Dichiarazione universale Diritti (1)

10.12.2019
11:48
(ACON) Trieste, 10 dic - "Siamo orgogliosi del fatto che l'Italia, ammessa all'ONU nel 1955, sia uno dei Paesi che ha rispettato e tutelato con maggior impegno i principi e i valori contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, che sono parte fondante della nostra Costituzione e anche dello Statuto di autonomia della Regione Friuli Venezia Giulia".

Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, aprendo i lavori d'Aula con la commemorazione del 71 esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo, siglata a Parigi il 10 dicembre del 1948.

"Sono valori universali - ha aggiunto - che devono trasmettere, a livello globale, sostegno e protezione. Le democrazie avanzate e le Nazioni Unite hanno un ruolo fondamentale nel costruire una base comune di solidarietà, cooperazione e sviluppo, e rispetto dei diritti umani. La ricerca della pace e del dialogo tra i popoli non è un dovere esclusivo degli Stati e della Comunità internazionale, ma un impegno quotidiano che tocca ciascuno di noi e che abbiamo l'obbligo di coltivare".

"Fu una dichiarazione approvata a Parigi senza nessun voto contrario - ha quindi spiegato il Garante regionale per i Diritti della Persona, Paolo Pittaro nel suo intervento in Aula - poiché anche gli Stati che all'epoca non ne condividevano il fondamento si astennero. Nessuno si oppose e mise in discussione, oggi come allora, quell'insieme di principi connessi proprio all'essenza e alla natura dell'uomo".

Il Garante ha quindi affrontato il tema della giustiziabilità, ossia della sanzione irrogabile nei confronti degli Stati violatori dei diritti dell'uomo su richiesta del cittadino vittima della violazione. Posto che tale problema non è affrontato dalla Dichiarazione universale saranno le convenzioni fra gruppi di Stati a prevedere la presenza di un giudice o di una Corte sovranazionale, come avviene ad esempio nell'ambito del Consiglio d'Europa (di cui fa parte il nostro Paese), che contempla la Corte europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo cui ogni cittadino può rivolgersi per difendere i propri diritti nei confronti di uno Stato che non li tutela.

A fianco al tema dei diritti il Garante Paolo Pittaro ha quindi accostato il tema dei doveri corrispondenti, citando l'insegnamento lasciato dal Mahatma Gandhi che, quando gli fu chiesto nel 1950 di commentare la Dichiarazione universale, affermò che "tutti i diritti degni di essere meritati e conservati sono quelli dati dal dovere compiuto. Così lo stesso diritto alla vita ci viene soltanto quando adempiamo al dovere di cittadini del mondo. E' dunque opportuno collegare ogni diritto dell'uomo e della donna a un dovere corrispondente. Ogni altro diritto è solo un'usurpazione per cui non vale la pena di lottare".

"Fu quella di Gandhi una riflessione importante - ha concluso Pittaro - peraltro contenuta nella nostra Costituzione che all'articolo 2 dispone accanto all'inviolabilità dei diritti, anche l'inderogabilità dei doveri dell'uomo. Diritti dell'uomo e doveri dell'uomo costituiscono il fondamento della giustizia".

L'Aula ha quindi osservato un minuto di silenzio per rimarcare la volontà dell'Assemblea legislativa di operare per la tutela dei diritti di tutte le donne e di tutti gli uomini.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

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Il Garante Paolo Pittaro con il presidente Zanin in Aula, per la commemorazione della Dichiarazione universale dei Diritti dell'Uomo