Cr: l'Aula commemora anniversario Dichiarazione universale Diritti (1)
(ACON) Trieste, 10 dic - "Siamo orgogliosi del fatto che
l'Italia, ammessa all'ONU nel 1955, sia uno dei Paesi che ha
rispettato e tutelato con maggior impegno i principi e i valori
contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo,
che sono parte fondante della nostra Costituzione e anche dello
Statuto di autonomia della Regione Friuli Venezia Giulia".
Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Piero
Mauro Zanin, aprendo i lavori d'Aula con la commemorazione del 71
esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti
dell'Uomo, siglata a Parigi il 10 dicembre del 1948.
"Sono valori universali - ha aggiunto - che devono trasmettere, a
livello globale, sostegno e protezione. Le democrazie avanzate e
le Nazioni Unite hanno un ruolo fondamentale nel costruire una
base comune di solidarietà, cooperazione e sviluppo, e rispetto
dei diritti umani. La ricerca della pace e del dialogo tra i
popoli non è un dovere esclusivo degli Stati e della Comunità
internazionale, ma un impegno quotidiano che tocca ciascuno di
noi e che abbiamo l'obbligo di coltivare".
"Fu una dichiarazione approvata a Parigi senza nessun voto
contrario - ha quindi spiegato il Garante regionale per i Diritti
della Persona, Paolo Pittaro nel suo intervento in Aula - poiché
anche gli Stati che all'epoca non ne condividevano il fondamento
si astennero. Nessuno si oppose e mise in discussione, oggi come
allora, quell'insieme di principi connessi proprio all'essenza e
alla natura dell'uomo".
Il Garante ha quindi affrontato il tema della giustiziabilità,
ossia della sanzione irrogabile nei confronti degli Stati
violatori dei diritti dell'uomo su richiesta del cittadino
vittima della violazione. Posto che tale problema non è
affrontato dalla Dichiarazione universale saranno le convenzioni
fra gruppi di Stati a prevedere la presenza di un giudice o di
una Corte sovranazionale, come avviene ad esempio nell'ambito del
Consiglio d'Europa (di cui fa parte il nostro Paese), che
contempla la Corte europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo
cui ogni cittadino può rivolgersi per difendere i propri diritti
nei confronti di uno Stato che non li tutela.
A fianco al tema dei diritti il Garante Paolo Pittaro ha quindi
accostato il tema dei doveri corrispondenti, citando
l'insegnamento lasciato dal Mahatma Gandhi che, quando gli fu
chiesto nel 1950 di commentare la Dichiarazione universale,
affermò che "tutti i diritti degni di essere meritati e
conservati sono quelli dati dal dovere compiuto. Così lo stesso
diritto alla vita ci viene soltanto quando adempiamo al dovere di
cittadini del mondo. E' dunque opportuno collegare ogni diritto
dell'uomo e della donna a un dovere corrispondente. Ogni altro
diritto è solo un'usurpazione per cui non vale la pena di
lottare".
"Fu quella di Gandhi una riflessione importante - ha concluso
Pittaro - peraltro contenuta nella nostra Costituzione che
all'articolo 2 dispone accanto all'inviolabilità dei diritti,
anche l'inderogabilità dei doveri dell'uomo. Diritti dell'uomo e
doveri dell'uomo costituiscono il fondamento della giustizia".
L'Aula ha quindi osservato un minuto di silenzio per rimarcare la
volontà dell'Assemblea legislativa di operare per la tutela dei
diritti di tutte le donne e di tutti gli uomini.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)