Misto: Zalukar, medici ospedalieri denunciano criticità governo sanità
(ACON) Trieste, 22 mar - "Bisogna fare, e subito, ciò che i
medici richiedono: governare la sanità, pianificare le misure di
contrasto all'epidemia, elaborare chiare procedure operative
uniformi sull'intero territorio regionale, comunicare senza
equivoci a tutti gli operatori cosa devono fare, informare in
tempo reale di come sta andando. Questo è dovuto a tutti i medici
e infermieri che stanno operando con sforzi immani anche per
colmare le lacune dell'organizzazione, e con coraggio perché in
prima linea si rischia vita e salute".
Ad affermarlo è il consigliere regionale del Gruppo Misto Walter
Zalukar che in una nota fa riferimento a quanto evidenziato dalle
rappresentanze sindacali dei medici ospedalieri riunite in
videoconferenza con l'assessore alla Salute Riccardi e il
direttore centrale della Salute Zamaro hanno evidenziato, ovvero
le gravi difficoltà derivanti dalla persistente carenza di
risorse, a cui si aggiungono i pesanti deficit organizzativi
tuttora irrisolti.
In particolare il consigliere ricorda che è stata segnalata la
mancanza di protocolli ed indicazioni comportamentali precisi ed
uniformi su materie assai rilevanti, come le procedure relative
ai DPI - dispositivi di protezione individuale, ai tamponi, ma
anche per quanto riguarda gli spostamenti del personale tra i
vari reparti o strutture.
"La comunicazione e l'informazione interne che dovrebbero essere
condivise e rivolte a tutti i dipendenti - sottolinea Zalukar -
risultano insufficienti o talora addirittura assenti, favorendo
così un clima di incertezza che disorienta i professionisti che
dovrebbero avere sempre indicazioni precise, poche ma chiare, e
dovrebbero anche sapere quanti di loro risultano infettati, dato
al momento introvabile".
"Anche sul fronte delle risorse - aggiunge l'esponente del Gruppo
misto - i medici descrivono una situazione drammatica, in quanto
mancano proprio i dispositivi di protezione in numero e tipologia
adeguata, e gli ospedalieri sottolineano che anche i medici di
famiglia lamentano scarse risorse a questo proposito.
Ciò significa esporre i sanitari che operano in prima linea a
rischi inaccettabili per la loro stessa salute, ma anche renderli
fonte di ulteriore contagio se infettati. E a questo proposito
viene anche denunciata la grande confusione che regna su quando e
se fare il tampone ai sanitari esposti a pazienti infetti o
sospetti tali. Ogni azienda procede per conto proprio e accade ad
esempio che mentre in un'azienda si fa subito il tampone al
sanitario esposto, in un'altra è previsto dopo 14 giorni e nel
frattempo il medico continua lavorare in ospedale, ma è
sconsigliato ad uscire di casa quando fuori servizio".
"A tutto ciò - prosegue il consigliere - si aggiunge il problema
dato dalla carenza di operatori, medici e infermieri, che è
cronico, ma che ovviamente ha conseguenze ancor più drammatiche
in questa emergenza, per cui vengono chieste con forza le
necessarie assunzioni, in numero adeguato e soprattutto presto".
"I medici ospedalieri hanno delineato un quadro assai
preoccupante della situazione, in sintesi manca un governo
puntuale del sistema sanitario, mancano piani operativi, mancano
procedure, mancano le comunicazioni, mancano le risorse
indispensabili a proteggersi dal virus" - avverte Zalukar.
"Ma il segnale che viene dalla politica non è incoraggiante -
conclude il consigliere - : alla video conferenza hanno
partecipato 8 sigle sindacali su 9, in pratica la rappresentanza
della quasi totalità dei professionisti impegnati negli ospedali,
l'assessore Riccardi ha lasciato la riunione prima della fine e
non ha parlato".
ACON/COM/mpb