Cr: manovra bilancio 2020, relatore minoranza Honsell (11)
(ACON) Trieste, 10 dic - CMC - Come il DEFR, questa manovra è
priva di una strategia organica degna di un traguardo temporale
quale meriterebbe il 2020 e che solamente una leadership,
ispirata al non lasciare nessuno indietro e alla tutela delle
generazioni future, potrebbe fornire.
Per il consigliere regionale di Open Sinistra FVG, i documenti
finanziari appaiono caratterizzati da una scoraggiante mancanza
di idee innovative concrete nei settori cruciali del lavoro e
della formazione e il rapporto con il territorio e i suoi enti
esponenziali è improntato a un approccio frammentario e
frammentato a causa della polverizzazione provocata dalla recente
riforma sugli Enti locali.
Per Honsell permane una "pluralità irritante di interventi
ideologici, utili solamente a veicolare paura tra i cittadini e a
venire citati per alimentare quella narrativa mediatica che si è
dimostrata vincente in campagna elettorale" quando sia a livello
globale che regionale si stanno profilando criticità gravissime:
l'esodo di popolazione attiva e qualificata dal FVG, la perdita
di competitività industriale a fronte di un numero sempre
crescente di crisi industriali, lo sgretolamento di un ruolo
internazionale della nostra regione che sembrava consolidato, un
rischio idrogeologico sempre più reale e incombente, la debolezza
dei sistemi infrastrutturali da quello telematico a quello
ferroviario, l'arretratezza nel sistema energetico.
Ciò che più turba - prosegue il consigliere - è l'assenza di
segnali politici che stimolino un risveglio, un Rinascimento del
Friuli Venezia Giulia, mentre si registrano solamente segnali di
regresso e di chiusura culturale che conducono all'isolamento di
una regione, anche se l'aumento del PIL regionale, il contributo
della compartecipazione con lo Stato leggermente migliorato e le
disponibilità ulteriori derivanti dalla chiusura di mutui che non
sono stati rinnovati negli anni scorsi, permetterebbero di fare
scelte innovative significative.
Tre sono le voci per Honsell da reputare inaccettabili: le
parecchie decine di milioni investite in telecamere e sistemi di
video sorveglianza, i milioni assegnati per le ronde urbane e il
solito miope fiume di denaro erogato per la "benzina agevolata".
Il complesso di strumenti pianificatori presenta poi dei gravi
difetti e tra questi il consigliere segnala la modifica alle
procedure di VIA, ennesimo esempio della rinuncia di questa
Giunta regionale a guidare concretamente i processi pianificatori
e quindi parallelamente, a esporsi nel promuovere autentiche
consultazioni con il territorio e la chiusura dell'Erpac.
Quanto al rapporto con gli Enti locali, la gestione brilla per
estemporaneità, improvvisazione e assenza di strategia integrata:
non ci sono in questi strumenti di pianificazione indirizzi agli
enti locali verso l'innovazione e la sostenibilità e,
contrariamente a quanto era stato richiesto dal CAL, non si
prevede di fare interventi che promuovano la cultura della
pianificazione di area vasta.
Sul piano delle attività produttive si assiste a un ulteriore
intervento per puntellare il PISUS, ma questo faticoso
trascinamento di progetti non risolve quella che è la vera
criticità della difficoltà di progettazione. Mancano infatti
interventi strategici volti a promuovere una cultura della
progettualità e della pianificazione sia europea che nazionale.
Preoccupa inoltre un atteggiamento decisamente passivo da parte
della Regione nel rapporto con RFI. La situazione è veramente
molto critica per quanto concerne la mobilità ferroviaria.
Binari andrebbero raddoppiati in tante tratte, frequenze
andrebbero aumentate. Si riscontrano quotidianamente gravi
difficoltà lungo le linee, ma purtroppo la Giunta non sembra
occuparsene o non sembra capace di un'autorevole interlocuzione
con RFI. C'è il rischio che si rimanga per tutto il prossimo
decennio nell'attuale stato di arretratezza.
Terminati gli interventi dei relatori ha preso il via la
discussione generale.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)