Patto: Moretuzzo, domani protesta per maggiore tutela acque montane
(ACON) Trieste, 24 gen - Il Gruppo consiliare del Patto per
l'Autonomia condivide e sostiene in una nota la protesta dei
pesci di fiume, una serie di manifestazioni, sit-in e flash mob
promossi da associazioni ambientaliste, sportive, di tutela della
montagna e da numerosi comitati locali di cittadini che si
svolgerà domani, 25 gennaio, in tutto l'arco alpino, per chiedere
il rispetto delle condizioni di maggiore tutela delle acque
montane, nell'ambito dell'attuazione della direttiva europea
Acque, e ribadire la contrarietà a incentivare il mini
idroelettrico.
"Come spiegano gli organizzatori - riporta il comunicato del
Patto - il motivo contingente della giornata di mobilitazione è
il conflitto di disposizioni e di interpretazioni amministrative
tra il ministero dell'Ambiente, gli enti territoriali competenti
per l'applicazione e le lobby dei proprietari delle centraline
che ne ricavano significativi contributi pubblici. Con il decreto
sulle energie rinnovabili del luglio 2019, pur non essendo stati
eliminati gli incentivi agli impianti idroelettrici nei corsi
d'acqua naturali, questi venivano condizionati al rispetto di
prescrizioni che ora non si vorrebbero più adottare".
"Reintrodurre gli incentivi - spiegano gli esponenti del Patto
per l'Autonomia, Giampaolo Bidoli, che parteciperà
all'iniziativa, e Massimo Moretuzzo - significa mettere in
pericolo gli ultimi corsi d'acqua naturali del territorio in nome
di interessi privati e a fronte di una produzione energetica
trascurabile".
"Il Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, il 31 gennaio
2019, ha approvato la mozione del Patto per l'Autonomia -
ricordano i consiglieri - che impegna la Regione a monitorare in
modo puntuale e stringente il rilascio di nuove concessioni di
derivazione a uso idroelettrico sui corsi d'acqua naturale del
territorio regionale e a verificare il rispetto dei requisiti
previsti, dimostrando sensibilità sul tema".
"Si continui su questa strada - concludono Moretuzzo e Bidoli -
per bloccare una iniziativa che, se attuata, ripristinerebbe
quello che alcuni non hanno esitato a definire il Far West delle
centraline, con centinaia di nuovi progetti pronti su tutte le
Alpi e gli Appennini".
ACON/COM/fc