II Comm: crisi in Fvg, da Opposizioni critiche e richieste chiarimenti
(ACON) Trieste, 14 gen - All'audizione, svoltasi nella II
Commissione consiliare e dedicata alle crisi aziendali in Friuli
Venezia Giulia, a definire il quadro della situazione hanno
contribuito anche le organizzazioni sindacali e le categorie
economiche.
Massimiliano Bertossi di Rsu Leonardo Fim Cisl, che ha invitato
la Commissione a visitare lo stabilimento di Ronchi dei
Legionari, ha sottolineato che al momento non ci sono dati di
crisi per le 227 unità che vi operano e per l'altro centinaio
impiegato nell'indotto, anche se più che di assunzioni si debba
parlare di sostituzione di personale; la preoccupazione però
riguarda le prospettive, non essendoci alcun contratto acquisito
circa la produzione del prototipo del velivolo che interessa la
Difesa e non avendo avuto ancora da Roma carichi di lavoro per il
2020.
Da Arturo Pellizzon, Ust-Cisl Fvg, l'invito alla Commissione
regionale a esercitare una azione di politica industriale anche
facendo una giusta lobby per presentare le imprese che fanno
prodotti apprezzati e per porle nella condizione di continuare a
operare qui. Quanto a Leonardo e alle aspettative per la
collocazione del suo prodotto, ha ricordato l'importante tributo
che la nostra regione ha dato alla politica di difesa, con
numerose installazioni militari ancora presenti sul territorio,
dato per il quale al Ministero dobbiamo essere opportunamente
considerati. C'è poi un aspetto territoriale che interviene nella
competizione non solo internazionale ma anche fra sistemi
regionali.
Il riferimento alla Safilo ha così richiamato la vicenda dello
stabilimento dell'Ideal Standard di Pordenone che venne chiuso a
favore di quello di Belluno. Un aspetto ripreso anche da Villiam
Pezzetta, segretario regionale Cgil che ha posto la questione di
un'imprenditorialità veneta presente in Friuli Venezia Giulia che
al momento in cui si realizza una situazione di crisi privilegia
le sedi del proprio territorio di origine. Così, dai due
esponenti sindacali che hanno ricordato i contratti di
solidarietà difensivi finanziati dalla Regione Fvg, la domanda se
questa strada per Safilo sia possibile, considerando anche il
dato della ricollocazione, sempre inferiore a quello delle
persone espulse dal mondo del lavoro, e quello, molto basso,
dell'inserimento lavorativo dei giovani e della qualità del
lavoro a cui essi possono accedere.
Sulla situazione di Mercatone Uno in Fvg è intervento Giuseppe
Mazzotta, segretario generale Filcam Cgil Gorizia: solo 60 i
lavoratori occupati nel nostro territorio dove sorgono tre punti
vendita (Reana del Rojale, Monfalcone e Sacile) con alle spalle,
però, cinque anni di crisi e al momento senza chiarezza circa
manifestazioni di interesse per essere rilevati e le condizioni
alle quali i lavoratori passeranno a nuovo soggetto.
Massimiliano Ciarocchi, di Confindustria Fvg, ha sottolineato il
valore e le aspettative dell'impresa Leonardo, che ha investito
50 milioni di euro su questo sito produttivo e che ha un prodotto
riconosciuto valido e che ora - ha aggiunto - ha bisogno del
supporto di tutto il sistema regionale; ma ha anche ribadito
l'importanza di distinguere le vere crisi industriali da altre
situazioni, rilevando che la questione dal punto di vista
produttivo è di filiere e distretti oltre che di competitività di
un sistema; pertanto occorre puntare sulle vocazioni produttive
dei territori, puntando sulla formazione mirata e non generica
per i giovani e per le persone che perdono il lavoro, mappando i
bisogni contingenti delle imprese.
Su Wartsila, è intervenuto Matteo Zorno di Uil-Tux per
evidenziare il considerevole numero di 21 esuberi su 38 e tutto
l'indotto in difficoltà: sono lavoratori invisibili, fanno meno
rumore di altre crisi ma sono famiglie, lavoratori e posti di
lavoro che impongono un approccio di sito per capire tutti
insieme - azienda, appaltatori, sindacati e istituzioni - che
energie mettere in campo per ridurre gli esuberi o far sì quando
ci sarà la ripresa possano rimanere agganciati all'attività.
Federica Tessitori, Piccole e Medie industrie Confapi Fvg, ha
sottolineato come a un tavolo generale come quello oggi
rappresentato non possano enucleare in maniera netta singole
situazioni di crisi perchè diverso è il contesto in cui si
trovano a muoversi.
Ad intervenire sono stati anche i consiglieri. Da Copozzella
(M5S) la sollecitazione di una riflessione sulla qualità e la
natura del capitalismo in questa regione e nel nostro Paese per
capire quanto capitalismo sia nelle mani dei proprietari qui
residenti e, pertanto, attenti al territorio, e quanto sia in
mano a fondi che per loro natura sono più attenti ai numeri con
una visione più predatoria che territoriale. Capire quale è il
tessuto imprenditoriale è fondamentale per capire anche il ruolo
dei corpi intermendi e della politica; da Sergo (M5S) la
richiesta di chiarimenti sulle possibilità di intervento della
finanziaria regionale, il rammarico dell'assenza di
rappresentanti del settore commercio e grande distribuzione,
l'indicazione di intervenire sulla formazione per far fronte agli
esuberi; Honsell (Open Sinistra FVG), infine, si è soffermato
sulla debolezza e la fragilità imprenditoriale del nostro
territorio individuOposizioniando l'importanza di un brand
regionale.
Da canto suo, l'assessore Bini, circa la necessità di gestire e
anticipare eventuali crisi, ha annunciato che nel disegno di
legge SviluppoImpresa è prevista l'istituzione una commissione
permanente per il monitoraggio dell'economia regionale di cui,
oltre le direzioni regionali Attività produttive e Lavoro,
faranno parte associazioni di categoria e rappresentanze
sindacali per una concertazione continua sulle esigenze dei
territori secondo una regia unica che oggi manca.
A Bini, infine, e a tutti gli auditi il ringraziamento del
consigliere Moretti e dello stesso presidente della II
Commissione, Budai, per quanto emerso e per la qualità degli
spunti utili a tutto il Consiglio e di cui, hanno detto, si farà
tesoro.
ACON/MPB/fc