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IV Comm: approvato ddl su nuovi locali per Questura Trieste

20.01.2020
18:45
(ACON) Trieste, 20 gen - Con il voto favorevole del Centrodestra, i no di Honsell (Open Sinistra Fvg) e di Moretuzzo (Patto per l'Autonomia), e l'astensione di Cittadini, Pd e M5S, la IV Commissione, presieduta da Mara Piccin (FI) e presente l'assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, ha approvato a maggioranza il disegno di legge 78 sulla realizzazione, all'interno dell'area individuata e messa a disposizione dall'Agenzia del demanio, di nuovi locali della Questura di Trieste che saranno destinati a ospitare l'Ufficio immigrazione.

Il testo è previsto che arrivi all'attenzione dell'Assemblea legislativa nella seduta fissata per il 3 febbraio. Relatori in Aula saranno Antonio Calligaris (Lega) per la Maggioranza, Furio Honsell e Mariagrazia Santoro (Pd) per l'Opposizione.

L'assessore ha ricordato le necessità manifestate dalla Prefettura di Trieste di ampliare la struttura attraverso il potenziamento e il ridisegno funzionale dell'Ufficio immigrazione, i cui locali non sono ritenuti più idonei a contenere tutto il volume di lavoro da svolgere poiché, da quando è stato chiuso quello di Gorizia, la massa di richieste è ricaduta sul capoluogo.

Quattro in tutto gli articoli: l'1 stabilisce le finalità mentre l'articolo 2 riguarda l'accordo operativo che definisce i criteri e le modalità di partecipazione dei soggetti firmatari alla realizzazione dell'intervento, prevedendo, tra l'altro, che la Regione svolga il ruolo di stazione appaltante. Le norme finanziarie (3) autorizzano la spesa di 1 milione e 500mila euro per l'anno 2019, mentre l'articolo 4 abroga le previsioni della legge regionale 14 del 2018 che, con la concessione di un contributo regionale di 500mila euro, ponevano in capo alla Prefettura di Trieste la realizzazione dell'immobile destinato a ospitare l'Ufficio immigrazione.

"Risorse non più sufficienti per attuare il nuovo progetto - ha puntualizzato Callari - e in merito alle quali non si sarebbe potuto intervenire in sede di bilancio, trattandosi di risorse allocate in una manovra precedente a quella 2020. L'obiettivo della norma - ha aggiunto poi l'assessore - non è di creare ulteriori muri contro l'immigrazione bensì, in un'ottica di collaborazione con questo organismo dello Stato, di intervenire per migliorare i livelli di sicurezza richiesti dalla Questura e far sì che i locali in cui sono accolte le persone che chiedono asilo siano più dignitosi".

A esprimere perplessità sulla norma sono stati i consiglieri di opposizione: Honsell circa la non chiara collocazione della nuova struttura e le priorità di intervento, Santoro che l'ha giudicata ridondante quando i rapporti tra Stato e Regione possono essere disciplinati attraverso convenzioni e non necessariamente con provvedimenti legislativi. A questo proposito, Santoro ha anche chiesto per l'Aula una specifica sui capitoli di spesa.

Contrarietà da Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) che, ribadendo le posizioni espresse quando il testo è stato sottoposto al parere della VI Commissione, si è detto particolarmente critico sul fatto che la Regione svolga funzioni tecniche come stazione appaltante. Analoghe perplessità anche da Ilaria Dal Zovo (M5S) e Diego Moretti (Pd) che hanno giudicato un'enfatizzazione la scelta di produrre un testo di legge di quattro articoli per evidenziare il ruolo di stazione appaltante. Per Tiziano Centis (Cittadini), che ha chiesto quali siano le situazioni delle altre Questure, si tratta di un ddl dal sapore politico.

A sottolineare il parere favorevole espresso a maggioranza dalla VI Commissione è stato infine Calligaris, precisando che quella evidenziata è una giusta esigenza della Questura e della città di Trieste a cui occorre rispondere in tempi adeguati. ACON/MPB/fc