FdI: Coronavirus, salvaguardare anche i lavoratori stagionali
(ACON) Trieste, 20 mar - Il gruppo consiliare di Fratelli
d'Italia interviene con una nota a difesa dei lavoratori
stagionali, "una categoria da sempre svantaggiata - scrivono i
consiglieri -, che verrà particolarmente colpita dall'epidemia da
Coronavirus".
"L'attività di queste persone - ricordano Claudio Giacomelli,
Alessandro Basso e Leonardo Barberio - si caratterizza per
l'alternarsi di periodi di attività lavorativa a periodi di
fermo, in corrispondenza di eventi intrinsecamente connaturati
all'attività (ad esempio concentrazione dei flussi turistici in
alcuni mesi dell'anno). Nella nostra regione, i lavoratori
stagionali sono circa 7.000 nel periodo luglio-agosto e circa
3.500 nell'arco di tutto il resto dell'anno."
"Mentre la stagione invernale è definitivamente compromessa -
osservano i tre rappresentanti regionali di Fratelli d'Italia -,
la stagione primaverile è iniziata. Certamente le vacanze di
Pasqua sono già perse e anche la Pentecoste, che tradizionalmente
vede l'arrivo a Grado e a Lignano di moltissimi cittadini
tedeschi e austriaci, è a rischio. Come evidentemente è a rischio
tutta la stagione estiva".
"Il decreto Cura Italia - spiegano - ha inserito tra i
destinatari della somma di 600 euro anche i lavoratori dipendenti
stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che
hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo
compreso tra il 1 gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del
decreto legge, ma per questa categoria il contributo ha un tetto
di 103 milioni per cui certamente molti ne rimarranno esclusi".
Secondo Giacomelli, Basso e Barberio, "è necessario piuttosto
apprestare un provvedimento che ripristini la vecchia Naspi per
tutti i mesi in cui gli stagionali non lavorano e non solo per
tre mesi, com'è previsto adesso. Questo è l'unico modo per essere
certi di coprire tutte le mensilità di disoccupazione".
ACON/COM/rcm