SviluppoImpresa: relatori Maggioranza, introduce istituti innovativi
(ACON) Trieste, 3 mar - Iniziato, da parte del Consiglio
regionale del Friuli Venezia Giulia, il dibattito generale al
disegno di legge 80 "Disposizioni per lo sviluppo del settore
manifatturiero, per la riqualificazione dell'offerta turistica e
commerciale e riforma dell'accesso al credito", il cosiddetto
SviluppoImpresa, scelto come testo base a cui sono stati abbinati
due stralci, rispettivamente "Istituzione di un fondo di
rotazione in favore delle imprese situate nel territorio
regionale" e "Contributi per la realizzazione di interventi
relativi a fabbricati produttivi a destinazione industriale,
artigianale o commerciale".
Come di consueto, la parola è andata innanzitutto ai relatori di
maggioranza (due) che si sono espressi in termini di un
provvedimento frutto dell'ascolto e del confronto con i portatori
di interesse e con le parti sociali, ma non da meno attento al
momento di stagnazione economica aggravato dall'emergenza
Coronavirus che impone alla Regione l'adozione di interventi di
contenimento dei danni. Interventi che sono contenuti in numerosi
emendamenti anche aggiuntivi del testo base, come la creazione di
un Titolo ad hoc, il II bis "Misure urgenti a sostegno delle
imprese per far fronte alla crisi derivante dall'emergenza
epidemiologica da Covid-19", voluto dalla Giunta regionale.
Così come dall'Esecutivo regionale - è statO fatto presente -
sono stati inseriti emendamenti per il superamento del regime de
minimis per sostenere gli aiuti alle aziende, 4 milioni di euro a
Confidi per nuove garanzie a favore delle imprese aventi sede
legale o operativa nel territorio regionale, sospensione per un
anno del pagamento della quota capitale delle rate in scadenza di
qualsiasi finanziamento agevolato concesso a valere sui fondi di
rotazione amministrati dal Comitato di gestione del Frie e la
possibilità, per gli operatori culturali, di modificare progetti
già programmati.
SviluppoImpresa è quindi stato definito una manutenzione della
precedente riforma delle politiche industriali, nonché un
provvedimento di programmazione in quanto introduce istituti
innovativi. Le colonne portanti sono molteplici, a cominciare
dalla creazione di un tavolo di crisi permanente, di cui faranno
parte anche le associazioni di categoria e i sindacati, che avrà
il compito di mantenere il focus sui casi regionali per un
costante monitoraggio teso a scongiurare in via preventiva le
situazioni di crisi.
Basilare la riforma dell'accesso al credito mediante una
rivisitazione dei Fondi regionali, riducendo il loro numero,
introducendo nuove fattispecie come il Fondo per il salvataggio e
la ristrutturazione delle imprese in crisi, concedendo
contribuzioni integrative alle tradizionali misure del credito
agevolato e riproponendo il leasing finanziario.
Non manca il favorire la digitalizzazione e l'innovazione delle
imprese: sono ampliate le spese ammissibili a contributo,
comprendendo anche quelle relative all'acquisto e collaudo di
impianti, beni strumentali e attrezzature, hardware, software,
nonché per la formazione del personale.
Dopodiché è prevista la concessione di contributi a fondo perduto
per i soggetti in grado di creare dei centri di co-working, con
laboratori di fabbricazione digitale diretti alla nascita e allo
sviluppo delle start-up. Si rafforza il ruolo dei Consorzi di
sviluppo economico e locale introducendo forme di collaborazione
per sviluppare sinergie di sistema e ulteriori fusioni tra gli
stessi, ma anche riducendo la documentazione da presentare.
Altri caposaldi, l'economia circolare e l'efficientamento
energetico per una limitazione al consumo delle materie prime e,
al contempo, l'aumento della capacità produttiva e competitiva
delle imprese. Sempre nel contesto dell'economia circolare, si
punta a favorire la crescita competitiva sul mercato del settore
del legno mediante la realizzazione di un apposito Piano
regionale e l'elargizione di incentivi alle imprese.
A questi, si aggiungono gli interventi per la rigenerazione del
patrimonio edilizio promuovendo la collaborazione dei soggetti
interessati con i Consorzi di sviluppo economico e locale, con le
autonomie locali e con gli altri enti pubblici titolari di
competenze afferenti la materia, attingendo alle risorse del
Fondo per gli interventi di riqualificazione.
La parte finale del ddl 80 detta disposizioni concernenti il
turismo e il commercio.
Anzitutto, si individua PromoTurismoFvg quale soggetto per una
riorganizzazione del sistema degli alberghi diffusi e inserirà le
strutture in appositi circuiti promozionali. Si punta al
miglioramento degli standard qualitativi degli appartamenti ad
uso turistico istituendo una banca dati a cui i proprietari delle
strutture potranno iscriversi per il monitoraggio, mettendo in
rete anche le agenzie turistiche e sostenendo i privati che
riqualificano le abitazioni.
Per quanto riguarda il commercio, si introducono specifiche
misure a sostegno degli imprenditori che svolgono la loro
attività nei centri cittadini a rischio di indebolimento
socioeconomico, prevedendo la possibilità, per i Comuni, di
applicare una riduzione sull'ammontare dei tributi locali per
l'occupazione e per l'utilizzo degli spazi commerciali.
Infine, alcune richieste: una generale sburocratizzazione su più
fronti del sistema regionale; lo status di zona economica
speciale e la detassazione degli straordinari per ritornare
velocemente attrattivi appena l'economia ripartirà; una
sospensione più lunga di tutte le scadenze fiscali.
ACON/RCM/fc