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Zamberletti: Zanin, storia Friuli post '76 fatta di responsabilità

25.01.2020
18:49
(ACON) Venzone (Ud), 25 gen - Un anno fa moriva Giuseppe Zamberletti, per tutti il padre della Protezione civile. Parlamentare e più volte ministro, protagonista dei soccorsi e della ricostruzione dopo il terremoto in Friuli nel 1976 e quelli in Irpinia e Basilicata nel 1980. L'associazione "Comuni terremotati e sindaci della ricostruzione" presieduta dal vicesindaco di Gemona, Loris Cargnelutti, lo ha ricordato con una commemorazione a Venzone (Udine) alla quale, tra le tante autorità e semplici cittadini, ha preso parte anche il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin.

Forte emozione è stata espressa da parte di tutti, "perché - è stato detto in primis da Cargnelutti - si tratta di fare un salto indietro con la memoria ricordando un evento che non si può dimenticare".

"Senza memoria non siamo niente, ricordare significa rafforzare la comunità", ha poi affermato Zanin. "Chi la conosce, sa che la storia friulana dal sisma del '76 in poi è fatta di intelligenza, di responsabilità, di sacrificio e di disponibilità. Un esempio, oggi forse perso, di volersi bene. Allora ci fu una solidarietà che seppe andare al di là di ogni divergenza e differenza. Perché non era stato colpito un individuo, ma una comunità. E quando ciò accade, ci si stringe tutti intorno perché a dover essere tutelato è un simbolo. Allora quegli uomini e quelle donne perseguirono il bene comune da cui viene il bene del singolo, non viceversa. Si tratta di un esempio moderno da perseguire. Fu una ricostruzione non solo fisica, ma anche etica e morale".

"Oggi il nostro è un Friuli che sta soffrendo in termini economici e di sviluppo, è un Friuli in declino. Invece deve essere locomotiva del territorio regionale - ha chiosato il presidente - e deve autodeterminarsi. Perciò deve guardare a quel modello che fu la ricostruzione del '76 con occhio fattivo e propositivo".

Franceschino Barazzutti, presidente onorario dell'associazione Sindaci del terremoto, ha ricordato che a dicembre 2000 il Consiglio regionale, impegnato nell'approvazione della legge di bilancio 2001, accolse un articolo "che stabiliva di trovare un luogo che fosse testimonianza del terremoto e della ricostruzione. Fu così che si diede vita al laboratorio-mostra di Venzone, che prese il nome di Tiere Motus".

Con la cerimonia per il primo anniversario della morte di Zamberletti, nella cittadina friulana si è infatti celebrato anche il decennale del museo Tiere Motus, la cui sede presso palazzo Orgnani Martina ospita una mostra permanente e un Centro di documentazione. Ai visitatori è offerto un accurato e ricco materiale storico, fatto di immagini, video e documenti che sapientemente riescono a far rivivere quei tremendi attimi, giorni e mesi che segnarono il Friuli e i friulani per sempre, dalle 21 del 6 maggio 1976 in poi.

Da ultimo, il capo del dipartimento della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, una volta di più ha avuto parole di lode verso l'operosità e l'organizzazione del popolo friulano. "Qui la serietà ha permesso di raggiungere i risultati che si sono ottenuti e questo deve essere il modello da seguire", ha detto sottolineando "l'immane responsabilità che gli amministratori sentirono incombere. Oggi dobbiamo recuperare la capacità di intervento".

A chiudere la commemorazione di Venzone, una santa messa nel duomo.

ACON/RCM



Zanin alla commemorazione, a Venzone, di Zamberletti (Acon/RCM)
La messa in duomo, a Venzone, per Zamberletti (Acon/RCM)
La commemorazione di Zamberletti a Venzone (Acon/RCM)