Patto: Moretuzzo, minoranze, dare spazi adeguati al friulano in Rai
(ACON) Trieste, 17 dic - COM/MPB - "Dare piena attuazione alla
legge 482/1999, sollecitando la Commissione Paritetica
Stato-Regione affinché agisca subito attraverso una norma di
attuazione dello Statuto capace di declinare con maggiore
efficacia la legge statale per consentire una valorizzazione più
ampia della lingua friulana".
È l'appello lanciato ieri (lunedì 16 dicembre, ndr) a Palazzo
Belgrado a Udine dal capogruppo del Patto per l'Autonomia in
Consiglio regionale, Massimo Moretuzzo, a conclusione del
convegno "Un incuintri par doi inovâi di memoreâ" promosso dal
Gruppo Consiliare del Patto per l'Autonomia per ricordare e
celebrare il ventennale dell'approvazione e della promulgazione
della legge 482 - il primo, storico, provvedimento statale
dedicato alla tutela delle minoranze linguistiche (tra cui quelle
friulana, slovena e tedesca), in attuazione dell'articolo 6 della
Costituzione, e, a oggi, ancora parzialmente inapplicato - e il
cinquantennale della prima Conferenza regionale dell'emigrazione
(CRE) del Friuli-Venezia Giulia. Le due ricorrenze sono diventate
l'occasione per fare il punto della situazione su due questioni
chiave che, oggi come ieri, riguardano l'intera comunità
regionale (e in particolare le componenti friulana e slovena) e
hanno diverse connessioni l'una con l'altra. Fare memoria,
dunque, per capire meglio l'oggi e soprattutto per guardare
avanti individuando azioni concrete per affrontare le criticità
esistenti.
"In materia di minoranze linguistiche - ha detto Moretuzzo -,
rivendichiamo per la minoranza linguistica friulana spazi
adeguati, in particolare nella programmazione della
radiotelevisione pubblica, così come accade per altre minoranze
linguistiche, nel rispetto della legge 482".
Sul tema delle migrazioni - a 50 anni dalla prima conferenza
organizzata a Udine su iniziativa degli emigranti friulani e
sloveni nel mondo, che chiedevano alle istituzioni risposte sui
loro diritti di migranti, ma anche su questioni linguistiche,
identitarie, di sviluppo economico del territorio che avevano
lasciato -, dal convegno è emersa l'esigenza di capire e
affrontare il tema della "nuova emigrazione", quella che soltanto
nel 2018 ha visto 2.800 giovani lasciare la nostra regione per
andare a cercare opportunità di lavoro all'estero.
"È quanto mai urgente - ha sollecitato Moretuzzo - mettere in
atto politiche economiche e misure concrete per dare prospettive
e futuro a questi giovani".
Al convegno hanno portato il loro contributo, tra memoria
storica, attualità e prospettive future, numerosi esponenti del
mondo della cultura e che si occupano di tutela delle minoranze
ed emigrazione, in particolare Carli Pup del
Comitât/Odbor/Komitat/Comitato 482, lo storico Angelo Floramo, il
giornalista Gianfranco Ellero, Renzo Mattelig, dell'Unione
emigranti sloveni/Slovenci po Svetu, moderati da Marco Stolfo
dell'Università di Udine.