FI: Piccin, pdl nazionale per sanzionare chi molesta cacciatori
(ACON) Trieste, 16 gen - "Una sanzione amministrativa da 500 a
3.500 euro per punire quanti mettano in pratica atti di
ostruzionismo o disturbo per turbare o interrompere l'attività
venatoria o rechino molestie ai cacciatori nel corso della
propria attività: è quanto prevede la proposta di legge nazionale
che ho depositato in Consiglio regionale".
Lo annuncia in un comunicato la consigliera Mara Piccin (Forza
Italia), prima firmataria della pdln, sottoscritta dall'intero
Gruppo forzista, a contrasto dei disturbi all'attività venatoria
e delle molestie a chi partica tale attività.
"Ormai siamo in pieno clima d'odio nei confronti dei cacciatori -
osserva la consigliera regionale di maggioranza - e per questo
ritengo sia il momento di dare un segnale d'attenzione da parte
delle istituzioni, in particolare dello Stato che ha competenza
su questa fattispecie, con nuove norme che contrastino chi
impedisce un'attività lecita quanto radicata nella vita umana sin
dalle origini".
"L'intensificarsi dell'intolleranza nei confronti di un'attività
prevista e regolamentata della legge è preoccupante - incalza la
Piccin -. Si assiste ormai con frequenza, nei confronti dei
cacciatori, a ingiurie ed espressioni verbali violente, sui
social e non soltanto, ma anche ad atti violenti".
"La pdln contempla una sanzione amministrativa - specifica la
forzista - contro comportamenti o manifestazioni ostativi
dell'attività venatoria (fa eccezione l'attività agricola, come
specificato nella proposta), che può anche aggiungersi, qualora
in presenza di reati già puniti dal Codice penale, alle pene del
caso. Grave, per esempio, è stato il rogo di due altane nella
riserva di Campoformido, la scorsa settimana: tra l'altro, alla
mia immediata condanna dell'accaduto, che dovrebbe apparire
scontata a un'esponente delle istituzioni, ha fatto seguito sulla
stampa, inspiegabilmente, un attacco da parte di un esponente di
un'associazione animalista, con tanto di gravi inesattezze".
"Ribadisco che l'attività venatoria è esercitata da cittadini
autorizzati dopo essere stati sottoposti a visite, controlli
medici e verifiche di polizia, nei modi e nei tempi stabiliti
dalla scienza e dalle istituzioni nazionali ed europee. Va
ricordato - conclude - che anche la Corte di giustizia dei
diritti dell'uomo di Strasburgo ha sentenziato, già nel 2011, che
la caccia fa parte della gestione e della conservazione della
natura e ha una rilevanza pubblica necessaria e giustificata".
ACON/COM/rcm-fc