M5S: Sergo, a depuratore Lignano risorse Bei senza conoscere progetto
(ACON) Trieste, 7 mar - Nota del consigliere regionale del
MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo dopo la risposta dell'assessore
all'Ambiente, Fabio Scoccimarro, sui lavori di adeguamento del
depuratore di Lignano alla direttiva comunitaria 91/271.
"Su questo impianto abbiamo sentito tutto e il contrario di
tutto. Proprio durante un'audizione in Consiglio regionale -
scrive Sergo -, abbiamo sentito che il trattamento chimico-fisico
(che non si dovrebbe usare dal 2000) non è più utilizzato, salvo
poi scoprire che a maggio 2019, quindi due mesi prima di
quell'audizione, quel sistema di trattamento è stato attivato a
fronte di una portata di soli 1.200 metri cubi/ora, inferiore a
quella massima autorizzata dalla Regione di 18.00 metri
cubi/ora".
"Adesso che è prevista la realizzazione di un nuovo sedimentatore
- aggiunge l'esponente pentastellato -, abbiamo chiesto alla
Giunta regionale quale sarà l'effettiva capacità di portata
dell'impianto che sversa in mare lo stesso quantitativo di refluo
depurato da quello di Grado. Basterebbe pensare alle dimensioni
turistiche delle due località per capire che, forse, qualcosa nei
numeri forniti continua a non tornare".
"Ad aprile 2019, l'Ausir ha approvato interventi con priorità per
gli agglomerati soggetti a procedure di infrazione e tra questi
c'era il nuovo sedimentatore dell'impianto di Lignano, per un
costo di 1,7 milioni, con il fine dichiarato di doversi adeguare
alla direttiva comunitaria 91/271 - ricorda il consigliere del
M5S -. A ottobre però la stessa Ausir rimodulava gli interventi
finanziati, escludendo il Depuratore i cui lavori di adeguamento,
nel frattempo, erano stati finanziati per un costo totale 1,4
milioni (non più 1,7milioni) con i mutui della Banca europea per
gli investimenti (Bei)".
"La nostra interrogazione ha cercato, una volta per tutte, di
evitare confusione e incertezza sia sul rispetto della normativa
europea da parte del depuratore - puntualizza Sergo -, ma anche
delle norme di attuazione del Piano regionale tutela acque. A
nostro avviso, l'articolo 19 del Prta prevede in maniera
inequivocabile che l'impianto debba essere dimensionato sulla
base di quella che è la portata massima prevedibile nel momento
di maggior afflusso turistico. Questo dovrebbe prevedere che
l'impianto sia strutturato per trattare in maniera biologica
portate pari a 1.300 mc/h e non 720 mc/h".
"La nostra preoccupazione per questi numeri continua (è possibile
e accettabile che anche durante gli scarichi in Laguna non si
trattino in maniera biologica le acque reflue?) quando ci stiamo
apprestando ad affrontare un'altra stagione estiva. Il tutto con
un impianto che nonostante i lavori da 300mila euro del 2018
continua a non essere stato collaudato e quindi senza possibilità
percepire il precedente contributo regionale da 1,6 milioni che
aspetta ancora di esser rendicontato. Nonostante tutto, il
depuratore continua a non avere un sedimentatore e continua a
necessitare di un revamping dell'esistente in quanto l'attuale
sedimentatore realizzato nel 2015 continua ad avere una capacità
di 300 mc/h".
"Speravamo - conclude Sergo - di avere una spiegazione a questi
numeri, invece l'assessore Scoccimarro ci ha risposto che sono
state previste risorse della Bei per un progetto che ancora non è
stato presentato alla Regione".
ACON/COM/RCM