Misto: Zalukar, Coronavirus, rivedere priorità distribuzione mascherine
(ACON) Trieste, 29 mar - "Bisogna rimodulare la distribuzione,
poiché se si sbaglia bisogna correggere e almeno questa volta non
perseverare con ostinazione".
E' quanto afferma in una nota il consigliere regionale del Gruppo
misto Walter Zalukar circa le informazioni fornite in merito alle
priorità di distribuzione delle mascherine.
"L'assessore alla Salute - spiega il consigliere - ha dichiarato
che le 'prime ventimila mascherine coprono tutti gli over 75',
precisando che tale 'protezione, permetterà loro di abbattere un
margine di rischio nello svolgere alcune attività essenziali
come, ad esempio, fare la spesa". L'assessore lascia ai sindaci
decidere le modalità di distribuzione delle mascherine insieme
alla facoltà di individuare le priorità di azione. Molti sindaci
- sottolinea Zalukar - si sono riuniti e con un comunicato
congiunto hanno rifiutato di assumersi tale responsabilità non
avendo gli strumenti per decidere a chi dare prima e a chi dopo
le mascherine che secondo l'assessore proteggerebbero dal
contagio. Secondo i sindaci le priorità dovrebbero essere
indicate dalla sanità".
"E' una commedia degli equivoci - è il commento del consigliere
del Misto -. Si è fatto credere, non si sa se per leggerezza o
per calcolo, che con queste mascherine si possano difendere le
persone che le indossano dal contagio, e da qui viene
l'indicazione a dare la precedenza agli anziani over 75, in
quanto sono i soggetti più a rischio in caso di contrazione della
malattia. Ma ciò - avverte Zalukar - non è assolutamente vero dal
punto di vista scientifico. Queste mascherine sono simil
chirurgiche, perché sono fatte per evitare che chi le indossa
diffonda nell'ambiente goccioline di saliva che, se la persona è
infetta, diffondono il virus. A questo fine si usano in chirurgia
per far sì che il chirurgo non inquini il campo operatorio, ma
già in operazioni più delicate vengono usati altri più efficaci
presidi protettivi. Quindi - aggiunge - gli anziani non
sarebbero affatto protetti da queste mascherine, anzi potrebbero
trarre una falsa sicurezza e magari trascurare la distanza di
sicurezza, che è fondamentale per la prevenzione".
"Ma allora le mascherine chirurgiche non servono a niente?" - è
l'osservazione del consigliere che spiega come esse servano a
proteggere gli altri, non chi le indossa, diventando in tal senso
anch'esse misura fondamentale di prevenzione. Portando ad esempio
il caso in cui tutti gli operatori di una casa di riposo le
indossassero, il consigliere evidenzia che si limiterebbe la
diffusione del virus in quell'ambito, attenuando solo e non
eliminando il rischio di contagio. "Quindi - sottolinea Zalukar -
servono moltissimo, ma se indossate da chi deve proteggere e non
da chi deve essere protetto, che deve avere ben altre protezioni,
e sempre parallelamente a tutti gli altri presidi e comportamenti
anticontagio".
"Distribuirle così alla popolazione pare poco utile e anche poco
razionale, vista la carenza di mascherine", afferma Walter
Zalukar indicando la necessità di "definire nell'ambito di un
piano strategico le priorità: prima i servizi sanitari e quelli
assistenza residenziale e sociale, poi i servizi essenziali come
le forze dell'ordine e i pompieri, quindi il personale addetto
alle vendite, e così via, dove le priorità sono individuate
soprattutto in chi ha maggiori contatti con le persone e tra
questi in chi ha contatti con persone a rischio".
ACON/COM/mpb